mercoledì 6 agosto 2014

Nacci, Gerson e le supervitamine

Giuseppe Nacci è (leggiamo dalla sua biografia)(*), un medico specialista in medicina nucleare. Ha compiuto studi sugli effetti delle esplosioni atomiche ed ha pubblicato un libro sulle sue teorie.
La sua attività di studio per la cura del cancro, lo ha visto collaborare (tanto da definirlo "suo maestro") con l'equipe che segue le teorie di altro medico, un certo Max Gerson che nel 1920 ha elaborato una sua "terapia anticancro" basata sulla somministrazione di cibi ricchi di particolari vitamine, sali minerali ed altre sostanze, con lo scopo di eliminare le tossine dal corpo, che causerebbero tutti i cancri esistenti, elemento particolare della cura Gerson, è rappresentato da clisteri di caffè (sic).

Molti descrivono le terapie di Giuseppe Nacci, come una variante di quelle di Max Gerson.

Iniziamo a parlare di Gerson.

Per i seguaci di Gerson, il cancro sarebbe una malattia degenerativa e tutti i rimedi da lui consigliati servirebbero a ripristinare tutte le difese dell'organismo, aiutandolo a sconfiggere le malattie facendo anche regredire i tumori maligni. Non si parla solo di cancro ma anche di malattie cardiache, artriti, allergie, sclerosi multipla, asma, diabete, infertilità, psoriasi, ulcera. Un po' di tutto insomma.
Dopo le sue dichiarazioni di successo (pubblicate anche in un testo non validato perchè, al solito, non controllato e contenente testimonianze non sufficienti), un controllo da parte delle autorità statunitensi nel 1947, stabilì che i casi di "successo" di Gerson non erano credibili in quanto selezionati da lui stesso (dopo aver escluso gli insuccessi) e senza documenti che ne provassero la reale validità (come si vede, un copione che si ripete). Nello stesso anno fu avviata una revisione di 86 casi e l'esame di 10 pazienti e non fu trovata nessuna evidenza di efficacia delle terapie di Gerson. Il medico americano così, fu sospeso per due anni dalla sua attività e privato della licenza professionale subito dopo una pubblicità in una radio locale della sua cura segreta.
Gerson, tramite la figlia, Charlotte, aprì una clinica in Messico(negli Stati Uniti la "cura" Gerson fu considerata illegale) che attualmente è attiva ed ha un fiorente mercato internazionale e circa 70 dipendenti. La clinica fu chiamata "La Gloria". Da notare che in quella zona del Messico dove sorge la "clinica Gerson", sono sorte decine di altre cliniche "alternative", tra le quali quelle di Hulda Clark, che sfruttano la mancanza di leggi severe in materia di medicina alternative che esiste in Messico rispetto alla situazione statunitense e la vicinanza al confine statunitense che facilita l'arrivo di clienti dagli USA. Un trattamento nella clinica Gerson, costa attorno ai 10-12.000 euro.
Attualmente la clinica Gerson descrive successi nel 90% dei casi di tumore maligno precoce che si "riduce" al 50% nei casi avanzati.
Non esiste un archivio ufficiale e controllato dei "casi risolti" e sono riportati al contrario diversi casi di morte per tumori facilmente curabili (testicolo, linfomi) ed "incidenti" di percorso anche molto gravi.
Giuseppe Nacci, riprende le teorie di Max Gerson e dichiara che i suoi consigli alimentari e sullo stile di vita, la sua "dieta anticancro" abbiano la capacità di prevenire, curare e far regredire qualsiasi tipo di cancro nella maggioranza dei casi.

E' noto che la capacità di prevenzione e di contrasto del cancro da parte di alcune vitamine, antiossidanti, molecole contenute in certi cibi è conosciuta, studiata e promossa dalla medicina, ma non è vero che queste vitamine e queste sostanze, possano far regredirequalche tipo di tumore.
E' qui la differenza fondamentale tra i consigli di Nacci sullo stile di vita ed i consigli di Nacci come "cura per il cancro".
Se Nacci si fosse limitato ad affermare che le sue iperdosi vitaminiche (la cui assunzione seguendo le sue regole è davvero problematica e cervellotica*) potessero avere un ruolo di prevenzione di alcune patologie tumorali, si sarebbe trattato di dichiarazioni comprensibili ed ammissibili...ma Nacci dichiara di poter curare il cancro. Naturalmente anche in questo caso NONesistono evidenze scientifiche, che l'assunzione a dosi elevate di vitamine ed estratti di erbe, possa far regredire o guarire qualche tipo di cancro o altra malattia.


Ma proviamo come al solito a ragionare in maniera banale.

Mettiamo da parte la scienza e le attuali conoscenze (per i sostenitori dei guaritori, questi sono pregiudizi e barriere mentali, come se affermare che il sole è caldo fosse un pregiudizio...) e poniamoci una domanda semplicissima: queste cure a base di dosi enormi di vitamine, funzionano?
Qualcuno è guarito indubbiamente per merito di queste "diete"?

Esistono prove certe dell'efficacia di queste superdiete?

NO.

Ho letto uno studio (preparato da seguaci di Gerson e pubblicati da una rivista di Gerson) su 6 presunti casi da lui risolti. E' la solita storia. Nessun documento ufficiale o certo, nessuna dimostrazione di efficacia...solo il solito "è guarito perchè lo dico io"...

Un esempio? Esaminiamo uno dei casi, come descritto dagli autori.
Chi volesse saltare la descrizione (noiosa ma necessaria) del caso, passi direttamente alle conclusioni.

Prendiamo il caso n°3
Donna di 59 anni, diagnosi di carcinoma mammario destro a 49 anni (nel 1992) -intervento chirurgico e radioterapia. Nel 1995 carcinoma duttale in situ a sinistra. Mastectomia totale sinistra. Nessun altro tipo di terapia (chemio-radio), linfonodi ascellari negativi.
Dicembre 1997, dolori ascellari a sinistra, l'esame citologico conferma presenza di cellule tumorali.
Mastectomia destra e biopsia ascellare. Una TAC mostra metastasi epatiche asintomatiche. La paziente inizia il Tamoxifene (un farmaco antiormonale usato per alcuni tumori mammari).

Gennaio 1998 la paziente inizia la terapia Gerson.

Dicembre 1999 la paziente presenta alcuni noduli all'ascella destra (qui usiamo le parole scritte da chi ha preparato questa descrizione...è importante) "che portano alla chiara conclusione clinica che si tratta di recidiva di tumore mammario."

Gennaio 2000, un'ecografia non mostra più le metastasi al fegato.
Agosto 2000 i noduli all'ascella sono spariti.

Cosa c'è che non va?

CONCLUSIONI: Dopo una serie di esami che diagnosticavano il cancro mammario, questa donna si è sottoposta a diversi interventi chirurgici ed anche a terapia ormonale. Nella fase finale della sua storia, ha iniziato anche la "terapia" Gerson.
Da quel momento la terapia Gerson avrebbe funzionato su dei noduli metastatici al fegato (non dimostrati, non refertati, senza esame istologico...) e su noduli ascellari (non refertati, senza biopsia nè esame istologico o citologico) che a detta di chi scriveerano "chiaramente recidive tumorali". Non era stato diagnosticato un tumore, una metastasi o una recidiva...la recidiva l'ha desunta (l'ha immaginata, in pratica, clinicamente, cioè solo con una opinione personale e non controllata) chi ha descritto il caso, traendone conclusioni "a suo favore".

