“C’ERANO PROBLEMI, LO SAPEVA, MA NESSUNO PENSAVA CHE SUCCEDESSE COSÌ VELOCEMENTE” – MASSIMO MORATTI RICORDA L’AMICO GINO STRADA: “L’AVEVO SENTITO DUE GIORNI FA. AVEVA PROGETTI, COME SEMPRE, MA QUESTA VOLTA DOVEVA PREOCCUPARSI DELLA PROPRIA SALUTE” – “ERA L’AMICO PERFETTO. MI INVITAVA IN OGNI ANGOLO POSSIBILE DEL PIANETA MA C'ERA UN LUOGO, CHE GLI PROVOCAVA UNA TREPIDAZIONE PARTICOLARE, DOLCISSIMA. ERA…”
Non riesce a trattenere l'emozione Massimo Moratti, che nella giornata del 13 agosto ha perso un amico: Gino Strada. Una scomparsa inaspettata quella del fondatore di Emergency, che ha scosso l'ex presidente dell'Inter: "Stiamo cercando di aiutare col rimpatrio, dare una mano per quanto e come possibile.
Avevo sentito Gino due giorni fa. Aveva progetti, come sempre, ma questa volta doveva preoccuparsi della propria salute. C'erano problemi, lo sapeva, ma nessuno pensava che, così velocemente... Oh, il mio amico Gino. Ha in mente l'amico perfetto?", si sfoga in una lunga intervista al Corriere della Sera.
Con Strada Moratti ha condiviso tantissimi momenti, perché - come lui stesso ammette - "con l'amico perfetto ti lasci andare e dialoghi sulla vita, la meraviglia della vita svelata da un incontro, un gesto, un viaggio, una scoperta, un incrocio di sentimenti.
gino strada con massimo e milly moratti
Il pensiero che andava alle nostre mamme e ai nostri papà, e ai compagni dell'esistenza; il pensiero di noi due da bimbi; il pensiero ai figli, le parole che magari non abbiamo detto loro oppure che loro ci hanno detto e che, senza darlo a vedere per pudore, per riservatezza, ci hanno invece scosso l'anima; il pensiero a malattie, a morti, a piccoli innocenti che non si era riusciti a salvare; il pensiero all'eroica dignità di certe sofferenze".
Un'amicizia la loro che risale agli inizi degli anni Novanta, complice il legame tra le loro mogli. Da lì i due sono stati inseparabili, nonostante le numerosissime missioni umanitarie di Strada. "Mi invitava in ogni angolo possibile del pianeta - prosegue -. Ma c'era un luogo, un ospedale in Uganda, una delle mille sue enormi imprese, che gli provocava una trepidazione particolare, dolcissima.
Ora, non voglio fare una difesa che potrebbe apparire di parte. Lo stesso Gino non ne ha bisogno. Ma la sua immagine pubblica, o quantomeno l'immagine che molti hanno, forse non era, diciamo, del tutto conforme". Per l'amico Moratti infatti Gino è e rimane per sempre un coraggioso.
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