Quella di Sabina Guzzanti è stata unaprovocazione, strumentalizzata, certo un po’ sopra le righe, ma giusta nella sostanza.
Ha solidarizzato non con criminali assassini, ma con tutti gli imputati privati di un loro sacrosanto diritto da uno Stato pseudodemocratico.
Tutti gli imputati hanno il diritto di presenziare al processo nel quale sono imputati.
Uno Stato che si preoccupa di indignarsi ed esprimere solidarietà a chi si sottrae dall’obbligo di offrire il proprio contributo per dare giustizia a decine di martiri,piuttosto che essere interessato a smascherare i traditori all’interno delle istituzioni, i complici dei mafiosi.
Sabina ha certamente sbagliato con quel tweet, anche amareggiata dalle critiche contro il suo film, nel quale denuncia cose gravissime e che i soloni dell’antimafia snobbano per scoraggiarne la diffusione.
Sotto la scorza ironica e sferzante, Sabina è profondamente turbata da tanta disonestà e non fatichiamo a capirla.
http://www.articolotre.com/2014/10/adesso-se-la-prendono-anche-con-la-guzzanti/
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