Tirando le somme quindi, si tratta della solita superficiale e banaleprova di nulla.
Immaginatevi sempre cosa direbbero gli alternativi se un medico diagnosticasse un tumore solo in base all'osservazione, così, ad occhio, in pratica...

Piuttosto, ci sarebbe da notare che la donna, dal momento della diagnosi di tumore maligno al 2000 era ancora viva. Miracolo della cura Gerson o efficacia della medicina?
A chi legge, la risposta...che a me sembra scontata.

Giuseppe Nacci, quindi, riprende in generale le teorie di Gerson, le modifica e personalizza e crea un protocollo alimentare che previene, cura e fa regredire i tumori.
In seguito alla somministrazione delle sue cure ed all'invito a sospendere la chemioterapia, Nacci è stato sospeso (per la seconda volta) dall'ordine dei Medici e quindi, attualmente, non può più esercitare.

La sua più grossa bugia, non è quella di dichiarare che certe vitamine possono prevenire o combattere alcuni meccanismi di insorgenza del cancro, ma che le stesse vitamine il cancro locurinoNon è vero. Non è stato mai dimostrato, nè dalla letteratura scientifica, nè da Nacci stesso.
Ma allora quando Nacci parla di "casi risolti e documentati"? Esiste poca documentazione, analizzo quella trovata su internet.

Li leggiamo alcuni di questi casi "risolti"?

1) Cane guarito con l'Aloe
2) Donna con tumore mammario che dopo operazione e chemioinizia la "dieta anticancro" ed afferma di stare meglio.
3) Varie lettere di saluto e stima.
4) Glioblastoma operato e rimosso parzialmente, in seguito radioterapia, in seguito assunzione di Aloe. Gli esami dichiarerebbero "pressochè" (sic) assente la lesione.
5) La maggioranza dei casi sono illegibili o incomprensibili.

C'è un caso addirittura, nel quale (pag 13) un paziente ha subìto un'amputazione di una falange del pollice per un melanoma, ha rifiutato le cure ufficiali per affidarsi alle cure di Nacci ed il melanoma si è sviluppato causando l'amputazione di parte della mano! E la testimonianza del paziente, dopo la seconda amputazione dice: "La situazione ora si presenta bene".
Bene? Incredibile eh?

...e così via, basta leggere le "testimonianze" una ad una per capire come venga ricalcato il solito copione del guaritore distratto e disordinato (comunque il capostipite in questo caso resta Simoncini), che spaccia per guarigioni casi incomprensibili, manipolati e spesso anche contro un'eventuale ipotesi di guarigione.

I "casi risolti" di Nacci, sono raccolti non in un trattato scientifico, con tanto di dati precisi, riferimenti, controlli, confronti, no...sono solo una raccolta di lettere, mail, messaggi, senza nessun significato. Inutili, non solo scientificamente ma nemmeno come semplice archivio.
E queste sarebbero le "prove di efficacia" da portare come dimostrazione ad un malato di cancro che chiede di essere curato?
E le strutture pubbliche dovrebbero "testare" una cura solo perchè qualcuno ha migliorato il tumore del proprio cane?
I nostri soldi dovrebbero essere spesi per provare un frullato di frutta e semi che ha "fatto stare meglio" una persona che aveva effettuato radio, chemio e chirurgia e dice che è contenta?

Se io, medico, dico di essere il più bravo chirurgo al mondo in grado di effettuare un trapianto cardiaco ed un paziente mi chiedesse un riscontro, cosa ne direbbe se io mostrassi come prova della mia maestrìa un volumetto di lettere di saluto, compresa quella del mio amico al quale ho curato il criceto indiano?
Mi sbaglio o la fantasia a volte supera la realtà?
Naturalmente sempre pronto (io) ad analizzare ed eventualmente pubblicare casi di incontrovertibile guarigione. Non ho ricevuto un solo caso "interessante" da esaminare. Al contrario ho ricevuto segnalazioni di eventi avversi (anche gravi) e di inefficacia totale di alcune terapie alternative.
Può una persona ragionevole, in buona fede ed equilibrata, definire "credibili", "evidenti", queste "dimostrazioni di successo"?
Esiste un potenziale pericolo nelle cure del Dott. Nacci (oltre all'ìnsito rischio di abbandono eventuale di terapie efficaci), alcune delle erbe consigliate possono essere tossiche (anche letali ed ancora di più per persone debilitate) ma questo lo sottolinea pure lui.
Nacci sconsiglia pesantemente di effettuare la chemioterapia. Lo dice chiaramente, anzi, rifiuta di curare di abbia effettuato dei cicli di chemio.

Ma allora queste cure, sono utili o no?
Utili al benessere generale, forse. Utili a curare il cancro NO.

In teoria, purchè sotto controllo e con attenzione, l'assunzione di alcune vitamine, alcuni estratti vegetali ed alcuni oligoelementi, può aiutare a prevenire alcune forme tumorali o a combatterne i sintomi (la nausea, la stanchezza...) ma allora se si volesse seguire questa "terapia" tanto per star meglio, per assumere un bel po' di sostanze utili?

Alcuni articoli che ho pubblicato forse rispondono a questa domanda.
***

L'introduzione di vitamine in superdosaggio, è stata considerata per anni un fattore di protezione dal cancro. Considerato che le vitamine sono disponibili facilmente con la normale dieta quotidiana, questa sarebbe un'ottima possibilità di diminuire il rischio di cancro nella popolazione mondiale. La frutta, ricchissima di vitamine, è stata studiata proprio in questo senso. Il suo contenuto di vitamine ed antiossidanti è stato associato ad una diminuzione del rischio di cancro. In realtà studi recenti, sembrano dimostrare che se una diminuzione di questo rischio esiste, non è talmente elevata da giustificare regimi dietetici ipervitaminici.

Uno studio ad esempio, ha analizzato i dati delle ricerche fatte in proposito negli anni precedenti. Tra queste, una ricerca cinese per esempio, dimostrava una diminuzione del rischio di cancro gastrico in una popolazione selezionata, salvo poi scoprire che questa popolazione era al limite del deficit vitaminico per abitudini alimentari locali (in pratica la somministrazione di vitamine aveva riportato i loro livelli di vitamine e minerali nella norma). Un altro studio addirittura mostrava un incremento del rischio di tumori polmonari in fumatori ai quali era stato somministrato un cocktail di vitamine tra le quali il beta-carotene e l'alfa-tocoferolo.
Sembra insomma che se un effetto preventivo esista, bisogna ancora capire da dove deriva, in che forma e dosaggio ed a quale vitamina bisogna renderne merito. Altri dati emersi: l'effetto eventualmente benefico delle vitamine, sembra esistere solo in soggetti che hanno un deficit vitaminico ed in soggetti con tumori maligni accertati, le vitamine non avrebbero nessun effetto benefico ma anzi deleterio (in questo studio)(**).
Unica certezza: le vitamine non curano il cancro, mai dimostrato.
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In ogni caso Nacci sostiene:


nella Dieta anti-cancro del dott.Gerson applicata a 153 pazienti sofferenti del caso del peggior Cancro conosciuto (Melanoma) si giungeva, dopo 5 anni di Dieta-Gerson, a percentuali di guarigione variabili dal 70-90% (se tumore ancora localizzato) a percentuali di guarigione del 40-70% (se tumore già metastatizzato), purchè in pazienti NON sottoposti precedentemente a Chemio-Terapia. Viceversa, con la Chemio-Terapia, la percentuale di guarigione da Melanoma a 5 anni è notoriamente dello zero%

Quindi 70-90% di percentuali di guarigione, non dovrebbe faticare tanto a portare in pubblico una decina di casi esemplari, credibili e totalmente guariti.
Dove sono?
Alla fine della frase la falsa e ricorrente affermazione dello 0% di efficacia della chemioterapia sui tumori (sul melanoma poi, che è uno dei pochi tumori con altissima probabilità di guarigione).
Credo ci sia poco da aggiungere, non serve nemmeno un'analisi più approfondita. Una terapia senza basi scientifiche, senza risultati dimostrati e con casi a proprio favore davvero desolanti.
Alla prossima.
* Aggiornamento 05/07/09: Per aver un'idea della complicatissima "dieta Nacci per pazienti oncologici", consultare questo sito.

