Comitati di quartiere e cittadini di Torpignattara scendono in piazza contro le provocazioni razziste.
Questo pomeriggio a Torpignattara sarebbe dovuto andare in scena l’ennesimo teatrino dell’estrema destra romana, lanciata con tutte le sue forze ad alimentare la guerra tra poveri nei quartieri popolari di Roma, additando i cittadini migranti come fonte di degrado sociale. Alle 17 era stata convocata in piazza della Marranella un’iniziativa dal titolo “Torpignattara non è periferia”. Sedicenti cittadini del quartiere – in realtà, neofascisti presumibilmente vicini a Fratelli d’Italia – avevano organizzato una raccolta firme contro campi nomadi, esercizi commerciali dei cittadini migranti e occupazioni abitative. L’ennesimo tentativo, insomma, di addossare le problematiche di un quartiere abbandonato dalla istituzioni alla presenza di persone provenienti da altri paesi.
Diversi comitati e tantissimi abitanti di Tor Pignattara, però, hanno respinto questa provocazione e sono scesi in piazza per rifiutare la presenza razzista. Quello che doveva essere un semplice volantinaggio è diventato ben presto un presidio di protesta e poi un corteo per le strade del quartier. A protezione dello sparuto gruppo di neofascisti (dieci? quindici?) si sono schierati immediatamente i blindati dei carabinieri e decine di agenti in assetto anti-sommossa, che hanno intimato ai manifestanti di disperdersi. La piazza, però, non aveva nessuna intenzione di lasciare spazio a una presenza ritenuta insopportabile in un quartiere che ancora piange l’omicidio razzista di Shazhad, un ragazzo di 28 anni nato in Bangladesh, dove lascia la moglie e un figlio di 3 mesi. I cordoni dei carabinieri hanno dovuto spingere i manifestanti fino al centro dell’incrocio tra via Casilina e via dell’Acqua Bullicante. Nel frattempo, le persone continuavano ad aumentare, perché tantissimi cittadini del Bangladesh e persone provenienti da tanti paesi diversi si univano spontaneamente alla manifestazione, cantando “fuori i fascisti e i razzisti da Torpignattara”. La piazza ha deciso di non rispondere alle provocazioni della polizia, muovendosi in corteo per le strade del quartiere dietro uno striscione che recitava “Il vero degrado è la guerra tra poveri”. In molti si sono affacciati dai balconi, salutando la manifestazione che si è conclusa all’altezza del “cannone” di via Casilina. Qui, diversi interventi hanno rilanciato il corteo organizzato dai comitati di quartiere per giovedì 23 ottobre.
La manifestazione partirà da piazza della Marranella alle 15 per dirigersi al Municipio, con la volontà di esprimere lo sdegno dei cittadini di Torpignattara contro l’abbandono delle istituzioni e di tenere insieme i bisogni dei vecchi e dei nuovi residenti del quartiere.
Dopo la caccia all’immigrato avvenuta a Corcolle, il picchetto razzista al CTP di Casalbertone contro gli studenti stranieri e l’iniziativa di oggi, è ormai chiaro che i gruppuscoli dell’estrema destra romana stanno tentando in tutti i modi di fomentare il razzismo e la guerra tra poveri nella nostra città, soprattutto nei quartieri popolari di Roma Est.
Oggi, la Roma Meticcia e la Torpignattara abitata da persone provenienti da mille paesi diversi hanno alzato la testa e rifiutato le strumentalizzazioni, ribadendo che la colpa dei problemi di questa città sono le istituzioni che la governano. E che qui c’è posto per tutti, tranne che per razzisti e fascisti.
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