In prigione due sacerdoti della Chiesa sotterranea. I dubbi sulle riforme "senza precedenti" di Xi Jinping
CINA-VATICANO
di Bernardo Cervellera
I due giovani preti erano attivi nel dare lezioni di catechismo agli adulti di Qinyuan. Multe salate ai fedeli che li aiutavano. Qualche cattolico spera che la concentrazione del potere nel Consiglio di sicurezza nazionale toglierà peso alle associazioni patriottiche e darà più libertà religiosa. Altri temono che la situazione potrà peggiorare perché fra le riforme si ribadisce il monopolio del potere del Partito comunista.
Roma (AsiaNews) - Dai primi di ottobre due sacerdoti della Chiesa sotterranea sono in prigione. Il loro "crimine" è di aver organizzato delle sessioni di catechismo per adulti nella cittadina di Qinyuan, vicino a Baoding (Hebei). Si tratta di p. Tian Dalong e di un altro sacerdote di cui AsiaNews non conosce l'identità, entrambi sui 40 anni: sono stati arrestati e portati in isolamento in alcune baracche di proprietà della polizia di Baoding, uno dei centri a maggior concentrazione delle comunità non ufficiali. Quattro fedeli laici, che aiutavano i sacerdoti nella loro opera di catechesi, sono stati costretti a pagare ognuno una multa di 4mila yuan (circa 400 euro), pari a oltre due mesi di salario di un operaio specializzato.
Secondo fonti di AsiaNews vi sono almeno 10 sacerdoti in condizioni simili, alcuni perfino condannati al laojiao (campi di lavoro forzato di "riforma attraverso il lavoro") per anni. Il fatto importante è che questi ultimi arresti sono avvenuti a poche settimane dal Terzo Plenum del Partito comunista cinese, proprio mentre la leadership gridava ai quattro venti che tale incontro avrebbe prodotto riforme "senza precedenti".
I media mondiali, imbeccati dalle controllate notizie di Xinhua, hanno elogiato queste possibili riforme, fermandosi soprattutto sull'aspetto economico: arretramento dell'influenza del governo nell'economia; valorizzazione degli investimenti privati e stranieri; riforma delle tasse; eliminazione del certificato di residenza obbligatoria (hukou) per i migranti; riforma della legge sul figlio unico; ecc...
AsiaNews ha presentato questi aspetti mostrandone anche le ambiguità (v. qui, qui,qui e qui).
Nel mondo cattolico cinese ci si domanda se il Plenum porterà più speranza di libertà per i cattolici e per la libertà religiosa in generale. Tali domande si concentrano sulla funzione che avrà il nuovo Consiglio nazionale di sicurezza varato proprio al Plenum come esempio di nuova riforma.
Secondo la Xinhua, il Consiglio di sicurezza nazionale (Csn) dovrebbe portare a "perfezione il sistema e la strategia di sicurezza nazionale, garantendo la sicurezza della nazione". Le poche spiegazioni sul Csn sono state date dallo stesso Xi Jinping, per il quale il nuovo organismo dovrebbe "rafforzare l'unità della leadership nella sicurezza dello Stato", facendo della "sicurezza nazionale e della stabilità sociale le precondizioni per le riforme e lo sviluppo" (Xinhua, 15/11/2013).
Diversi esperti pensano che "l'unità della leadership nella sicurezza dello Stato" significa che il Csn sarà un gruppo di potere superiore all'esercito, alla polizia, ai servizi segreti, alla magistratura che dovrebbe garantire la stabilità sociale interna e i rapporti con i Paesi esteri.
Alcuni cattolici della Cina nord ed orientale pensano che questa concentrazione del potere nelle mani del governo centrale, e forse dello stesso Xi Jinping, potrà favorire la libertà religiosa. Molto spesso le prigionie, gli espropri di terreni delle chiese, gli arresti di sacerdoti o fedeli dipendono dalle decisioni dei capi locali, che non si premuniscono nemmeno di seguire i Regolamenti nazionali sulle religioni. In più, dare più forza al potere centrale indebolirà il ministero degli affari religiosi - attualmente fra i più stalinisti degli uffici del governo - e le associazioni patriottiche.
A riprova di un rilassamento del controllo nelle periferie, i cattolici citati dicono che la polizia lascia vivere le comunità sotterranee, si preoccupa della salute dei vescovi (per timore di dover affrontare crisi più gravi in caso di nomine), si intrattiene in dialogo (forse per controllarli) con sacerdoti sotterranei.
Altri fedeli di Pechino e della Cina centrale dicono invece che "non è cambiato nulla" e che la situazione è sempre la stessa: sacerdoti sotterranei imprigionati (come i due citati sopra); proibizione di incontri fra i fedeli; spadroneggiare delle associazioni patriottiche. Se a questo si aggiunge la lista dei vescovi scomparsi nelle mani della polizia da anni; il vescovo di Shanghai agli arresti domiciliari; il controllo sugli altri vescovi (anche quelli ufficiali), si comprende la loro conclusione: "Per ora non è cambiato nulla. Bisognerà vedere fra qualche mese se vi è un cambio di politica. In ogni caso, questo dipenderà dall'idea di riforma che la leadership ha in mente: la concentrazione di tutto il potere nelle mani di pochi potrebbe anche peggiorare la situazione".
Secondo l'attivista Hu Jia, la concentrazione di potere "potrà essere usata contro i difensori dei diritti umani, coloro che sostengono i valori universali e la libertà di parola e di religione - persone che il Partito non può tollerare perché li vede come una minaccia al suo governo".