Scritto da Salvo Di Grazia


http://medbunker.blogspot.it/2009/07/nacci-gerson-e-le-supervitamine.html

(*)
GIUSEPPE NACCI (medico)  - Nasce a Trieste nel 1964.

Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Trieste con la tesi: “L’Immuno-scintigrafia nella diagnosi tumorale”, vince una Borsa di studio e frequenta il Servizio di medicina nucleare dell’Istituto Scientifico dell’ospedale San Raffaele di Milano, collaborando alla ricerca e alla preparazione in laboratorio di liposomi Stealth radioattivi per la diagnosi e la terapia oncologica, conseguendo in seguito la specializzazione in Medicina nucleare presso la Cattedra di Medicina nucleare del Prof. Gian Luigi Tarolo con la tesi “La scintigrafia con radiofarmaci ad emissione di positroni e ad emissione di fotoni singoli: loro rapporto dosimetrico con la radiologia trasmissiva a raggi X in alcune indagini diagnostiche”.
La sua attività presso il San Raffaele intervallata da funzioni di ricerca presso il Dipartimento di Medicina nucleare dell’Istituto Europeo di Oncologia gli fornisce una particolare specializzazione inerente la Radio-Immuno-Terapia (R.I.T.) con anticorpi monoclonali nell’ambito di una nuova tecnica di pre-targeting adottata in collaborazione con altri Istituti europei e americani fra cui la University of California, tanto da raggiungere risultati altamente positivi.
Nel maggio 2000 Giuseppe Nacci pubblica, con il sostegno editoriale della Fondazione Callerio Onlus-Istituto di Ricerche Biologiche di Trieste, il risultato di una sua sorprendente scoperta. Si tratta del libro, fuori commercio, ”La Terapia dei tumori con Gadolinio 159 in Risonanza Magnetica Nucleare”, edizioni Italo Svevo Trieste, fissando, con apposito brevetto, l’impiego dell’importante radio-isotopo.
Nell’agosto del 2002 la rivista scientifica “Minerva Medica” (vol. 93, n.4, pp. 227-276) ospita un suo “review” sugli “Effetti biologici di un’esplosione nucleare”, che introduce un  nuovo sistema in scala colorimetrica, di valutazione semplice e immediata, dei danni provocati dal Fall out sulla popolazione civile, fornendo indicazioni sulle linee di condotta raccomandate per un Progetto di Protezione Civile a lungo termine.
Nel maggio del 2006 ha pubblicato sulla rivista americana della Gerson Institute di San Diego (California) un suo lavoro sull’estrema pericolosità degli Organismi Geneticamente Modificati (Gerson Heating Newsletters, Vol. 21, No.3, May-June 2006, pp.: 5,7,9 First Part).
Nell’ottobre 2006 ha pubblicato, per la Casa Editrice Internazionale “Italo Svevo” di Trieste, il libro “Diventa Medico di te stesso” (pp. 308) che, nel gennaio 2007, è stato insignito del Premio austriaco della Verein zur Forderung der Forschung Mare Nostrum - Research Institut (Istituto per la Promozione della Ricerca) di Graz (Austria) quale “Miglior Libro Scientifico Anno  2006”
Nell’ottobre 2006 ha pubblicato, per la Casa Editrice Internazionale “Italo Svevo” di Trieste, il libro “Diventa Medico di te stesso” (pp. 308) che, nel gennaio 2007, è stato insignito del Premio austriaco della Verein zur Forderung der Forschung Mare Nostrum - Research Institut (Istituto per la Promozione della Ricerca) di Graz (Austria) quale “Miglior Libro Scientifico Anno  2006”.Altri premi: http://trieste.rvnet.eu/2007/10/31/il-medico-giuseppe-nacci-riceve-il-sigillo-della-citta/#comments
Nel mese di Novembre 2007 e' stato insignito del Sigillo TRECENTESCO, massima onoreficenza della citta' di Trieste.
Nell'Ottobre 2008 il dott. G. Nacci e' stato insignito del Sigillo "Citta' di Padova" nel corso della mamifestazione: Premio "libraio città di Padova 2008" sezione "NUOVE PROPOSTE" accanto a Lucarelli e a Curzio Maltese (di REPUBBLICA) rispettivamente per la SEZIONE  "NARRATIVA" e per la SEZIONE "saggistica"; anche lo scrittore "MAGRIS" è stato premiato con il PREMIO ALLA CARRIERA"
Nel Novembre del 2007 ha anche presentato il suo libro "Diventa Medico di Te Stesso" - Ed. Italo Svevo  presso il Policlinico militare del CELIO di Roma, presenti le massime Autorità della Sanità militare italiana.

vedi: Video  +  Scaricate Gratis qui il suo Libro (sul cancro)
altro libro del dott. Nacci: 
La minaccia della centrale atomica di Krsko (English) +   Nacci Intervista  +  Articolo sul Piccolo (TS)

Riconoscimenti: 
The best book of the year 2006 - Riconoscimento del VFF "MARE NOSTRUM ®" - Austria
vedi anche:
Parte del libro di Bonifacio- 40 casi di guarigione + Aberrazioni Cromosomiche + 18 casi clinici di terapia Metabolica
+ Trentatre casi
FROM : “Thousand Plants against Cancer without Chemo” free E-BOOK in  INTERNET ; see: cancro\nacci_english.pdf 
vedi anche:   1.000 Piante per il Cancro  (libro) +  Risultati Cura dott. Nacci x Cancro +  La Balla della ricerca sul Cancro
 + Alimentazione OGM  I suoi studi continuano su: www.dirittolibertadicura.org

