Cinesi in fuga dal Vietnam
Proseguono le violenze e le manifestazioni anti-cinesi innescate dall'invio di una piattaforma petrolifera cinese in un'area contesa del Mar della Cina Meridionale. Pechino invia delle navi per portar via dal Paese i propri cittadini.
Stando a fonti locali, Pechino avrebbe evacuato già 3.000 cittadini cinesi residenti e domenica, riferiscono i media cinesi di stato, ha inviato cinque navi per portarne via altre centinaia.
A rischio l'accordo firmato lo scorso anno fra Pechino e Hanoi, che fissava a 60 miliardi di dollari il volume totale del commercio bilaterale fra i due Paesi da raggiungere entro il 2015. Il ministero cinese degli Esteri ha annunciato ieri la sospensione di alcuni programmi congiunti, invitando i connazionali a evitare viaggi nel Paese vicino.
Quattro navi traghetto, battenti bandiera cinese, sono arrivate nel porto Vung Ang, nella provincia centrale di Ha Tinh, 250 km a sud di Hanoi, per riportare a casa i propri connazionali.
Sono almeno 4mila gli operai cinesi, oltre ai 16 feriti gravi partiti ieri grazie al ponte aereo, che attendono di essere evacuati dal Vietnam all'indomani delle violenze della scorsa settimana. Vung Ang è un porto che sorge all'interno del mega impianto siderurgico, il più grande del Paese, di proprietà di Taiwan e preso d'assalto dai nazionalisti vietnamiti per protestare contro "l'imperialismo" di Pechino nel mar Cinese meridionale. Fonti del governo cinese riferiscono che, la sera del 17 maggio, già 3mila concittadini avevano abbandonato in tutta fretta il Paese.
Sono almeno 4mila gli operai cinesi, oltre ai 16 feriti gravi partiti ieri grazie al ponte aereo, che attendono di essere evacuati dal Vietnam all'indomani delle violenze della scorsa settimana. Vung Ang è un porto che sorge all'interno del mega impianto siderurgico, il più grande del Paese, di proprietà di Taiwan e preso d'assalto dai nazionalisti vietnamiti per protestare contro "l'imperialismo" di Pechino nel mar Cinese meridionale. Fonti del governo cinese riferiscono che, la sera del 17 maggio, già 3mila concittadini avevano abbandonato in tutta fretta il Paese.
Domenica le autorità hanno stroncato proteste anti-cinesi in diverse città, dopo che gruppi di dissidenti hanno incitato la gente a scendere di nuovo nelle piazze. Centinaia di poliziotti in abiti civili o in uniforme, riferisce France Presse, hanno pattugliato le strade della capitale, di Hanoi e di altre città dove sono state pianificate le proteste. Gruppi di militanti hanno scritto sui loro blog che molti tra loro sono stati arrestati dalla polizia vietnamita e ad altri è stato impedito di uscire di casa.
Le proteste anti-cinesi di questi giorni sono state le più violente che si sono verificate in Vietnam da decenni e rischiano di minare la fiducia degli investitori stranieri nel Paese. I rapporti tra Cina e Vietnam, Paesi vicini ed entrambi comunisti, sono tesi da anni a causa della disputa sulle isole Paracelse nel Mar Cinese Meridionale, strappate da Pechino con un colpo di mano nel 1974 all’allora Vietnam del Sud.
http://www.articolotre.com/2014/05/cinesi-in-fuga-dal-vietnam/
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