La procura di Forlì indaga sulle rivelazioni di Renato Vallanzasca in merito all'esclusione di Marco Pantani dal Giro del '99. Probabilmente dietro alla sonfitta del campione, che ne decretò il declino, un giro di scommesse clandestine, i cui fili sarebbero stati tirati dalla Camorra.
-M.F.- Quindici anni dopo quel 5 giugno 1999, giorno che segnò l'inizio del declino di Marco Pantani, la Procura della Repubblica di Forlì, a inizio settembre, ha riaperto un fascicolo a carico di ignoti, con l'ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, in relazione all'esclusione dal Giro d'Italia 1999 subita da Marco Pantani a Madonna di Campiglio.
Il Pirata , quel 5 giugno, era saldamente al comando del Giro d’Italia e la vittoria, ormai, sembrava già essere scritta. Alla vigilia della penultima tappa, quella dove si dovevano scalare il Gavia e il Mortirolo, tutti i tifosi si aspettano l’azione definitiva per concludere un degno giro, ma Marco non prense il via quel giorno.
Un prelievo di sangue fatto quella mattina e quell'esito: l'ematocrito, la concentrazione di globuli rossi nel sangue, alto, 51.9%, quando la soglia massima è il 50%. Sospensione immediata della corsa. Pantani perde la vittoria del Giro d'Italia per un soffio.
A nessuno importò quando il pomeriggio Marco e il suo ds Martinelli, si fermarono a Imola per ripetere gli esami del sangue e il valore risultò ben al di sotto del 50%, ossia prima 47,8 e poi 48,1%.
Un prelievo di sangue fatto quella mattina e quell'esito: l'ematocrito, la concentrazione di globuli rossi nel sangue, alto, 51.9%, quando la soglia massima è il 50%. Sospensione immediata della corsa. Pantani perde la vittoria del Giro d'Italia per un soffio.
A nessuno importò quando il pomeriggio Marco e il suo ds Martinelli, si fermarono a Imola per ripetere gli esami del sangue e il valore risultò ben al di sotto del 50%, ossia prima 47,8 e poi 48,1%.
Secondo molti, qualcuno avrebbe truccato l’esito degli esami effettuati dopo la tappa di Madonna di Campiglio facendo risultare l’ematocrito troppo alto, segnando così l’inizio della fine della carriera del campione di ciclismo; ci sono, infatti, alcuni punti oscuri.
Secondo le testimonianze, infatti, quella mattina gli ispettori si presentarono da Marco in ritardo e con una sola provetta; il regolamento ne prevedeva due, essendo che il sangue prelevato solitamente viene diviso in due parti. La seconda provetta sarebbe servita per ripetere l’analisi nel caso la prima avesse dato un risultato anomalo, ma a detta degli ispettori, la seconda provetta si era rotta. Pantani avrebbe potuto evitare di sottoporsi al test, visto i gravi vizi di forma. Perché non lo fece? Perché si sentiva così tranquillo se effettivamente aveva qualcosa da nascondere?
Secondo le testimonianze, infatti, quella mattina gli ispettori si presentarono da Marco in ritardo e con una sola provetta; il regolamento ne prevedeva due, essendo che il sangue prelevato solitamente viene diviso in due parti. La seconda provetta sarebbe servita per ripetere l’analisi nel caso la prima avesse dato un risultato anomalo, ma a detta degli ispettori, la seconda provetta si era rotta. Pantani avrebbe potuto evitare di sottoporsi al test, visto i gravi vizi di forma. Perché non lo fece? Perché si sentiva così tranquillo se effettivamente aveva qualcosa da nascondere?
Mesi dopo, nel corso del processo, fu chiesto all’ispettore dell’UCI, cosa contenesse la provetta consegnata a Pantani e la risposta fu : “Nulla”. Se effettivamente la provetta non conteneva nulla l’esame doveva essere invalidato in partenza, in quanto doveva contenere l’anticoagulante. Questo perché un campione di sangue non trattato con l’anticoagulante, può risultare più concentrato. Gli ispettori poi parlarono di contro analisi, dicendo di aver effettuato analisi anche sul secondo campione, ma la provetta, non era andata rotta? Avrebbero, di conseguenza, analizzato il sangue della prima provetta?
Tra pochi giorni, inoltre, dovrebbe essere ascoltato anche l’ex boss della malavita di Milano, Renato Vallanzasca, il primo a ipotizzare che dietro quella storia potesse esserci un giro di scommesse clandestine.
Nel 2007 il “Bel Renè” scrisse una lettera a mamma Tonina Pantani in cui le raccontava: "Premesso che non vorrei passare per colui che vuol svelare il mistero di Fatima, posso dirti quanto è a mia conoscenza e che dissi senza togliere o aggiungere una virgola, al Pm di Trento che venne a interrogarmi, come persona informata sui fatti, subito dopo che la Gazzetta dello Sport aveva riportato uno stralcio del libro che sarebbe uscito da lì a poco. Non sapevo e neppure ora so cosa sia successo di preciso: quel che è certo è che 4/5 giorni prima che fermassero Marco a Madonna di Campiglio, mi avvicinò un amico, anche se forse lo dovrei definire solo un conoscente, che mi disse: "Renato, so che sei un bravo ragazzo e che sei in galera da un sacco di tempo… per questo mi sento di farti un favore" ero in vero un po' sconcertato, ma lo lasciai parlare… "Hai qualche milione da buttare?… Se sì, puntalo sul vincitore del Giro… Non so chi vincerà… ma sicuramente non sarà Pantani". Questa versione Vallanzasca la scrisse prima anche nel libro autobiografico “Il fiore del male”.
Nel 2007 il “Bel Renè” scrisse una lettera a mamma Tonina Pantani in cui le raccontava: "Premesso che non vorrei passare per colui che vuol svelare il mistero di Fatima, posso dirti quanto è a mia conoscenza e che dissi senza togliere o aggiungere una virgola, al Pm di Trento che venne a interrogarmi, come persona informata sui fatti, subito dopo che la Gazzetta dello Sport aveva riportato uno stralcio del libro che sarebbe uscito da lì a poco. Non sapevo e neppure ora so cosa sia successo di preciso: quel che è certo è che 4/5 giorni prima che fermassero Marco a Madonna di Campiglio, mi avvicinò un amico, anche se forse lo dovrei definire solo un conoscente, che mi disse: "Renato, so che sei un bravo ragazzo e che sei in galera da un sacco di tempo… per questo mi sento di farti un favore" ero in vero un po' sconcertato, ma lo lasciai parlare… "Hai qualche milione da buttare?… Se sì, puntalo sul vincitore del Giro… Non so chi vincerà… ma sicuramente non sarà Pantani". Questa versione Vallanzasca la scrisse prima anche nel libro autobiografico “Il fiore del male”.
A favore di Pantani ormai vincitore del Giro d'Italia c'erano, infatti, migliaia di scommesse. E secondo gli inquirenti, dietro alle scommesse potrebbe esserci la camorra avrebbe messo fuorigioco il Pirata, dato per favorito, facendo risparmiare centinaia di milioni ai gestori delle puntate.
http://www.articolotre.com/2014/10/pantani-scommesse-clandestine-e-lombra-della-camorra-sul-giro-del-99/
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