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Nuovi attacchi alla libertà di cura  -  Il caso del dott. Giuseppe Nacci.
Per la seconda volta l’Ordine dei Medici di Trieste ha deciso di far scontare al dott. Giuseppe Nacci, medico chirurgo e specialista in medicina nucleare, alcuni mesi di sospensione dalla professione, in seguito a procedimento disciplinare avviato in base agli esposti di un paio di medici, che hanno ritenuto di deferire a tale Ordine il proprio collega, “reo” di considerare la Medicina per quello che, per sua natura, dovrebbe essere, un’arte esercitata con scienza, coscienza e libertà, come per definizione e secondo la nostra stessa Costituzione sono libere tutte le arti e le scienze.  In particolare, il dott. Nacci, studioso e ricercatore appassionato, è colpevole di seguire persone affette da cancro, che, avendo scelto di combattere la malattia con terapie naturali, prive di gravi e spesso letali effetti collaterali, a lui si rivolgono per essere curate secondo i principi della terapia Gerson.
http://www.livornotop.com/collabora/Papale/La terapia Gerson/la_terapia_gerson.htm
Secondo l’Ordine dei Medici di Trieste, il dott. Nacci dovrebbe invece rifiutarsi di aderire alla  libera e ponderata scelta dei pazienti e, con buona pace dei principi ippocratici e dell’art. 32 della Costituzione, consigliare vivamente agli stessi le cure oncologiche convenzionali, ovvero la chemioterapia, la radioterapia e l’ormonoterapia, sul presupposto della loro “provata efficacia”. Peccato che alla "reale efficacia" della chemioterapia, per esempio, non ci creda più nessuno, compresi i medici più onesti, specialmente se malati essi stessi di cancro, nel qual caso  pare  non si facciano scrupolo di rifiutarla.  http://www.laleva.org/it/2007/12/quando_si_ammalano_di_cancro_tre_medici_americani_su_quattro_rifiutano_la_chemioterapia.html Del resto, basta ricordare i risultati di uno studio australiano di qualche anno fa, da cui emerge che il reale contributo della chemioterapia alla sopravvivenza a soli cinque anni dalla malattia  è,  in America e in Australia, appena qualche decimo al di sopra del 2%http://www.dirittolibertadicura.org/images/stories/File/Documenti vari/Chemio risultati fallimentari.pdf
Non compete a noi entrare nel merito della terapia praticata dal dott. Nacci, per cui ci limitiamo a pubblicare una lettera di un suo paziente, comparsa sul quotidiano “Il Piccolo” di Trieste il 25 gennaio scorso
http://www.dirittolibertadicura.org/images/articolistampa/nacci 2.pdf

Noi, qui, intendiamo soprattutto sottolineare come, ancora una volta, il diritto alla libertà di cura abbia subito una duplice aggressione: 
- nei confronti del medico, al quale si impedisce di esercitare in libertà la propria arte, negandogli a priori scienza, coscienza, senso di responsabilità e la possibilità di addurre le prove di scientificità della terapia attuata, sul presupposto che gli articoli scientifici contenenti tali prove non compaiono nella più accreditata letteratura scientifica internazionale, benché anche su questo tema e sui conflitti di interesse che si nascondono dietro le pubblicazioni scientifiche ci sia molto da discutere, stando a quanto afferma l’epidemiologo italo-britannico Tom Jefferson, membro dell’autorevole Cochrane Collaboration, secondo cui il 95% di quanto viene pubblicato sulle riviste scientifiche è da considerarsi spazzatura
http://www.attentiallebufale.it/qualita/intervista_6.html
- nei confronti del paziente che preferisce curarsi a proprie spese senza nulla chiedere allo Stato, in virtù del proprio fondamentale e costituzionale diritto di curarsi secondo le proprie convinzioni, al quale si nega la possibilità di rivolgersi responsabilmente a un medico, poiché a questi è vietato curare al di fuori dei protocolli standardizzati, nei quali si vogliono forzatamente inserire e frustrare le peculiarità psicofisiche e le capacità di risposta alla malattia di ogni singolo paziente, che di fatto appare obbligato a fare le cure che non vuole.
Si dirà che al paziente non viene affatto negato il diritto di rifiutare le terapie convenzionali,  evidentemente a condizione che non si rivolga a un medico, bensì a qualcuno che magari possa essere poi denunciato per esercizio abusivo dell’arte medica, cosicché al paziente verrebbe nuovamente sottratta la possibilità di curarsi come preferisce…
Ci chiediamo che fine abbia fatto e quale effettivo significato abbia il concetto di tutela della salute e di libertà di cura dei cittadini, di cui parla l’art. 32 della Costituzione.  Ci chiediamo se sia legittimo che l’attività professionale di un medico e il suo rapporto con ogni singolo paziente debba sottostare alla mediazione e al controllo burocratico dell’ Ordine dei Medici, che può quindi interferire nella scelta di una terapia effettuata responsabilmente da medico e paziente insieme.
Il rapporto tra medico e paziente non può che essere interpersonale, privato e fondato su una reciproca consapevolezza e collaborazione, avendo come fine la salute del paziente, di quel paziente, che è persona del tutto unica e non può collocarsi tra i numeri di improbabili statistiche, cui applicare indiscriminati protocolli terapeutici. 
Ci chiediamo se abbia avuto qualche seguito l’iniziativa di un gruppo di medici che, circa un anno fa, sollecitavano via internet una campagna per l’abolizione del proprio Ordine professionale,  definendolo “una consorteria medievale con tendenze vessatorie verso i colleghi” e ritenendo che non esistano motivi validi per mantenerlo in vita, poiché “un medico neo laureato potrebbe, per esercitare la professione, iscriversi in Comune e all'ASL competente. Queste due istituzioni – sostengono tali medici - potrebbero dargli tutto ciò che l'Ordine Professionale dà loro, cioè niente. Però verrebbero smantellati dei centri di potere che nutrono in maniera vergognosa le ambizioni personali di tanti personaggi dediti solo ad attività burocratiche, di cui la maggioranza dei medici non ha assolutamente bisogno“.
http://www.aduc.it/dyn/salute/comu.php?id=217124
Al dott. Nacci va tutta la nostra solidarietà e il nostro pur ininfluente appoggio, con il sommesso auspicio che i tanti medici che come lui subiscono inopportune, frustranti limitazioni e ingerenze nel libero esercizio della professione, quando non vere e proprie persecuzioni, compiano uno di quegli atti di coraggio di cui c’è molto bisogno in questo Paese, escano dal loro anonimato e si uniscano per rivendicare il rispetto della propria dignità professionale, imponendosi come rispettabile ed efficace forza interlocutrice di quei poteri, il cui unico scopo sembra essere quello di alimentare interessi del tutto estranei al dovere di adoperarsi per promuovere e salvaguardare il diritto dei cittadini alla salute e al benessere nel rispetto della propria fondamentale libertà di scelta. Federazione per il Diritto alla Libertà di Cura – Onlus - Anna Maria Fritz – Vice presidente

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Lettera dei pazienti del dott. G. Nacci all'Ordine dei Medici di Trieste
L'oncologia ufficiale - quella ben rappresentata dai Veronesi di turno e dalle corporation del farmaco - non sa spiegare cos'è il tumore, quali sono i motivi che spingono delle cellule a "impazzire" e proliferare invadendo tutto il corpo; non sa proporre altri strumenti oltre la chirurgia, la radio e chemioterapia (questi ultimi devastanti per l'organismo già debilitato e totalmente nelle mani delle case farmaceutiche).
L'oncologia ufficiale - nonostante le incoraggianti parole degli esperti di turno - non riesce ad ottenere alcun risultato serio e infatti si continua a morire sempre e più di prima.
L'oncologia ufficiale adotta programmi di screening di massa, spacciandoli per "prevenzione", per cercare e trovare sempre nuovi "pazienti" (lo screening infatti NON previene, ma diagnostica, cioè "trova"). La vera prevenzione è un'altra cosa: alimentazione sana, biologica e integrale e comprende l'intero nostro stile di vita.
Questa oncologia - nonostante i risultati totalmente fallimentari – si arroga il diritto di estromettere, radiare e/o sospendere medici, nonostante i risultati terapeutici siano positivi, semplicemente perché non abbracciano il paradigma e non usano gli strumenti e i protocolli imposti dell'establishment scientifico (i farmaci delle lobbies).
Emblematici i casi di Pantellini, Bonifacio, Hamer, Di Bella, Simoncini e moltissimi altri ricercatori.
Oggi nel Malleus Maleficarum (il "Maglio o Martello delle Streghe, il manuale dell'inquisizione redatto nel 1486), è stato iscritto il nome del dottor Giuseppe Nacci...