A conferma di ciò vi è il fatto che nei comunicati di Xinhua sul testo uscito dal terzo Plenum (del quale non si ha ancora la versione definitiva e ufficiale) si ripete che tutte le riforme sono in funzione di un rafforzamento del potere monopolistico del Partito comunista cinese.
http://www.asianews.it/notizie-it/In-prigione-due-sacerdoti-della-Chiesa-sotterranea.-I-dubbi-sulle-riforme-senza-precedenti-di-Xi-Jinping-29585.html
sabato 30 novembre 2013
È morto Yusai Sukai, il monaco che spiegò il buddismo al Papa
GIAPPONE
Kamikaze nell’esercito giapponese si converte alla religione buddista una volta terminata la guerra. Ricevuto da Giovanni Paolo II nel 1995 si è reso famoso in tutto il mondo per aver compiuto due volte il Sennichi Gyo, pellegrinaggio di 1.000 giorni sulle montagne del Giappone.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Yusai Sukai, il monaco diventato famoso per aver spiegato il buddismo a Giovanni Paolo II è morto oggi nel tempio giapponese di Imuro Fudodo Chojuin. Nato a Osaka nel 1926, prestò il servizio militare nel corpo dei kamikaze, addestrandosi per una missione suicida che si sarebbe dovuta compiere nel 1945. Risparmiato dalla conclusione del conflitto, Yusai Sakai è stato prima studente e poi venditore di noodles a Kyoto, fino a quando, nel 1965, l'incendio del suo ristorante e il suicidio della prima moglie lo portarono ad abbracciare la fede buddista. Ha rappresentato una delle figure simboliche del buddismo giapponese.
Conosciuto in Giappone per i numerosi scritti sugli insegnamenti del buddismo, è diventato famoso in tutto il mondo come uno degli unici tre giapponesi ad aver compiuto per due volte il Sennichi Kaiho Gyo, un pellegrinaggio proprio della tradizione Giapponese che prevede un cammino di 1.000 giorni da compiersi nell'arco di 7 anni.
Il Sennichi Kaiho Gyo è una forma di pellegrinaggio tipica del buddismo giapponese. Il fedele - in un periodo di 7 anni - deve compiere un cammino di 1.000 giorni attraverso le cime e le vallate del monte Hiei, che si estende tra le prefetture di Kyoto e Shiga. Al 700mo giorno, prima di poter proseguire il proprio percorso, il pellegrino deve ritirarsi per 9 giorni in un luogo di culto, dove è obbligato a osservare un ferreo sciopero della fame e della sete recitando per 100mila volte lo stesso mantra. Una volta completato il proprio cammino, il fedele ottiene il riconoscimento di Dai Ajari, titolo che, secondo la tradizione, consente di entrare nella reggia imperiale senza togliersi le scarpe.
Dopo una vita votata alla fede, Yusai Sakai ha trascorso i suoi ultimi giorni nel tempio di Imuro Fudodo Chojuin, nella prefettura di Otsu. "Questi sforzi mi hanno fatto capire che la vita va sempre avanti e non finisce una volta raggiunto un obiettivo - ha dichiarato dopo aver ultimato il secondo pellegrinaggio - credo sia questo il tipo di insegnamento che il Budda ci trasmette".
http://www.asianews.it/notizie-it/%C3%88-morto-Yusai-Sukai,-il-monaco-che-spieg%C3%B2-il-buddismo-al-Papa-29110.html
GIAPPONE
Kamikaze nell’esercito giapponese si converte alla religione buddista una volta terminata la guerra. Ricevuto da Giovanni Paolo II nel 1995 si è reso famoso in tutto il mondo per aver compiuto due volte il Sennichi Gyo, pellegrinaggio di 1.000 giorni sulle montagne del Giappone.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Yusai Sukai, il monaco diventato famoso per aver spiegato il buddismo a Giovanni Paolo II è morto oggi nel tempio giapponese di Imuro Fudodo Chojuin. Nato a Osaka nel 1926, prestò il servizio militare nel corpo dei kamikaze, addestrandosi per una missione suicida che si sarebbe dovuta compiere nel 1945. Risparmiato dalla conclusione del conflitto, Yusai Sakai è stato prima studente e poi venditore di noodles a Kyoto, fino a quando, nel 1965, l'incendio del suo ristorante e il suicidio della prima moglie lo portarono ad abbracciare la fede buddista. Ha rappresentato una delle figure simboliche del buddismo giapponese.
Conosciuto in Giappone per i numerosi scritti sugli insegnamenti del buddismo, è diventato famoso in tutto il mondo come uno degli unici tre giapponesi ad aver compiuto per due volte il Sennichi Kaiho Gyo, un pellegrinaggio proprio della tradizione Giapponese che prevede un cammino di 1.000 giorni da compiersi nell'arco di 7 anni.
Il Sennichi Kaiho Gyo è una forma di pellegrinaggio tipica del buddismo giapponese. Il fedele - in un periodo di 7 anni - deve compiere un cammino di 1.000 giorni attraverso le cime e le vallate del monte Hiei, che si estende tra le prefetture di Kyoto e Shiga. Al 700mo giorno, prima di poter proseguire il proprio percorso, il pellegrino deve ritirarsi per 9 giorni in un luogo di culto, dove è obbligato a osservare un ferreo sciopero della fame e della sete recitando per 100mila volte lo stesso mantra. Una volta completato il proprio cammino, il fedele ottiene il riconoscimento di Dai Ajari, titolo che, secondo la tradizione, consente di entrare nella reggia imperiale senza togliersi le scarpe.
Dopo una vita votata alla fede, Yusai Sakai ha trascorso i suoi ultimi giorni nel tempio di Imuro Fudodo Chojuin, nella prefettura di Otsu. "Questi sforzi mi hanno fatto capire che la vita va sempre avanti e non finisce una volta raggiunto un obiettivo - ha dichiarato dopo aver ultimato il secondo pellegrinaggio - credo sia questo il tipo di insegnamento che il Budda ci trasmette".
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Gloria Lynne, Singer of ‘I Wish You Love,’ Dies at 83
By DANIEL E. SLOTNIK
Gloria Lynne, a jazz diva who climbed onto the pop charts with her recording of “I Wish You Love” in 1964 and continued singing for more than half a century even in the face of poverty, died on Oct. 15 in Newark. She was 83.
Andrew Lepley/Redferns, via Getty Images
The cause was heart failure, said her son, P. J. Allen.
During her long career, Ms. Lynne’s resonant contralto was heard on more than 25 albums. She performed with Ray Charles and Johnny Mathis and toured with Ella Fitzgerald.
She began recording for Everest Records in 1958, and six years later her rendition of “I Wish You Love,” the English-language version of a French song recorded in 1942 by Charles Trenet, became her most enduring hit. A lament accompanied by a lush string arrangement, it peaked at No. 28 on the Billboard Hot 100. Ms. Lynne later said that she learned the song the evening before recording it.
