giovedì 12 settembre 2024

Salvini anche ru sei un delinquente e campi ancora

 


“Se l'uomo che ha perso la vita non fosse stato un delinquente, non sarebbe finita così.”


Lo ha detto Matteo Salvini sull’omicidio di Viareggio, solo lui poteva spingersi a tanto.


Lo ha detto di un essere umano che è stato schiacciato quattro volte con un Suv contro una vetrina, ormai inerme e privo di qualunque pericolosità.


Lo ha detto per l’unica ragione per cui dice una cosa del genere: per stuzzicare le viscere di analfabeti funzionali, morali e giuridici che chiamano la vendetta legittima difesa, mentre qui non esiste neanche la difesa, figuriamoci legittima.


Quelle immagini mostruose parlano da sole. Mostrano un’esecuzione fredda e calcolata, inumana.


Solo che la vittima era un ladro, era nero, era straniero, era povero. E allora, nella contorta logica di Salvini, se l’è cercata.


E ancora oggi, mentre rivedo quelle immagini e rileggo queste parole, non riesco a decidermi se è più violento e disumano uccidere a caldo un uomo per una borsetta o difendere a freddo l’assassino per un pugno di voti. 


Due facce della stessa medaglia.

Lorenzo Tosa 

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