Di recente l'Ordine dei Medici di Trieste ha nuovamente sospeso dall'Ordine il dottor Giuseppe Nacci. Ma chi è questo dottore e cosa ha fatto di tanto grave ? Il dottor Nacci, medico specializzatosi in medicina nucleare al San Raffaele di Milano ha contribuito anche con una sua scoperta, protetta da brevetto, alla diagnosi e terapia dei tumori, come descritto nel suo libro "La terapia dei tumori con Gadolinio  159 in  Risonanza Magnetica Nucleare" (671 pagg.).
Considerato tuttavia che le normali terapie dei tumori (radioterapia, ormonoterapia e soprattutto chemioterapia) presentano forti effetti collaterali, ha sviluppato lo studio per la cura dei tumori secondo il metodo metabolico Gerson. Tale metodo, seguito con molto successo in parecchie cliniche all'estero, si basa principalmente su un apporto vitaminico fitoterapico accompagnato da un'adeguata dieta.
 Tutto ciò è ampiamente illustrato nel suo libro "Diventa Medico di Te Stesso" che è stato premiato dall'Associazione "Mare Nostrum" di Wildon (Graz) come il miglior libro a tema scientifico dell'anno 2006.
Per i suoi studi i sindaci di Trieste e di Padova lo hanno insignito del Sigillo delle loro città e il rettore e il Senato accademico dell'Università di Padova gli hanno conferito il premio "Città di Padova  2008"  .
Nonostante l'alto riconoscimento dei suoi studi e il felice esito delle sue cure, l'Ordine dei Medici di Trieste ha deciso di sospenderlo ulteriormente perché le sue cure non sono in linea con quelle ufficiali.
Ci chiediamo allora quale sia l'effettivo significato del concetto di tutela della salute e di libertà di cura dei cittadini, sancito dall'art. 32 della Costituzione, stante che i pazienti oncologici del dottor Nacci sono ora impossibilitati a proseguire le cure intraprese e sono lasciati al loro destino.
Chiediamo all'Ordine dei Medici di Trieste quali siano le reali motivazioni che si celano dietro a questa sospensione: i molteplici successi terapeutici ottenuti dal dottor Nacci, testimoniati anche recentemente da articoli apparsi in questa stessa rubrica, dimostrano inconfutabilmente la validità della sua terapia che, non presentando effetti collaterali, risulta, in termini di guarigione e qualità di vita, nettamente superiore a quelle derivanti dall'applicazione delle terapie ufficiali.
Ridateci la possibilità di scegliere come curarci con il medico di nostra fiducia.

Risposta del Presidente Ordine dei Medici di Trieste
L'intervento
Ordine dei Medici: provvedimenti e sanzioni scattano solo dopo un lungo iter fissato dalla legge.
In qualità di presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Trieste mi vedo costretto a rispondere alla segnalazione apparsa sul quotidiano "IL PICCOLO" del 26 marzo 2009. E' doveroso ricordare che l'Ordine è un ente ausiliario dello Stato ed è chiamato a vigilare sull'operato dei propri iscritti. 
In Italia per esercitare la professione medica è necessaria l'iscrizione all'albo professionale, iscrizione che obbliga alla conoscenza e al rispetto del Codice Deontologico.
L'Ordine pertanto interviene nei casi in cui un iscritto contravviene agli articoli del Codice Deontologico.
In tal caso viene istruita una pratica, viene convocato il collega interessato dal procedimento che ha la possibilità di visionare la medesima, presentare le proprie controdeduzioni e sostenere un contradditorio di fronte alla Commissione Medica, organo di cui fanno parte i medici eletti dagli stessi iscritti in seno al Consiglio direttivo dell'Ordine.
Nel contradditorio il medico può farsi assistere da un legale di fiducia.
Concluso il contradditorio la Commissione medica delibera l'eventuale sanzione da irrogare all'iscritto in misura proporzionale alla gravità del fatto commesso.
Il medico destinatario della sanzione può infine ricorrere avverso la decisione dell'Organo di disciplina ordinistico innanzi alla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCE-PS), con sede presso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che valuta le motivazioni della stessa, l'operato della Commissione locale e si pronuncia per confermare, ridurre o annullare la sanzione irrogata.
Fino a che il provvedimento non supera tutte queste fasi, la sanzione non diventa esecutiva. La procedura garantisce la massima trasparenza ed è comune a tutte le categorie professionali ordinistiche.
Ricordo per completezza che l'articolo 13 del Codice Deontologico recita: omissis "le prescrizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientifiche." Ed ancora: "sono vietati l'adozione e la diffusione di terapie e di presidi diagnostici non provati scientificamente o non supportati da adeguata sperimentazione e documentazione clinico-scientifica, nonché di terapie segrete" omissis.
Nel caso in oggetto l'Ordine ha rispettato tutte le procedure previste dall'Ordinamento vigente nel rispetto delle norme del Codice Deontologico.

Lettera aperta al Presidente dell'Ordine dei Medici di TriesteGent.mo dott. Claudio Pandullo,
la ringraziamo per la sollecita risposta alla nostra segnalazione, pubblicata su "IL PICCOLO" il 31 marzo u.s.
Ci dispiace dover proseguire il dialogo attraverso questo quotidiano che, d'altra parte, è l'unico che ci ha permesso di far sentire la nostra voce.
Non sarà certo sorpreso nell'apprendere che i pazienti e i sostenitori del dott. Nacci sono ben al corrente di quanto prescrive il Codice Deontologico e dell'iter procedimentale necessario ad addivenire ad una pronuncia definitiva del provvedimento emesso dall'Ordine, così come delle vicissitudini che hanno determinato la sua sospensione (e ciò in ordine al fatto che ha dovuto in qualche modo giustificare l'obbligata cessazione della sua attività ai suoi pazienti, che hanno continuato a rivolgergli  pressanti richieste di aiuto).
Niente di nuovo quindi è stato scritto nel Suo articolo, che in realtà si è rivelato null'altro che una esposizione acritica delle procedure previste dall'Ordinamento vigente nel rispetto delle norme del Codice Deontologico.
La questione però è un'altra, e - per correttezza nei confronti dei tanti lettori che, altrimenti, hanno giustamente diritto di ritenere motivato un provvedimento disciplinare così gravoso e che in fin dei conti colpisce soprattutto i pazienti - va valutata nel merito, anche a ragione del fatto che non solo l'ultimo libro del dott. Nacci ("Diventa Medico di Te stesso", 3° ed., Supermercato del Libro, Treviso 2008, in vendita presso la libreria Borsatti di Trieste e che ben illustra e documenta la terapia da lui proposta) - è stato premiato motu proprio dall'Associazione per la Promozione della Ricerca Mare Nostrum di Wildon (Graz); non solo al dott. Nacci è stato conferito il Sigillo Trecentesco da parte della città di Trieste e di quello della città di Padova in riconoscimento del suo appassionato impegno nello studio e nella ricerca scientifica; ma il suo lavoro è anche stato tradotto e messo in rete (internet) dalla National Health Federation degli Stati Uniti (http://www.thenhf.com ) e premiato il 30 ottobre 2008, nell'Aula Magna dell'Università di Padova, dal Rettore e dal Senato Accademico.