“I learned it overnight, and I really wasn’t too pleased with it,” she said in an interview for an oral history of the Apollo Theater in 2009. “And they said, ‘This is going to be the single.’ And I said, ‘Are you kidding me?’ ”
Ms. Lynne became popular enough to appear on Harry Belafonte’s network television special “The Strolling ’20s” in 1966, and many of her records sold well. But she said she received virtually no royalties from record sales, only more bookings. Her popularity waned as tastes shifted in the 1970s, and she had to supplement her income by taking temporary work. For a while she was homeless.
“They say, ‘Well, if you weren’t being paid, why did you continue to sing?’ ” she said. “I couldn’t throw away what gift I had because of the money.”
“From My Heart to Yours,” her last studio album, was released in 2007.
Gloria Mia Wilson was born in Harlem to John and Mary Wilson on Nov. 23, 1929. (Some sources list her birth year as 1931.) She sang in church choirs, was briefly trained for opera and attended concerts at the Apollo while growing up. At 15 she sneaked out of her home and lied about her age to compete in the amateur night contest there. She won, she said, and was smacked by her mother for lying about it.
After taking up with a man named Harry Alleyne, she began using his last name. When she performed at local clubs, announcers stumbled over her surname so often that they began shortening it to Lynne.
She also recorded demos of new songs for Dinah Washington and others to hear before recording their own versions. The composer and bandleader Raymond Scott heard one of these demos and helped Ms. Lynne sign with Everest.
She and Mr. Alleyne divorced in 1968.
Besides her son, Ms. Lynne, who lived in East Orange, N.J., is survived by a brother, John Wilson.
Her final performance was at the Manhattan nightclub 54 Below in August. It included “I Wish You Love.”
This article has been revised to reflect the following correction:
Correction: October 21, 2013
An earlier version of this obituary, using information from Ms. Lynne’s family, misstated the date of her death. It was Oct. 15, not Oct 8.
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Correction: October 21, 2013
An earlier version of this obituary, using information from Ms. Lynne’s family, misstated the date of her death. It was Oct. 15, not Oct 8.
Russia: 'Adozioni consentite solo a Italia'
Cremlino: 'Non riconosce matrimoni gay e non dobbiamo cambiare nulla nell'accordo vigente'
MOSCA - Le adozioni di bambini russi saranno consentite solo all'Italia, che non riconosce i matrimoni gay. Lo ha dichiarato oggi il rappresentante del Cremlino per i diritti dell'Infanzia, Pavel Astakhov, come riferisce l'agenzia Interfax.
"Ci risulta che attualmente l'Italia è l'unico Paese i cui cittadini hanno la possibilità di adottare bambini russi", ha spiegato Astakhov, "perché questo Paese non riconosce il matrimonio omosessuale, e, di conseguenza, non dobbiamo cambiare nulla nell'accordo vigente e, inoltre, loro rispettano i termini di questo accordo". La Russia, ha aggiunto il rappresentane per i diritti dell'infanzia russo, non affiderà i propri bambini e orfani ai Paesi con i quali non ha accordi bilaterali in proposito, precisando che oggi la Russia ha un accordo bilaterale di adozione solo con l'Italia, mentre la Francia non ha completato le procedure di ratifica del documento: "Non è colpa nostra. Voi (i partner occidentali, ndr) dovreste lavorare più attivamente se volete che l'adozione internazionale prosegua, perché la Russia ha altre priorità. La nostra priorità è dare in adozione i bambini all'interno del Paese". A giugno la Duma ha approvato una legge che vieta l'adozione di bambini russi da parte di cittadini di Paesi in cui è consentito il matrimonio tra persone dello stesso sesso e genitori singoli. Inoltre, dal primo gennaio 2013 i genitori americani sono stati banditi dalla adozione di bambini provenienti dalla Russia nell'ambito della cosiddetta legge Dima Yakovlev, varata in risposta al 'Magnitsky Act' degli Usa.
(ANSA)
Ruby: 'Cav elargi' danaro a testimoni'
Stessa ipotesi di reato per i difensori di Berlusconi, Ghedini e Longo
Ruby e Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi
Corruzione in atti giudiziari: è questo il reato ipotizzato nei confronti di Silvio Berlusconi e dei suoi legali Ghedini e Longo, oltre che di alcune ragazze ospiti ad Arcore, dai giudici di Milano nelle motivazione del cosiddetto processo Ruby 2.
Silvio Berlusconi è ''gravemente'' indiziato del reato ''di corruzioni in atti giudiziari'' in qualità ''di soggetto che elargiva il denaro e le altre utilità'' alle ragazze-testimoni. Lo scrivono i giudici della Quinta sezione penale del tribunale di Milano, presieduti da Annamaria Gatto, nelle motivazioni della sentenza 'Ruby 2'.
Giudici, Cav utilizzatore finale prostitute- Silvio Berlusconi è stato ritenuto dai giudici del tribunale di Milano l'"utilizzatore finale delle prostitute" e l'ex consigliera regionale Nicole Minetti "il tramite, per il pagamento di "una parte del corrispettivo corrisposto per il meretricio". Lo si legge in un passaggio delle motivazioni del processo cosiddetto Ruby 2. Il tribunale nelle motivazioni ha spiegato che Nicole Minetti avrebbe avuto un ruolo di "intermediazione affinché le ragazze (...) avessero la disponibilità di abitare in appartamenti in via Olgettina a titolo completamente gratuito, ossia non dovendo pagare né il canone di affitto" né le altre spese. Pertanto per il collegio "il dato che i canoni di locazione e le bollette varie venissero per il tramite della Minetti, pagati dall'utilizzatore finale delle prostitute denota come tali pagamenti costituissero, in concreto, una parte del corrispettivo corrisposto per il meretricio stesso
Le motivazioni sono state depositate con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza dei termini le motivazioni della sentenza con cui lo scorso luglio Lele Mora ed Emilio Fede sono stati condannati a 7 anni e Nicole Minetti a 5 anni per il caso Ruby. Nelle motivazioni si sapranno anche le ragioni per cui il tribunale ha disposto la trasmissione degli atti al Pm per, tra gli altri, Silvio Berlusconi, i suoi legali e Ruby.
Corruzione in atti giudiziari anche per la giovane marocchina e il suo ex avvocato Luca Giuliante. Il legale si sarebbe interessato ''ai vari pagamenti in contanti e bonifici'' che Karima avrebbe ricevuto ''periodicamente''.
