"Quando ho saputo di Italia-Argentina a Wembley ho pensato che fosse un regalo del destino.
Un’ultima opportunità, la passerella finale contro Messi, che è uno dei più forti della storia del calcio. Sono pronto a godermi questa partita ed è il mio unico pensiero, perché voglio farla ad alto livello. Wembley è un posto simbolico, s’affrontano i campioni d’Europa contro quelli del Sudamerica. Senza questa occasione avrei lasciato in Turchia, nella tristezza di Konya, perché la Nations League appartiene al nuovo ciclo.
A dicembre 2020, quando arrancavo e faticavo per recuperare dall’infortunio al crociato e non sapevo nemmeno se sarei riuscito a strappare la convocazione, un pensierino lo avevo fatto.
Mi dicevo: «Arrivo all’Europeo e poi smetto». L’emozione del trionfo invece mi ha dato la spinta giusta per provare ad arrivare fino al Mondiale.
Ora è arrivato il momento giusto per lasciare, perché il crollo arriva in un attimo e sia la Juve sia la Nazionale hanno bisogno che qualcuno riempia il vuoto lasciato da me: servirà a far fare il salto di qualità ai giocatori più giovani.
Cosa mi mancherà di più? La quotidianità dello spogliatoio. Io sto benissimo in mezzo ai giovani, anche se a mia moglie pare impossibile che io possa essere in sintonia con persone che hanno 15-20 anni meno di me. Mi hanno trasmesso un’energia pazzesca e tanta spensieratezza.
Chi è riuscito a farsi contagiare dalla leggerezza dei giovani ha vissuto meglio il post carriera".
Giorgio Chiellini
Fonte: Gazzetta dello Sport
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