I jihadisti dello Stato islamico (Isis) hanno decapitato quattro miliziani curdi, di cui tre donne, fatti prigionieri nei combattimenti vicino alla città siriana di Kobane. Lo riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani, aggiungendo che le teste delle vittime sono state esposte nella città di Jarablus.
-Redazione- Isis continua a seminare terrore con le sue cruenti esecuzioni; questa volta a far parte del teatro dell'orrore dello Stato islamico, sono stati quattro peshmerga, i miliziani curdi che da oltre dieci giorni tentano di respingere l'avanzata dell'Is verso la città di Kobane, non distante dalconfine tra Siria e Turchia.
Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani, i jihadisti hanno decapitato quattro curdi, di cui tre donne, caduti nelle loro mani durante i combattimenti.
Successivamente, le teste sono state esposte nella città di Jarablus. Secondo l'ong, a separare i miliziani dell'Is da Kobane resta solo una vallata, una manciata di chilometri. Ancora l'Osservatorio afferma che lo Stato Islamico, per motivi al momento sconosciuti, ha rilasciato 70 dei 186 studenti curdi sequestrati il 29 maggio scorso nel nord della Siria, di ritorno da Aleppo dove erano andati per gli esami di fine anno scolastico.
Successivamente, le teste sono state esposte nella città di Jarablus. Secondo l'ong, a separare i miliziani dell'Is da Kobane resta solo una vallata, una manciata di chilometri. Ancora l'Osservatorio afferma che lo Stato Islamico, per motivi al momento sconosciuti, ha rilasciato 70 dei 186 studenti curdi sequestrati il 29 maggio scorso nel nord della Siria, di ritorno da Aleppo dove erano andati per gli esami di fine anno scolastico.
Nonostante la resistenza curda e i raid della coalizione internazionale per alleggerire la pressione jihadista a nord della Siria, solo nelle ultime due settimane sono fuggite oltre il confine turco più di 160mila persone. Lo ha riferito il capo delle operazioni umanitarie dell'Onu, Valerie Amos, al Consiglio di Sicurezza. "La loro paura è così grande che in molti hanno attraversato campi minati per cercare rifugio"ha fatto sapere Amos.
Per la Turchia il problema non è soltanto la gestione dell'emergenza umanitaria. L'Is ai confini rappresenta una minaccia reale. Per questo è probabile che in settimana arrivi l'approvazione del parlamento di Ankara all'ingaggio dell'esercito in operazioni militari in territorio iracheno e siriano. Secondo il quotidiano turco Zaman,"sono 10.000 i soldati turchi schierati al confine con la Siria". I militari monitorano a distanza la situazione di Kobane.
Le forze curde hanno lanciato un'offensiva su tre fronti contro l'Isis nel nord dell'Iraq. Lo hanno reso noto fonti dei peshmerga. Le operazioni militari, partite all'alba, si dispiegano a nord della città di Mosul, controllata dai jihadisti, a sud della città petrolifera di Kirkuk, e in una città al confine con la Siria. Secondo quanto riferito dall'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), la coalizione internazionale guidata dagli Usa ha effettuato la scorsa notte una serie di raid aerei sulle postazioni dello Stato islamico intorno a Ain al Arab (Kobane
http://www.articolotre.com/2014/10/isis-decapita-4-miliziani-curdi-tre-sono-donne-la-turchia-schiera-i-soldati-lungo-il-confine/
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