In un passaggio delle motivazioni della sentenza a carico di Emilio Fede e Lele Mora, condannati a sette anni, e di Nicole Minetti, condannata a cinque anni, i giudici della quinta sezione penale (presidente del collegio Annamaria Gatto) ricostruiscono la riunione avvenuta ad Arcore il 15 gennaio 2011, quando dopo le perquisizioni del giorno precedente molte delle ragazze ospiti alla serate vennero convocate a Villa San Martino. ''Tutti i soggetti partecipanti alla riunione e, quindi, anche tutte le ragazze, sono gravemente indiziati'', secondo i giudici del reato di corruzione in atti giudiziari. Le ragazze, infatti, ''che poi rendevano false testimonianze (...) in qualità di testimoni e, quindi, pubblici ufficiali, ricevevano denaro ed altre utilità, sia prima che dopo aver deposto come testimoni''. Berlusconi viene indicato dai giudici come ''colui che elargiva (e tuttora elargisce) le somme'' alle ragazze. Gli avvocati Ghedini e Longo ''in qualità di concorrenti'' avrebbero ''partecipato, nella loro qualità di difensori di Berlusconi, alla riunione del 15 gennaio 2011''.
I giudici del tribunale di Milano, nelle motivazioni della sentenza del processo 'Ruby 2', per la giovane marocchina in concorso con il suo ex legale, l'avvocato Luca Giuliante, hanno ipotizzato anche il reato di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale. È quanto si legge nell'atto nella parte in cui il collegio ha disposto la trasmissione degli atti ai pm per Karima e Giuliante in riferimento al 'misterioso' interrogatorio della notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010 della giovane davanti al legale, a Mora e ''un emissario di lui''.
Ruby ha inquinato prove con conferenza stampa - Ruby ''prima di deporre come testimone'' nel processo a carico di Fede, Mora e Minetti rese ''pubbliche dichiarazioni'' mettendo in atto ''un'attività di possibile contaminazione probatoria''. Lo scrivono i giudici di Milano riferendosi alla protesta che inscenò la ragazza davanti al Tribunale convocando la stampa lo scorso aprile per difendere se' stessa e Berlusconi. Il collegio fa notare come Ruby lesse un testo dal ''linguaggio particolarmente tecnico'', per sua stessa ammissione ''preparato da altri'', non ''è noto da chi''.
Giudici, Giuliante rivelò atti secretati a Cav L'avvocato Luca Giuliante, ex legale di Ruby, avrebbe rivelato a Silvio Berlusconi il contenuto dell' ''anomalo'' interrogatorio a cui la giovane venne sottoposta nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010. È quanto si legge nelle motivazioni del processo Ruby 2. I giudici nella loro ricostruzione hanno aggiunto che il Cavaliere ''a sua volta rendeva partecipi delle notizie apprese vari personaggi del suo entourage, tra cui Nicole Minetti''. Nell'interrogatorio a Karima vennero chieste notizie coperte da segreto istruttorio.
Fede e Mora compari che agivano in tandem - Emilio Fede e Lele Mora condannati dal tribunale a 7 anni di carcere nel processo 'Ruby 2' sono stati compari e avrebbero agito "costantemente in tandem (...), in totale sinergia per procurare al 'produttore' i 'programmi' che gli piacevano". Lo scrivono i giudici nelle motivazioni parlando anche dei "servigi" di Mora "per procurare a Silvio Berlusconi ospiti di suo gradimento". Attività per cui Fede "trattava con l'ex premier la dazione di denaro a Mora pretendendo da questi un rilevante compenso per la mediazione".
'Da ragazze-testi risposte e frasi identiche ' - Le ragazze ospiti alle serate di Arcore, che hanno preso 2.500 euro al mese da Silvio Berlusconi mentre erano testi nei processi sul caso Ruby, ''rendevano'' in aula ''dichiarazioni perfettamente sovrapponibili, anche con l'uso di linguaggio non congruo rispetto alla loro estrazione culturale''. Lo scrivono i giudici di Milano del processo 'Ruby 2', che sottolineano la ''ricorrenza'' nelle deposizioni ''di frasaggi identici'' e ''terminologie'' di cui le giovani ''a precisa domanda'' non ''sapevano riferire il significato''.
Avvocati Berlusconi, 'motivazioni sconnesse da realta''. Le motivazioni della sentenza Ruby bis per quanto attiene l'asserita attività di inquinamento probatorio, sono totalmente sconnesse dalla realtà e dai riscontri fattuali". Lo dichiarano i legali di Silvio Berlusconi Piero Longo e Niccolò Ghedini.
D'Alessandro e Capezzone disegno criminoso contro Berlusconi - "Le motivazioni del processo 'Ruby bis' sono la prova regina del disegno criminoso nei confronti di Silvio Berlusconi". E' quanto afferma Luca d'Alessandro (FI), segretario della commissione Giustizia della Camera.
(ANSA)
Fondi Lega, verso richiesta giudizio Bossi
Chiuse indagini Procura Milano, accusa: appropriazione indebita e truffa alla Stato per 40 mln. La richiesta di rinvio a giudizio si profila anche per i figli del senatur, Riccardo e Renzo
Umberto e Renzo Bossi
MILANO - La Procura di Milano ha chiuso le indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio per Umberto Bossi, i suoi due figli Riccardo e Renzo, e altre persone per la vicenda della gestione dei fondi della Lega. Le accuse per l'ex segretario del Carroccio sono di appropriazione indebita e truffa allo stato per circa 40 milioni di euro.