Procediamo quindi con ordine ad analizzare quanto riportato nell'articolo di risposta alla nostra segnalazione del 26/3 u.s.
1)     "nel contradditorio il medico può farsi assistere da un legale di sua fiducia":
Nel caso specifico al difensore di fiducia (avv. A.S.) del dott. Nacci
NON è stato permesso di parlare, in violazione di quanto previsto dal Codice Deontologico ed affermato dalla Corte di Cassazione (v. sentenza Cass. S.U. , n. 4630 del 7.5.1998). D'altra parte lo stesso art. 165 c.p.c. stabilisce che l'attore (e, a norma del successivo art. 166 c.p.c. , il convenuto) deve costituirsi in giudizio a mezzo del procuratore o personalmente;

2)     "eventuale sanzione da irrogare all'iscritto in misura PROPORZIONALE alla gravità del fatto commesso .":  una sospensione di 6 mesi per aver il dott. Nacci omesso di far firmare due consensi informati da altrettanti pazienti ci sembra un provvedimento inaccettabile (tanto più che un consenso è stato semplicemente firmato in ritardo); sappiamo bene che sia prassi abbastanza comune sottoporre i pazienti ai più svariati trattamenti terapeutici/diagnostici senza far firmare alcunché (basti guardare alla casistica giurisprudenziale !): non ci consta che tutti questi medici abbiano avuto procedimenti e sospensioni da parte dei rispettivi Ordini; oltretutto dal comportamento omissivo del dott. Nacci non è derivato alcun danno, al di là del fatto che, in base alla legge italiana, il consenso, al di fuori di specifici casi previsti per legge, non necessita della forma scritta. Va ribadito che il diritto costituzionalmente garantito del paziente di autodeterminarsi con riguardo alle proprie scelte sanitarie è assoluto. Inoltre la Corte di Cassazione (sent. n. 301/2001) ribadisce la libertà terapeutica del medico, mancando l'arte medica, per sua natura, di protocolli scientifici a base matematica. E se il punto è che il dott. Nacci reputa controindicata, al fine del successo della terapia da lui suggerita, la chemioterapia, allora è il medico che ha proposto tale cura a doversi procurare il consenso informato con il rifiuto del paziente a sottoporsi alla stessa;

3)     "le prescrizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientifiche": a nostro parere è stata messa in dubbio la validità scientifica dei "crismi scientifici" solo nel tentativo di rafforzare la motivazione di un provvedimento abnormemente severo, tant'è vero che le prove cliniche della validità della terapia (in possesso del medico che, per oltre 7 anni, ha preso in cura diversi pazienti e che, tra l'altro, hanno ben dichiarato in più occasioni a diversi sanitari di essere sottoposti alla "sua" cura metabolica senza che venissero presi provvedimenti di alcun genere) sono documentate da oltre 1.600 casi clinici pubblicati in precedenti lavori scientifici su riviste mediche ufficiali da diversi medici, oltre che basati su statistiche di sopravvivenza ben documentate.

Quindi riformuliamo le domande: perché al dott. Nacci è stato precluso il diritto di esercitare la sua professione, con circa 40 pazienti già in carico con regolare consenso informato scritto ?
Come può oggi il dott. Nacci conformarsi a quanto previsto dall'art. 23 del Codice Deontologico in base al quale "il medico deve garantire al cittadino la continuità delle cure" quando è evidente che non è possibile procedere ad una sua sostituzione in quanto in Italia non vi sono altri medici a praticare questo tipo di terapia  ? Quali sono gli studi scientifici e quali sono le statistiche di guarigione che fanno assurgere il trattamento chemioterapico a terapia convenzionale d'eccellenza nel trattamento dei tumori e che dovrebbero quindi far propendere per tale approccio terapeutico ?
Nel rispondere ai quesiti posti, contiamo sulla coscienza della categoria medica ed in particolare vogliamo richiamare il giuramento di Ippocrate cui ogni medico ha fatto voto : ".di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni..di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto."
Ringraziamo per la cortese attenzione ed inviamo distinti saluti.

Seguono numerose firme

Commento NdR: ...ogni commento e' superfluo, l'Ordine dei medici esegue le direttive delle Lobbies che NON vogliono curealternative per le malattie, altro che "ordine" esso e' in TOTALE DIS'ORDINE rispetto alla Legge Costituzionale sulla Tutela della Salute dei cittadini e quella Costituzionale sul Lavoro per l'aver impedito al medico di esercitare secondo Scienza Coscienza la sua attivita' ! VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA  !


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Le cure di Nacci
Sono stato colpito nel 2003 da un melanoma, diagnosticato dal Policlinico di Modena e dall'ospedale di Padova, inoltre l'apposita commissione per l'invalidità civile di Trieste mi aveva dichiarato inabile al 100%. Mi sono rivolto al dottor Nacci il quale, con molta disponibilità e onestà, mi ha sottoposto a una cura naturale fitoterapica con adeguata dieta alimentare. Dopo alcuni anni di detta terapia le mie analisi non hanno più rilevato alcuna traccia di melanoma e la commissione di cui sopra mi ha poi considerato abile al 100%. Non mi sarà però più possibile proseguire con dette cure in quanto il dottor Nacci è stato sospeso dall'Ordine dei medici che gli contesta i metodi di cura. Questo severo provvedimento fa seguito a una precedente sospensione di due mesi decisa dallo stesso Ordine qualche anno fa, poiché il dottor Nacci non aveva preventivamente chiesto l'autorizzazione a creare un proprio sito Internet. È molto singolare che ciò che costituisce oggetto di dure critiche da parte dell'Ordine dei medici di Trieste, sia invece considerato d'alto contenuto scientifico da prestigiosi organismi, quali le Università di Graz e di Padova che hanno conferito al dottor Nacci ambiti riconoscimenti.
La grave decisione dell'Ordine dei medici toglie la libertà, sancita dall'art. 32 della Costituzione, di poter scegliere la cura che ognuno ritiene più appropriata; infatti, nonostante gli ottimi risultati finora ottenuti, potrei ora essere costretto a ricorrere a delle terapie (chemioterapiche o altro) che non sono certamente esenti da rischi.
Tra i tanti amici e conoscenti scomparsi a seguito di cure chemioterapiche, cito soltanto due casi a me vicini. Mia moglie, Marialuisa Bevilacqua, è stata per tanti anni in cura da medici dell'Istituto tumori di Milano però, dopo una chemioterapia da loro consigliata (costataci nel 1989 25 milioni di lire perché eseguita privatamente per motivi di urgenza), è deceduta dopo otto mesi. E ancora mia nipote che, dopo l'operazione per tumore all'esofago, è stata sottoposta a una chemioterapia a scopo preventivo e dopo soli due anni è scomparsa per metastasi all'età di 43 anni.
By Ervino Abbà - il Piccolo - 26 gennaio 2009   pagina 20   sezione: TRIESTE


