giovedì 28 gennaio 2021

Arrestati collaboratori di Navalny, anche una Pussy Riot

 


L'accusa è violazione delle norme anti Covid

Un manifestante durante le proteste di massa contro la detenzione di Alexey Navalny

Alcuni dei più stretti collaboratori dell'oppositore Alexey Navalny sono stati arrestati con l'accusa di aver violato le norme anti-Covid dopo perquisizioni nelle loro case e nei loro uffici: lo riporta il capo del Fondo Anticorruzione di Navalny, Ivan Zhdanov, ripreso dal Moscow Times. Gli arresti arrivano dopo le proteste di massa di sabato scorso contro la detenzione dell'oppositore.

Sono stati arrestati per 48 ore il fratello del dissidente, Oleg, la legale del Fondo Anticorruzione Liubov Sobol e la leader dell'unione Alleanza dei Medici Anastasia Vasilyeva.

Anche Maria Alyokhina, tra i più noti membri del gruppo di protesta Pussy Riot, è stata arrestata per 48 ore nell'ambito della medesima inchiesta. Le accuse di violazioni delle restrizioni contro l'epidemia di Covid-19 prevedono la reclusione fino a due anni, che può salire fino a cinque anni se le autorità ritengono che il mancato rispetto delle norme abbia portato alla morte di qualcuno. Il centro anticoronavirus sostiene che almeno 19 persone positive al Covid hanno partecipato alle proteste a Mosca contro la detenzione di Navalny.

Alexey Navalny è stato arrestato e rinchiuso in carcere con accuse ritenute di matrice politica non appena è tornato a Mosca dopo aver trascorso cinque mesi in Germania. A Berlino l'oppositore è stato ricoverato in ospedale in coma e poi ha seguito la riabilitazione dopo un avvelenamento subito in Russia e per il quale i principali sospettati sono i servizi segreti del Cremlino.

Il Comitato investigativo russo ha aperto un'inchiesta contro Leonid Volkov, il coordinatore degli uffici regionali dell'oppositore Alexey Navalny, con l'accusa di aver incitato gli adolescenti a partecipare a proteste non autorizzate. Lo riporta la portavoce del Comitato investigativo, Svetlana Petrenko, ripresa dall'agenzia Interfax.

Sono almeno 4.002 le persone fermate in Russia per aver partecipato alle proteste di massa di sabato scorso in oltre cento città contro la detezione dell'oppositore: lo riferisce l'Ovd-Info aggiornando il suo bilancio dei fermi.

Un'inchiesta congiunta delle testate Bellingcat, The Insider e Der Spiegel sostiene che la presunta unità speciale dell'intelligence russa che avrebbe seguito e forse avvelenato Alexey Navalny con la neurotossina Novichok sia coinvolta in almeno tre omicidi. Usando i dati dei viaggi degli agenti dell'Fsb, le testate giornalistiche affermano che siano collegati alle uccisioni dell'attivista e giornalista Timur Kuashev, dell'attivista Ruslan Magomedraghimov e del politico Nikita Isayev.

(ANSA)

 

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