Di Cataldo contro la ex: la denuncio
La donna ha pubblicato su Facebook foto di lei con il volto tumefatto dicendo di essere stata picchiata dal cantautore
Anna Laura Millacci, e le sue foto postate su Facebook
Massimo Di Cataldo sul palco del premio Lunezia a Marina di Carrara
Potrebbero essere interrogati dalla polizia Massimo Di Cataldo e la sua ex compagna Anna Laura Millacci, la quale ieri ha pubblicato delle foto sul suo profilo Facebook col volto sanguinante sostenendo di essere stata picchiata dal cantante e per questo di avere abortito. A quanto si è appreso, la donna avrebbe contattato i suoi legali. Sul caso indaga la squadra mobile di Roma, che sta accertando la veridicità delle accuse della Millacci e l'autenticità delle foto sul social network. Tra gli scatti anche quello che ritrae un grumo di sangue in un lavabo e che secondo l'accusa della donna sarebbe il feto abortito a causa delle botte ricevute dal compagno.
Massimo Di Cataldo su Facebook "Chi mi conosce veramente, e sa come stanno davvero i fatti mi sta dimostrando grande affetto - sottolinea il cantautore romano -. E assurdo. Io non ho fatto nulla di ciò per cui vengo accusato, credetemi. Ho letto i giornali stamattina - prosegue - e sono scioccato per come questa assurda notizia sia stata pilotata contro di me, con tanta leggerezza. Alcune persone già mi condannano pur senza un contraddittorio, altre mi stanno sostenendo e le ringrazio con tutto il cuore, non vi state sbagliando!".
Poi spiega: "Ho amato questa donna per tanti anni, al punto anche di annullarmi per lei, e oggi non la riconosco più, visto che, con tanta sconsideratezza, ha messo in scena questa farsa. Un'esperta in comunicazione come lei come non poteva prevedere tutto questo? La nostra storia - aggiunge - era arrivata a un punto limite, nonostante il bene che le volessi, ed era ormai insostenibile per me (per questioni di cui preferisco non parlare in questo momento e in questa sede per l'affetto che ho nei suoi confronti)". Dice di non volersi "difendere usando gli stessi mezzi che lei ha usato per umiliarmi pubblicamente poiché credo ancora nell'amore e nella giustizia, e lealmente vorrei difendere (lo devo a mia/nostra figlia) la dignità di una persona che per la sua ambizione e per le sue aspirazioni egoistiche ha inscenato tutto questo. Sono io ad essere stato colpito duramente - aggiunge - e i segni che porto non si possono certo evidenziare ad arte in una fotografia".
Quindi rivolge a tutti un "invito a riflettere su quanto sta accadendo, perchè una storia come questa dovrebbe far considerare quanto meno l'utilizzo spregiudicato dei social network". Poi annuncia: "Sto già prendendo provvedimenti legali per la grave accusa che ho subito. Ora il mio lavoro, seppur compromesso da questa imbarazzante vicenda, viene dopo, prima c'è la mia dignità di uomo. La verità verrà a galla". E conclude: "Io non temo poichè non ho niente da nascondere".
Ex moglie, dispiaciuta ma voglio starne fuori - "Sono molto dispiaciuta per quello che è accaduto ieri. Chiedo gentilmente di essere tenuta fuori da pubblicazioni che sono state fatte (e che hanno riguardato la mia persona) dall'attuale compagna di Massimo di Cataldo, mio ex marito, la signora Anna Laura Millacci". Così l'ex moglie di Massimo Di Cataldo, la spagnola Koki Borda, interviene su Facebook commentando le foto pubblicate sullo stesso social network dalla compagna del cantante, con le quali lo accusa di averla pestata finendo per farla abortire. "La ragione principale per cui io non voglio assolutamente essere messa in mezzo a questa situazione - continua - è che io sono una mamma che sta lottando ogni giorno per trovare una diagnosi e la cura per la grave malattia di cui soffre la mia piccola Chloe (4 anni). Tutto il mio tempo e la mia energia devono essere concentrati nel mio progetto www.bubblesanddreams.org con lo scopo di salvare mia figlia e aiutare tutti i bambini malati come lei"
(ANSA)
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