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Niente chemio ai malati di cancro, medico sospeso
Sospeso dall'esercizio della professione per 4 mesi. È la sanzione disciplinare deliberata dall'Ordine dei Medici di Trieste a carico del dottor Giuseppe Nacci.
Un provvedimento firmato dal presidente uscente Mauro Melato e diventato effettivo dallo scorso 20 dicembre dopo la decisione della Commissione centrale per gli esercenti e le professioni sanitarie che, davanti al ricorso del medico nucleare triestino, aveva ridotto la sanzione (nel 2005 erano stati richiesti 6 mesi, il massimo prima della radiazione) ora impugnabile dall'iscritto davanti alla Cassazione. Un ricorso che ad ogni modo non eviterà la sospensione fino al 21 aprile. È una posizione molto delicata quella di Nacci a cui l'Ordine, di fatto, contesta un uso non corretto delle pratiche mediche non convenzionali. Metodi applicati dal medico su malati di cancro che, specie da fuori Trieste, si rivolgono all'ambulatorio Fisiosan di via Genova 21.
Una vicenda che in parte ricorda il più eclatante «caso Di Bella» poiché Nacci per sua stessa ammissione «cura i tumori stimolando - dice - la risposta immunitaria ed evitando la chemioterapia».
Una terapia metabolica che utilizza vitamine, invitando il paziente a seguire un'alimentazione corretta. Seguendo questo filone Nacci, autore del tratto pubblicato su Internet «Mille piante per guarire dal cancro senza chemio» (tradotto anche negli Stati Uniti), ha
scritto e pubblicato il libro «Diventa medico di te stesso». Ricevendo alcuni premi e riconoscimenti per la sua attività letteraria fra i quali il sigillo trecentesco della città di Trieste. Una consegna ufficiale in municipio, nel novembre del 2007, contestata dall'Ordine dei medici che informò dell'accaduto Livia Turco, all'epoca ministro della Salute, evidenziando come sul medico (già sospeso per 2 mesi) pendesse un procedimento disciplinare. A distanza di un anno l'iter ha fatto il suo corso e Nacci è stato di nuovo sospeso, ma non si dà per vinto. «Sono preoccupato per i pazienti che ho in cura: cosa succederà adesso di loro ?
Fino al 21 aprile non potrò curarli», dice il medico triestino che in questi giorni ha inviato una lettera ai propri pazienti. «Causa la sospensione in atto il sottoscritto è obbligato ad abbandonarti» si legge nella missiva, accompagnata dalla sentenza sul principio della libertà terapeutica del medico, spedita a malati di tumore.
I 38 casi clinici citati dal medico triestino contemplano, ad esempio, due pazienti colpiti da tumore al cervello, dieci alla mammella, tre al polmone...
Si tratta di casi in trattamento, secondo quanto asserisce Nacci, e portati avanti da molti anni che avevano «un rischio di metastasi» e adesso «non presentano recidività» oppure «un residuo lesionale». Arrivano soprattutto dal Nordest per farsi curare, ma anche da Napoli, Roma e Messina e a tutti, oltre alla lettera sulla sospensione, Nacci ha allegato il testo di un'altra missiva da inviare al Tribunale per i diritti del malato di Trieste. Un estremo tentativo di difendersi chiesto solo ai pazienti di cui Nacci è in possesso del «consenso informato scritto. Un rapporto di fiducia diretto medico-paziente».
Una metodologia sulla quale l'Ordine dei medici, che non intende rilasciare dichiarazioni in merito alla vicenda tranne confermare la sospensione dell'iscritto, è categorico: lo dimostra una delibera non solo inviata a tutti gli organi competenti, ma esposta anche in alcune farmacie. «Non accettano il metodo di cura e il mio orientamento, ma finita la sospensione intendo riprendere la mia attività.
Questi 38 casi sono solo un decimo dei miei pazienti che in genere si fanno poi seguire dal loro medico di base - ribatte Nacci - mentre con una parte ho mantenuto un rapporto stabile. Non c'è solo la  chemioterapia».
By Pietro Comelli - il Piccolo - 02 gennaio 2009   pagina 21   sezione: TRIESTE

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Italy: No Chemotherapy to cancer patients: medical doctor Giuseppe NACCI suspendedFrom the local newspaper “IL PICCOLO” of Trieste (Italy), Friday 2nd January 2009, page 21, column “Trieste Cronaca” (Trieste news)
Giuseppe Nacci will not be allowed to practise medicine for 4 months. “The Order of Doctors does not accept my course of treatment
Suspended from practising medicine for 4 months. This is the disciplinary sanction decided by the Order of Doctors of Trieste against doctor Giuseppe Nacci, born in Trieste. The sanction was signed by outgoing president Mauro Melato and became effective on 20th December last after the decision taken by the Commissione Centrale per gli Esercenti e le Professioni Sanitarie (Central Commission for Tradespeople and Health Professions) in Rome, which had reduced the sanction after Dr Nacci’s appeal. In fact, a suspension of 6 months – the most severe sanction before striking off – had originally been requested in 2005. Dr Nacci can now appeal to the Italian Supreme Court. His appeal will not, however, avoid his being suspended until 21st April.
Dr Nacci’s position is very delicate: as a matter of fact the Order of Doctors disputes his non-conventional medical treatments, which are considered incorrect. These treatments are given to cancer patients who, coming especially from outside Trieste, turn to the medical practice Fisiosan, at number 21 of Via Genova. This brings back the most sensational “Di Bella’s case”, as Dr Nacci himself maintains that “he treats cancers by stimulating the immune response, thus avoiding Chemotherapy”. His metabolic therapy uses vitamins and makes patients follow a correct diet. Proposing this kind of therapy, Dr Nacci made “Mille Piante per guarire dal Cancro senza Chemio” available on the Internet. The essay was also translated into English in the USA with the title “Thousand Plants against Cancer without Chemo-Therapy”:http://www.erbeofficinali.org/dati/nacci/studi/Thousand Plants against Cancer without Chemo-October 2008.pdf  +  cancro/nacci_english.pdf  
and published on several American Web sites, such as that of the National Health Federation.
http://cancerfighter.wordpress.com/2009/02/11/italian-doctor-gets-into-trouble-using-alternative-therapies/
Dr Nacci also published the book “Diventa Medico di Te Stesso” (“Become your own doctor”), receiving some prices and awards in recognition of his literary activity, including the “Sigillo Trecentesco” (“Fourteenth-Century Seal”) from the city of Trieste.
The official award took place in the Council Hall in November 2007, but was criticised by the Order of Doctors of Trieste, which informed the then Minister of Health Livia Turco, highlighting the fact that disciplinary proceedings were already hanging over the doctor, who had already been suspended for two months. After one year, the procedure has taken its course and Dr Nacci has been suspended again.
But he does not give in. “I am worried about the patients I am treating. What will happen to them now  ?
Until 21st April I will not be allowed to treat them”, says the Italian medical doctor. During the last few days he sent a letter to his patients in order to inform them: “Because of the sanction imposed, I am forced to leave you”. The letter sent to the patients is accompanied by the sentence of the Italian Supreme Court regarding the principle of doctors’ freedom in choosing the medical treatment.
The 38 patients Dr Nacci is referring to include two patients suffering from brain tumour, ten from breast cancer, three from lung cancer… According to Dr Nacci, these cases have been in therapy for many years and were at risk to develop a metastasis and now do not show recidivism or a residual lesion. Dr Nacci’s patients come above all from North East Italy, but also from Naples, Rome and Messina. In addition to the letter informing them about the suspension, Dr Nacci sent to all of them another letter to be sent to the Court for the patients’ rights of Trieste. This is an extreme attempt to defend himself by asking for help from the patients who gave him a written “informed consensus” to carry out his therapy. A kind of confidence agreement between doctor and patient.
This is highly criticised by the Order of Doctors of Trieste, which does not want to issue any comment but only confirms that the doctor was suspended, as shown by the decision notification sent to all relevant institutions and even displayed at some chemists’. But Dr Nacci replies: “They do not accept my course of treatment and my position, but when the suspension ends I am going to resume my activity. These 38 cases are only a tenth of my patients, who then generally ask their own GPs to follow them. Whereas I had a stable relation with a small part, i.e. these 38 cases. There is not only chemotherapy”.
By Pietro Comelli - From the local newspaper “IL PICCOLO” of Trieste, page 21, 2nd January 2009.

