venerdì 28 febbraio 2014

NAPOLI SPRECONA - L’INCREDIBILE DISAVVENTURA DA 10 MILIONI DI EURO DELL’OPERA DEL GRANDE SCULTORE ANGLO INDIANO ANISH KAPOOR COMMISSIONATA DA BASSOLINO NEL 2005 E PARCHEGGIATA IN UN CANTIERE OLANDESE

Ora Kapoor chiede accoratamente di poterle almeno ricomprare lui le sue sculture, che a vederle così sprecate gli piange il cuore. Ma chi glielo dice che in Italia mica è possibile fare una cosa di tanto buon senso, tra denaro pubblico, aziende fallite, elezioni, spoil system, governatori che vanno, governatori che vengono....


Alessandra Mammì per Dagospia
«Ridatemi le mie sculture. Pagando s'intende. Se non lo usate voi a Napoli, le riciclo io» ha scritto Anish Kapoor sul "Corriere della sera". A Hong Kong, Belo Horizonte, Sydney.... non sappiamo dove può finire quel che resta della stazione di metropolitana di Napoli, firmata Kapoor.
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Progetto alto dell'era Bassolino, datato 2005, opera del grande scultore anglo indiano più lo studio di architettura Future Systems strapremiato, superglamour, bio orientato, curvilineo quanto richiedono i tempi e globalmente applaudito. Che volere di più? Per questo partì con fanfare e milioni di euro, il progetto della stazione di Monte Sant'Angelo, nel mezzo del campus della II° Università di Napoli.
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Underground di nome e di fatto che per Kapoor doveva rappresentare una discesa agli inferi. Ingresso morbido, gonfio, curvo con forme di bocca o di vagina che inghiotte scale mobili in calata ripida verso tunnel scavati nel tufo e illuminati dalla luce fredda dei neon, fino a raggiungere il camerone con i binari che di nuovo è una geometrizzata scultura di Kapoor stavolta plasmata nel cemento. Insomma un'opera che vale il viaggio: a Napoli non sulla metro.
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E' quanto pensò il governatore all'epoca. Ma l'epoca del governatore Bassolino è passata. E i nuovi non avendo lungimiranza (e forse cultura) sufficiente decidono di abbandonare a se stessa l'impresa, "Non è una priorità" fu dichiarato. Mentre le sculture d'ingresso (due: entrata e uscita) in acciaio e alluminio molto trattato, nel frattempo per una cifra che oscilla sui tre milioni di euro, venivano confezionate in un laboratorio d'Olanda, l'unico di fiducia dell'artista.
Lì sono, lucide terminate e custodite dal 2011, data in cui si è chiuso il cantiere, messo in liquidazione il tutto, licenziati operai e impiegati. E naturalmente lasciato anche in sospeso il saldo delle sculture agli olandesi. Che per riposta le hanno subito sequestrate nei loro hangar. Fine dei giochi.
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La stazione non si farà e lo spreco è valutabile intorno a una decina di milioni, tenendo conto degli onorari già pagati ad artista e architetti, degli anticipi, dello scavo, della messa in liquidazione e del fatto che la stazione finita doveva costarne circa 20/25.
Ora Kapoor dalle pagine del "Corriere della Sera" (martedì 25 febbraio 2014, pag. 23) chiede accoratamente di poterle almeno ricomprare lui le sue sculture, che a vederle così sprecate gli piange il cuore. Ma chi glielo dice che in Italia mica è possibile fare una cosa di tanto buon senso, tra denaro pubblico, aziende fallite, elezioni, spoil system, governatori che vanno, governatori che vengono....
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http://www.dagospia.com/rubrica-31/arte/napoli-sprecona-lincredibile-disavventura-da-10-milioni-di-euro-dellopera-del-grande-scultore-anglo-72701.htm

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