lunedì 29 luglio 2013

Hulk cattolico, i Puffi una loggia
La religiosità nei fumetti


E ANCHE L'«OSSERVATORE ROMANO» PARTECIPA AL DIBATTITO


Il sito che indaga la fede di 31 mila personaggi. Topolino e tutti gli altri della banda Disney sono «solo» animali antropomorfi

Un'immagine dal film «Iron Man»Un'immagine dal film «Iron Man»
«Fratello se hai qualche colpa sulla coscienza è questo il momento di chiederne perdono a Dio... - Lasciamo stare padre -. Non vuoi confessare i tuoi peccati? - Il fatto è che se dovessi elencarli tutti perderemmo l'intera giornata...». Tex Willer, davanti al plotone di esecuzione, non confessa i suoi peccati al sacerdote. Basta questo per dire che il ranger inventato da Bonelli non è un buon cristiano? È la domanda speculare che si è posta «l'Osservatore Romano» a proposito di Hulk, il gigante verde della Marvel, che in una striscia tiene in mano un rosario. «Può bastare un rosario stretto in una mano per definire cattolica una persona?» si chiede Gaetano Vallini in un lungo articolo in cui va a caccia di tracce di religiosità tra i supereroi dei comics.
Domande retoriche e dal carattere puramente euristico perché è più facile che il famoso cammello passi per la cruna dell'ago che Tex e Hulk finiscano nel Regno dei Cieli, visto l'enorme numero di cadaveri che hanno alle spalle.
Gioco vecchio come il mondo tra gli appassionati dei fumetti. Individuare il credo religioso dei propri eroi in calzamaglia. Basta andare sul sito americano www.comicbookreligion.com per trovare 31.731 personaggi incasellati per fede e appartenenza. Superman? Metodista. Batman? Episcopale, ma con più di un indizio di cattolicesimo. Iron Man? Amante dellatecnologia, secolarizzato «ma qualche volta prega». La Cosa? Ebreo, recita Shema Yisrael. Topolino e la banda Disney? Animali antropomorfici e basta.
Se però a dilettarsi in questo esperimento di ricerca di cattolicità nelle strip è il quotidiano della Santa Sede, le cose cambiano. E non è un caso che testate internazionali come il «Daily Mail» e il «Telegraph» si siano buttate a capofitto sulla «svolta» Vaticana. Anche perché il rapporto tra Chiesa e fumetto ha conosciuto varie tappe. Basti pensare agli anni che vanno dal '40 al'50 quando nelle parrocchie e negli oratori circolavano degli «indici» a uso e consumo di genitori ed educatori che mettevano al bando personaggi come Mandrake, il Piccolo Sceriffo, Tex, Ridolini, l'Uomo Mascherato. E con un «doppio carpiato» proponevano testate cattoliche come il Vittorioso, il Corrierino e il Giornalino («Non dovrebbe mancare in nessuna famiglia»). Non è un paradosso. Semplicemente, il mondo cattolico aveva colto l'importanza dell'influenza dei fumetti sul pubblico giovanile. E qui si inaugura la nuova tappa: un'immensa produzione di strisce legate all'editoria cattolica. Persino le vite dei Santi. Fino all'altro giorno, quando l'inchiesta dell'«Osservatore Romano», ha inaugurato una nuova era.
Come Sherlock Holmes si va alla ricerca di indizi, di tracce, di vignette, di storie che indichino un possibile orizzonte di fede cattolico. Con tutte le precauzioni del caso. Prendiamo l'ultimo film su Superman citato nell'articolo. In America, alcuni critici si sono spinti a individuare una dimensione cristologica dell'Uomo d'Acciaio spedito da Krypton sulla Terra. In realtà, al di là delle dichiarazioni dei personaggi, l'orizzonte religioso assomiglia molto più a una variante moderna dello gnosticismo, con la caduta dal cielo nel mondo della materia. Ma è inutile scervellarsi. Perché a interpretazione si oppone interpretazione: alcuni studiosi ebrei di comics - riporta Massimo Introvigne, sociologo della religione - hanno ricordato che i due creatori di Superman, Jerry Siegel e Joe Shuster, erano ebrei, e che i nomi dei veri genitori di Superman sono Kal-El and Jor-El. Entrambi finiscono con una desinenza ebraica che rimanda al nome di Dio. Anche il viaggio in navicella da Krypton sulla Terra assomiglia più a quella del piccolo Mosé che non a quella di Gesù Cristo. Così come ci si accapiglia senza sosta sulla sostanza del mondo dei Puffi. Loggia massonica, secondo alcuni, con il Grande Puffo, Gran Maestro, i Puffi - esclusa Puffetta - sono novantanove, come i gradi di certe massonerie esoteriche. Prima comunità cristiana secondo altri, costretta a nascondersi per non subire le persecuzioni di Gargamella e Birba, con alla testa un «presbitero» anziano. Di più: tanti simboli dei Puffi, come il cappello frigio, rimandano a un orizzonte di culti mitraici. Alla fine la domanda da cui prende spunto l'articolo ha una sola risposta. Nel mondo dei fumetti, questo grande sincretismo del XXI secolo, non è sufficiente avere un rosario in mano per dirsi cattolici.

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