L'avviso di conclusione delle indagini firmato dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini, in vista della richiesta di processo, riguarda 10 persone, tra cui Umberto Bossi, candidato per la segreteria del Carroccio, accusato di truffa e appropriazione indebita, e per i figli Renzo detto 'il Trota' e Riccardo, accusati di appropriazione indebita. Tra gli indagati anche l'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, l'ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro e l'imprenditore Stefano Bonet in relazione allo scandalo sull'uso dei fondi della Lega scoppiato nella primavera del 2012, che ha travolto il fondatore della Lega Bossi e la sua famiglia. Da quanto emerge dall'atto dei pm, attraverso rendiconti irregolari presentati in Parlamento Umberto Bossi in ''qualità di legale rappresentante'' del Carroccio avrebbe truffato lo Stato per circa 40 milioni di euro. Cifra maggiore rispetto a quella che era venuta alla luce fino ad oggi che era di circa 18 milioni di euro. Gli investigatori del nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano, infatti, hanno analizzato oltre ai rendiconti del 2009 e del 2010 anche quello del 2008, per cui la Lega avrebbe ottenuto indebitamente rimborsi elettorali pari a ''22.473.213'' euro. Per il 2009, invece, avrebbe incassato illecitamente ''17.613.250'' euro, mentre nel 2010 ''i revisori pubblici hanno dichiarato l'irregolarità del rendiconto'' e i soldi richiesti non sono arrivati al partito. Secondo l'accusa, la Lega avrebbe incassato soldi pubblici ''in assenza di documenti giustificativi di spesa ed in presenza di spese effettuate per finalità estranee agli interessi del partito politico''. Di qui l'accusa di appropriazione indebita per il Senatur e i suoi figli per una serie di spese personali.
indagata Rosi Mauro, anche per laurea ex bodyguard La procura di Milano ha chiuso le indagini per la vicenda dei fondi della Lega anche nei confronti di Rosi Mauro, l'ex senatrice del Carroccio, che ora e' accusata di una appropriazione indebita di 99.731,50 euro, denaro proveniente dalle casse del partito. Tra i soldi di cui l'ex esponente lumbard si sarebbe appropriata ci sono anche 77.131,50 euro ''per acquisto titolo di laurea albanese - si legge nel capo di imputazione - presso l'università Kristal di Tirana a favore di Pierangelo Moscagiuro'' ex guardia del corpo.
da U.Bossi 208 mila euro spese con fondi pubblici - A Umberto Bossi sono contestate 208 mila euro di spese personali con soldi pubblici. Lo scrivono i pm di Milano nell'avviso di chiusura indagini. Il Senatur è accusato di appropriazione indebita per aver usato fondi pubblici del partito per pagare multe, cartelle esattoriali, ''lavori edilizi'' per la casa di Gemonio (1583 euro), assegni anche da 50 mila euro. E poi 160 euro per ''acquisto regalo di nozze'', 27 mila euro per ''abbigliamento'', gioielli, 1500 euro di dentista, 81 mila euro per lavori in una casa di Roma.
pm, cerchio magico alimentato in danno patrimonio Lega - I pm di Milano, nel motivare la richiesta di archiviazioni per l'ex ministro Roberto Calderoli, Manuela Marrone e altre persone, hanno parlato di ''cerchio magico, che sarebbe stato alimentato con favoritismi ed elargizioni a danno del patrimonio della Lega''. La frase si legge nel passaggio in cui la procura sottolinea che la moglie del Senatur era stata iscritta nel registro degli indagati per appropriazione indebita in riferimento alla legittimità dei finanziamenti in contanti per la scuola Bosina della quale era amministratrice. I pm peraltro, nel chiedere l'archiviazione della posizione della Marrone, hanno sottolineato che ''non si può escludere che delle somme corrisposte per la scuola Bosina in denaro contante la Marrone possa aver profittato a titolo personale''. Anche se tale ipotesi ''non ha trovato riscontro''. E proprio valutando la posizione di Manuela Marrone nella richiesta di archiviazione si legge che ''è stata inserita, assieme ad altri famigliari di Umberto Bossi ed assieme a Rosi Mauro all'interno del Cerchio Magico che sarebbe stato alimentato con favoritismi ed elargizioni a danno del patrimonio della Lega''.
chiesta archiviazione per Calderoli e Marrone - La procura di Milano contestualmente alla chiusura delle indagini sui fondi della Lega a carico dell'ex tesoriere Francesco Belsito, dell'ex segretario Umberto Bossi, dei suoi due figli e di altre persone, ha chiesto l'archiviazione delle posizioni dell'ex ministro Roberto Calderoli della moglie del Senatur Manuela Marrone e anche dell'ex legale del Carroccio e ex componente del Csm Matteo Brigandì. Se venisse accolta tale istanza, che riguarda per alcuni capi di imputazioni anche gli stessi Umberto Bossi, Belsito e Rosi Mauro, i tre indagati verrebbero esclusi dal procedimento.
(ANSA)
Moto: SicDay, grave incidente a Romboni
Secondo gli organizzatori 'è in ospedale in condizioni serie'
ROMA, 30 NOV - Grave incidente durante le prove del SicDay a Latina: coinvolto il pilota Doriano Romboni, che è ora - secondo l'organizzatore, Federico Capogna - 'in ospedale in condizioni serie'.
(ANSA)
Abbattere consumi auto grazie allo smartphone, in Usa si può
Bastano un piccolo dispositivo e l'app dedicata
ROMA - Avere in auto un copilota virtuale che aiuta a consumare di meno. Negli Stati Uniti è possibile con l'Automatic Link, un dispositivo che si connette alla presa OBD - il connettore utilizzato per la diagnostica di bordo - e trasmette le informazioni sull'iPhone del proprietario.
Sviluppato dalla start-up Bay Area, si compra negli Apple Store americani e può essere installato su tutte le auto costruite dopo il 1996. L'apparecchio monitora i tratti di strada percorsi e le abitudini del guidatore, dando dei feedback sonori che mettono in guardia rispetto alle abitudini di guida sbagliate, diventando così un assistente intelligente concentrato sull'efficienza di marcia. Secondo il sito GreenCarReports potrebbe rappresentare un passo avanti per convincere gli automobilisti che le auto ibride, diesel o a gas naturale, sono realmente convenienti.
L'azienda produttrice sostiene che questa app può far risparmiare centinaia di dollari all'anno di carburante. Ma ci sono anche altre funzioni interessanti, come la chiamata automatica ai soccorsi in caso di incidente e il promemoria su dove l'auto è stata parcheggiata. Purtroppo il software non monitora ancora i veicoli elettrici e l'app non è disponibile per gli smartphone Android. Ma sono attesi aggiornamenti entro la fine dell'anno, vista l'utilità che potrebbe avere nella lotta contro "l'ansia da autonomia" che grava sui veicoli elettrici. Infatti, fornendo dati precisi basati sulle percorrenze, anche il più scettico degli automobilisti può confrontare le sue necessità di autonomia con quella offerta realmente dall'auto elettrica.
Sviluppato dalla start-up Bay Area, si compra negli Apple Store americani e può essere installato su tutte le auto costruite dopo il 1996. L'apparecchio monitora i tratti di strada percorsi e le abitudini del guidatore, dando dei feedback sonori che mettono in guardia rispetto alle abitudini di guida sbagliate, diventando così un assistente intelligente concentrato sull'efficienza di marcia. Secondo il sito GreenCarReports potrebbe rappresentare un passo avanti per convincere gli automobilisti che le auto ibride, diesel o a gas naturale, sono realmente convenienti.
L'azienda produttrice sostiene che questa app può far risparmiare centinaia di dollari all'anno di carburante. Ma ci sono anche altre funzioni interessanti, come la chiamata automatica ai soccorsi in caso di incidente e il promemoria su dove l'auto è stata parcheggiata. Purtroppo il software non monitora ancora i veicoli elettrici e l'app non è disponibile per gli smartphone Android. Ma sono attesi aggiornamenti entro la fine dell'anno, vista l'utilità che potrebbe avere nella lotta contro "l'ansia da autonomia" che grava sui veicoli elettrici. Infatti, fornendo dati precisi basati sulle percorrenze, anche il più scettico degli automobilisti può confrontare le sue necessità di autonomia con quella offerta realmente dall'auto elettrica.
(ANSA)
La Costituzione spiegata ai ragazzi
I 12 articoli in 12 lingue, diritti e doveri anche per i nuovi italiani
di Francesca Pierleoni
(ANSA) Parole e concetti simbolo come uguaglianza, ambiente, arte e storia, Unità della Repubblica, dialogo tra le religioni, Tricolore, Stato e Chiesa, e soprattutto una spiegazione chiara su cosa significhi essere e diventare cittadini italiani, si trasformano a misura di bambino, nelle riletture poetiche di Roberto Piumini, le riflessioni del costituzionalista Valerio Onida, e le splendide illustrazioni di Emanuele Luzzati in 'La Costituzione è anche nostra', pubblicato da Sonda Editore.
Un viaggio nel quale i colori pastello e i volti sorridenti e sereni dei personaggi di Luzzati, adulti e bambini di tanti Paesi e religioni, accompagnano il racconto dei principi fondamentali su cui è stata fondata la nostra Repubblica. Protagonisti i 12 articoli iniziali della Costituzione, presentati in 12 lingue: albanese, arabo, cinese, ebraico, francese, inglese, portoghese, rumeno, russo, spagnolo, tedesco, oltre che italiano. Proprio la coralità infatti anima il volume che vuole coinvolgere nel percorso di quest'Italia ideale e da riscoprire, anche chi vi ha trovato la sua casa, pur proveniendo da altri paesi e Culture. ''Ogni giorno di più - ricorda l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nell'introduzione - impariamo quanto i principi di concordia e fratellanza, posti a fondamento della nostra Costituzione, siano essenziali per poter garantire convivenza e pace duratura fra i popoli''.
Valerio Onida mette in luce i singoli principi, articolo per articolo, che valgono sia per chi sia nato che per chi sia arrivato nel Nostro Paese e abbia deciso di rimanere. ''La Costituzione vale per tutti quelli che vivono qui. Tutti, italiani, biondi o mori, dalla pelle chiara e scura, nati in Italia o altrove,nati italiani o diventati italiani. Italiani affezionati alla nostra terra, e insieme, cittadini del mondo''. Un mondo nel quale siamo ''esseri umani con la stessa dignità, gli stessi diritti, gli stessi doveri: cittadini di una terra e ricchi della nostra specifica esperienza e cultura ma felici di poterle condividere con tutti coloro che incontriamo nella nostra vita''. Concetti universali, racchiusi da Onida nella dichiarazione 'Ecco perché sono italiano', tra diritti e doveri che i bambini possono comprendere e gli adulti dovrebbero ricordare. Dalla richiesta ''di riconoscere me e la mia famiglia come italiani di pieno diritto, di consentirmi di vivere e di esprimere la mia personalità di aiutarmi a conoscere meglio e a vivere il patrimonio della comunità di cui faccio parte'' alla promessa ''di vivere da buon cittadino, secondo i Principi della Costituzione, osservando le leggi e partecipando in pace e in amicizia alla vita della comunità''. Una lettura quasi propedeutica, in attesa che l'Italia riconosca lo Jus Soli, la cittadinanza ai figli di migranti stranieri nati nel nostro paese.
l dialogo con i lettori più giovani passa attraverso linguaggi comprensibili da diverse età. Nella prima parte, intitolata I valori della Costituzione italiana, i 12 articoli, oltre la loro forma canonica, prendono vita da parole chiave (democrazia, lavoro, uguaglianza...) con piccoli racconti ideati da Piumini, ancorati alla poesia quanto alla realtà. Come quello per i 'diritti umani': '...'Dentro la libertà ci sono leggi che salvano i diritti di ciascuno; togliere e calpestare altri diritti è un diritto che non ha nessuno''.
Le tavole di Emanuele Luzzati e i testi poetici di Roberto Piumini per il libro La Costituzione è anche nostra
(ANSA)
'Festa', ritratto horror generazione social
On line il nuovo episodio. Camei d'eccezione per Cinzia Monreale e Karl Zinny
La festa
Giovedì 31 ottobre è uscito nelle sale cinematografiche virtuali di Dailymotion "La Festa" di Simone Scafidi, film indipendente e sperimentale pensato e realizzato per la distribuzione in rete.
Protagonisti del film sono dieci ragazzi che organizzano una festa nella villa in collina di uno di loro. L’irruzione nella casa di quattro adulti estranei sottopone i partecipanti ad un macabro gioco ad eliminazione, ripreso per intero da uno del gruppo e consegnato ai genitori alcuni mesi dopo.
Protagonisti del film dieci ragazzi che organizzano una festa nella villa in collina di uno di loro. L'irruzione nella casa di quattro adulti estranei sottopone i partecipanti ad un macabro gioco ad eliminazione, ripreso per intero da uno del gruppo e consegnato ai genitori alcuni mesi dopo. Realizzato dalle case di produzione milanesi Ardaco e Gagarin in associazione con A Buzz Supreme, Del Fuego Artist Management, EDI - Effetti Digitali Italiani, Guicar, Lo scrittoio e Panalight, il film sarà fruibile gratuitamente su piattaforme web, suddiviso in dieci episodi.
La scelta della rete permette infatti di abbattere confini territoriali e censure, oltre a garantire un alto grado di sperimentazione artistica. Prodotto con risorse private e con il sostegno di BLS, Genova Liguria Film Commission e Comune di Mele (GE), 'La Festa' è un film nato da una sceneggiatura canovaccio, che prevede, tra l'altro, il coinvolgimento degli attori in prima persona, facendoli diventare in qualche modo 'autori' del loro personaggio. Le riprese poi sono state realizzate in soli dieci giorni, girando in sequenza dal tramonto all'alba, sottoponendo gli attori, per lo più esordienti, ad una dura prova professionale e creativa.
Nel cast del film: Lavinia Longhi, Riccardo Cicogna, Susanna Giaroli, Andrea Consonni, Matilde Maggio, Roisin Greco, Niccolò Gentili, Alessandra Sartania, Simone Riccioni, Micol Donghi, Marco Nugnes, Thomas Cibelli, Romolo Guerrieri e Vittoria Bocca Gelsi. Camei poi di Cinzia Monreale e Karl Zinny, icone del cinema horror italiano anni '80. Il film è stato promosso fino ad oggi solo attraverso i social network raggiungendo in poche settimane decine di migliaia di contatti e visualizzazioni sulle piattaforme. Anche la colonna sonora, composta da gruppi indie rock del panorama italiano e a cura di A buzz supreme, sarà fruibile in streaming gratuitamente. ''La Festa è il ritratto di una generazione che organizza un evento solo per riprenderlo, e finisce per sottostare alle impreviste regole che esso impone loro'', ha dichiarato il regista Simone Scafidi, al suo terzo lungometraggio. Infine, Dailymotion, secondo la classifica comScore (agosto 2013), possiede 120 milioni di visitatori unici al mese e 2,5 miliardi di video visti sempre nello stesso periodo.
(ANSA)
Morto Umberto Panini, re delle figurine
Motore dell'epopea modenese e famoso collezionista moto e auto
MODENA, 30 NOV - E' morto a Modena ieri notte a 83 anni Umberto Panini, ultimo dei quattro fratelli che negli anni '60 diedero vita all'impero delle Figurine Panini sulle collezioni dei Calciatori. Lo riporta il Resto del Carlino. Era, nel team di fratelli Giuseppe, Franco e Benito, tutti morti, il più vocato alla parte industriale e tecnica dell'avventura editoriale. Proprietario di una nota collezione di automobili e moto, aveva sviluppato a tempo pieno l'azienda agroalimentare Hombre a Modena.
(ANSA)
Bitcoin non si ferma, e vola oltre i 1.000 dollari
Da moneta per 'nerd' a sorpresa della finanza, vale 80 volte di più rispetto a inizio anno
Borsa: Bitcoin vola oltre i 1.000 dlr per prima volta
Viene scambiato per la prima volta sopra i 1.000 dollari la valuta virtuale Bitcoin. Il prezzo di ogni Bitcoin è volato a 1.073 dollari negli scambi sulla piattaforma online Mt.Gox, il doppio rispetto alla settimana scorsa e 80 volte superiore al prezzo di inizio anno.
E' una moneta elettronica creata nel 2009 da un informatico di cui si ignora l'identità, conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Si basa su transazioni criptate completamente anonime, non viene gestita da alcuna banca, il valore dipende dalla fiducia dei suoi investitori. Eppure la valuta virtuale Bitcoin non è più solo roba per 'nerd' visto che sta crescendo a velocità esponenziale. Ha sforato quota 1000 dollari grazie anche allo sdoganamento delle autorità Usa - non senza scetticismo da parte di alcuni economisti - mentre aumentano i furti da parte dei cyber-criminali. La criptomoneta può essere trasferita attraverso il web a chiunque disponga di un 'indirizzo bitcoin', salvata su un pc sotto forma di 'portafoglio' o tenuta presso terze parti che svolgono funzioni simili ad una banca. La struttura 'peer-to-peer' e la mancanza di un ente centrale rende impossibile per qualunque autorità manipolarne il valore. Il 'trading' avviene su una serie di piattaforme web tra cui Mt.Gox basata in Giappone, Bitstamp con sede a Londra e la bulgara BTC-E che a differenza delle altre non richiede documenti per depositare o prelevare. La moneta virtuale che nel 2011 valeva 0.30 dollari ha iniziato a diventare un 'bene rifugio' meno di un anno fa in concomitanza della crisi di Cipro. Poi il valore è galoppato in poco tempo. A inizio 2013 valeva 13 dollari, a metà aprile ha toccato quota 230 dollari, la settimana scorsa 900 dollari registrando una crescita del 400% in meno di un mese. Poi il record di 1000 dollari.
E' una moneta elettronica creata nel 2009 da un informatico di cui si ignora l'identità, conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Si basa su transazioni criptate completamente anonime, non viene gestita da alcuna banca, il valore dipende dalla fiducia dei suoi investitori. Eppure la valuta virtuale Bitcoin non è più solo roba per 'nerd' visto che sta crescendo a velocità esponenziale. Ha sforato quota 1000 dollari grazie anche allo sdoganamento delle autorità Usa - non senza scetticismo da parte di alcuni economisti - mentre aumentano i furti da parte dei cyber-criminali. La criptomoneta può essere trasferita attraverso il web a chiunque disponga di un 'indirizzo bitcoin', salvata su un pc sotto forma di 'portafoglio' o tenuta presso terze parti che svolgono funzioni simili ad una banca. La struttura 'peer-to-peer' e la mancanza di un ente centrale rende impossibile per qualunque autorità manipolarne il valore. Il 'trading' avviene su una serie di piattaforme web tra cui Mt.Gox basata in Giappone, Bitstamp con sede a Londra e la bulgara BTC-E che a differenza delle altre non richiede documenti per depositare o prelevare. La moneta virtuale che nel 2011 valeva 0.30 dollari ha iniziato a diventare un 'bene rifugio' meno di un anno fa in concomitanza della crisi di Cipro. Poi il valore è galoppato in poco tempo. A inizio 2013 valeva 13 dollari, a metà aprile ha toccato quota 230 dollari, la settimana scorsa 900 dollari registrando una crescita del 400% in meno di un mese. Poi il record di 1000 dollari.
(ANSA)
L'Italia, un grande museo diffuso
Istat, sono oltre 4.500, quasi la metà a ingresso gratuito, in testa Toscana
(di Daniela Giammusso)
L'Italia come un unico grande museo, con una struttura espositiva almeno in un comune su tre. Quasi la metà a ingresso gratuito (49%), tanti stranieri nel pubblico (44,9%), ma ancora molto da fare, con un museo su due che non ha un sito web (49,3%). E' la fotografia del paese scattata dall'Istat in collaborazione con il Ministero dei beni culturali, le Regioni e le Province autonome, che per la prima volta traccia un quadro completo de ''I musei, le aree archeologiche e i monumenti d'Italia'' non solo pubblici, ma anche privati.
Un rilevamento a carattere censuario che per ora riguarda i dati del 2011 (prossimo rilevamento nel 2015 sul 2014), interamente consultabile on line e sul quale, racconta il segretario generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia, ''si possono costruire decisioni e progetti. Colpisce il divario tra potenzialità di sviluppo e attrazione del pubblico''. Il censimento racconta infatti di una ricchezza estrema e di un patrimonio diffuso su tutto il territorio (a differenza, ad esempio, della Francia con il 70% dei musei concentrati intorno Parigi) con 4.588 istituti espositivi (il 63%,8 dei quali pubblici) divisi tra 3.847 musei, gallerie o collezioni, 240 aree archeologiche e 501 complessi monumentali. Ma se abbiamo un istituto e mezzo ogni 100 km e uno ogni 13 mila abitanti, il nord ha lo scettro dei musei (48%), con in testa Toscana (550), Emilia Romagna (440) e Piemonte (397). Al sud e nelle isole è invece concentrato il 52% delle aree archeologiche.
Ma cosa c'è dentro i nostri musei? Curiosamente, soprattutto collezioni di etnografia e antropologia (16,9%) e solo in seconda battuta di archeologia (15,5%), arte (11,9%), storia (11,4%), arte sacra (10,25) e arte moderna e contemporanea (9,9%). La grande disparità del paese salta subito agli occhi appena si inizia a parlare di pubblico e incassi: 103.888.764 i visitatori nel 2011, solo il 21% dei quali con un'età tra i 18 e i 25 anni, concentrati per lo più in Toscana (51%), Lazio (20,1%) e Lombardia (8,8%) e con i primi 15 musei che da soli attirano un terzo del pubblico. Quanto agli incassi, tolto il 49% di musei gratuiti, un terzo delle realtà non tocca i 20 mila euro l'anno, un quarto i 10 mila, mentre le megastrutture da 500 mila visitatori superano agevolmente il milione di euro. Pochi incassi, ma spesso anche poco personale: l'80% degli istituti non ha più di 5 addetti e solo il 40% è in grado di fornire informazioni in inglese. E soprattutto, su 21 mila addetti, 16.400 sono volontari. Ancora tantissimo da fare poi in termini di ricettività, ristorazione, laboratori, wi-fi (solo il 9% dei musei lo offre gratuito contro il 78,6% delle biblioteche) e presenza sul web.
(ANSA)
Verdone: 'Genitori assenti vero disastro'
'Pensate a minorenni prostitute'. In nuovo film è padre che dimentica ruolo
Le foto dell'appartamento del protagonista di Sotto una buona stella
Carlo Verdone
"Più passa il tempo e più credo che il disastro della società di oggi sia dovuto all'assenza dei genitori. Basti pensare alle minorenni che si prostituivano forse indotte dalle stesse madri. I giovani vivono un momento di grande sbando e depressione, che affrontano con il cellulare in una mano e una bottiglia di birra nell'altra", dichiara Carlo Verdone a Ciak (in edicola da domani) che lo ha intervistato sul set di Sotto una buona stella.
Il mensile di cinema diretto da Piera Detassis ha fatto un viaggio dietro le quinte del ventiquattresimo film da regista che il comico romano sta girando insieme all'attrice Paola Cortellesi, e ha scattato in esclusiva le foto dell'appartamento del protagonista costruito nello studio 15 di Cinecittà dallo scenografo Tonino Zera e dalla sua squadra di collaboratori (in allegato l'immagine). "La casa", spiega Verdone, "è quella di un uomo ricco, egoista, che ha dimenticato molto presto di essere padre. Il crack finanziario lo costringerà a vendere quadri, arredi, mobilio, ma più l'appartamento si smonta più l'uomo ricostruisce un rapporto con i figli".
E sempre a proposito del suo personaggio aggiunge: "Ho costruito questo padre guardandomi in giro, osservando tanti miei amici che vivevano in case bellissime e poi si sono ritrovati senza lavoro. Grazie a Dio il rapporto con i miei figli nella vita è molto diverso, loro sono in gamba, ma siamo stati bravi anche io e Gianna a crescerli con principi sani". Poi Verdone ci tiene a precisare che non sarà un film amaro e pessimista: "Nel finale ho voluto regalare la speranza che sotto sotto covo, quella che le cose andranno meglio. Spero nell'arrivo di personaggi preparati, autorevoli, capaci di dare il buon esempio e di allontanare definitivamente una generazione che ha scambiato l'Italia per il proprio feudo".
(ANSA)
Papa Francesco a fumetti per i più piccoli
Il messaggio del Pontefice in una forma accessibile ai bambini
Papa Francesco a fumetti
MILANO - Papa Francesco diventa un fumetto: è in edicola il primo numero di 'Papa Francesco a fumetti', lanciato da Edizioni Master e rivolto ai più piccoli. La nuova rivista propone illustrazioni a fumetti che consentono di esporre il messaggio del Pontefice in una forma accessibile ai bambini. I più piccoli possono comprendere con estrema semplicità l'insegnamento del Papa anche attraverso la partecipazione attiva, grazie agli adesivi con cui completare i disegni, alle illustrazioni da colorare e alle frasi da completare, che permettono di imparare divertendosi.
(ANSA)
MILANO - Papa Francesco diventa un fumetto: è in edicola il primo numero di 'Papa Francesco a fumetti', lanciato da Edizioni Master e rivolto ai più piccoli. La nuova rivista propone illustrazioni a fumetti che consentono di esporre il messaggio del Pontefice in una forma accessibile ai bambini. I più piccoli possono comprendere con estrema semplicità l'insegnamento del Papa anche attraverso la partecipazione attiva, grazie agli adesivi con cui completare i disegni, alle illustrazioni da colorare e alle frasi da completare, che permettono di imparare divertendosi.
(ANSA)
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