GIUSEPPE NACCI (medico)  
"Diventa Medico di Te Stesso" - Ed. Italo Svevo 
Riconoscimenti: 
The best book of the year 2006 - Riconoscimento del VFF "MARE NOSTRUM ®" - Austria
vedi anche: Parte del libro di Bonifacio -  40 casi di guarigionevedi: 18 casi clinici di terapia Metabolica + Trentatre casi
Questa la lettera del dott. G. Nacci al Sindaco di Trieste, all'atto del conferimento del premio "Il Sigillo Trecentesco":
Pregiatissimo Signor Sindaco,
Mi sento davvero onorato nel ricevere oggi da Lei, a nome Suo e dell’Amministrazione Comunale, l’inaspettato e lusinghiero riconoscimento, rappresentato dal prestigioso SIGILLO TRECENTESCO della città di Trieste, quale segno di apprezzamento per la mia attività di Studio e di Ricerca, che fin dai primi passi nella mia professione, mi sforzo di svolgere, secondo i principi ispirati al mio Giuramento di Medico, con autentica passione e unico, disinteressato intento di contribuire a diffondere, in modo semplice ed accessibile a chiunque, una conoscenza il più possibile aggiornata e completa di ciò che può favorire in ogni persona la tutela della propria salute e il raggiungimento di un benessere che possa migliorare la qualità della sua vita. 
Il concetto di “Salute”, infatti, si è oggi arricchito di un significato che va oltre quello di semplice “assenza di malattia” o di “infermità”, equivalendo invece ad uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”, non come obiettivo del vivere, ma come risorsa per la vita quotidiana. 
E’ mia convinzione, altresì, che l’universalità e la forza dei valori etici tramandati dalla tradizione  Ippocratica, nella quale riconosco le motivazioni che ancora mi sorreggono nell’esercizio della mia professione, siano più che mai attuali nella nostra epoca, in cui il ruoloIppocratico di “difensore della vita” , che l’Etica e l’Immaginario Collettivo attribuiscono al Medico, appare per molti versi indebolito.
E’ il Metodo Ippocraticoche, con l’Etica alta, propone la connessione dell’esatta Osservazione Scientifica con l’Esperienza, aprendosi a qualsiasi tipo di dato empirico.
Ed esso appare così, a mio avviso, più che mai attuale, in considerazione che la persona di un paziente non è, e non dev’essere considerata, un mero dato statistico, ma un individuo con tutte quelle variabili personali che lo rendono unico, e che il Medico, per il rispetto che gli deve come persona, non può non cercare di individuare e considerare, all’atto di proporgli una terapia.
Con la mia attività di ricerca e di divulgazione, a cui quest’oggi è conferito il valore aggiunto di questo prestigioso riconoscimento, intendo mettere pubblicamente a disposizione quanto è nelle mie conoscenze, al fine di sollecitare, in chi lo vorrà apprezzare, un senso di personale responsabilità verso la propria salute e il proprio benessere, divenendo informato e accorto interlocutore del proprio Medico, nella ricerca o nel ripristino della propria salute.
Con viva riconoscenza, esprimo pertanto a Lei, Signor Sindaco, e all’Amministrazione Comunale di Trieste, i miei più sentiti ringraziamenti per l’attenzione riservata al mio lavoro e per l’inatteso onore che oggi mi viene attribuito.
Grazie,
Dott. Giuseppe Nacci  -  vedi: La minaccia della centrale atomica di Krsko


Questa la lettera del dott. G. Nacci al Sindaco di Padova, all'atto del conferimento del premio "Il Sigillo citta' di Padova":
 

Padova, 30 ottobre 2008
E’ per me grande onore trovarmi, questa sera, in una delle più antiche e prestigiose università italiane, per ricevere questo gratificante riconoscimento, che conforta le ragioni e gli intenti, per i quali ho scritto questo libro risultato vincitore tra le “Nuove Proposte” della 15^ edizione del “Premio del Libraio Città di Padova 2008”.

Questo libro è venuto dopo un lungo e sofferto percorso che, dalla Medicina Nucleare, mi ha portato ad interessarmi di tutti quei lavori scientifici, qualificati e numerosissimi, che pongono in primo piano il valore terapeutico delle vitamine naturali,  è frutto di un’attività di Studio e di Ricerca, che mi sono sempre sforzato e mi sforzo di svolgere secondo i principi ispirati al mio Giuramento di Medico, con autentica passione e unico, disinteressato intento di contribuire a diffondere, in modo semplice ed accessibile a chiunque, una conoscenza il più possibile aggiornata e completa di ciò che in ogni persona può favorire il raggiungimento e la conservazione di uno stato di salute e di benessere che migliorino la qualità della sua vita.

Il concetto di “Salute”, infatti, si è oggi arricchito di un significato che va oltre quello di semplice “assenza di malattia” o di “infermità”, equivalendo invece, come riconosciuto dalla nota Dichiarazione di Alma Ata sull’assistenza sanitaria primaria del 1978 e ribadito dagli Stati membri del  Consiglio d’Europa nella Convenzione di Oviedo del 1996, ad uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”, da considerarsi non come obiettivo del vivere, ma come risorsa per la vita quotidiana.

Lo scopo di questo mio libro è stato ed è quello di contribuire a ridurre lo squilibrio ancora esistente nella relazione tra medico e paziente, relazione tradizionalmente di dominio da parte del medico, considerato detentore del sapere e dell’arte della cura, di fronte ad un paziente per definizione dipendente e passivo che, in generale, delega completamente al medico la cura della propria salute, anziché comprendere che essa, rientrando tra i valori che configurano il diritto alla vita, ovvero uno dei fondamentali diritti della persona, non può non essere affidata principalmente alla sua personale responsabilità, nell’esercizio della propria autonomia individuale e nella consapevolezza del rispetto che deve alla propria stessa persona.
E’ perciò dovere morale del medico, a mio avviso, spendersi in un’opera di educazione e di stimolo del paziente a prendere coscienza della necessità di imparare a gestire autonomamente la propria salute, apprendendo che il più efficace dei terapeuti e principio stesso di guarigione è il proprio sistema immunitario e che l’indebolimento o sconvolgimento di questo, dovuto ad abitudini alimentari e stili di vita errati, conduce ai maggiori rischi di gravi sofferenze e malattie.
Il paziente deve imparare a sentirsi protagonista della propria salute e, in caso di malattia, protagonista del percorso che dovrà portarlo al risanamento, anche attraverso l’attivazione del proprio personale sistema di auto-guarigione, facendosi guidare dal medico, ma senza rendersi soggetto passivo e inerte, o talora persino estraneo. 

Questi concetti non sono affatto originali, risalendo ad Ippocrate di Kos, fondatore della medicina occidentale e il primo ad evidenziare la necessità di prendere in considerazione il malato come unità psico-fisico-emozionale, custode del mistero della malattia, da svelare attraverso un accurato esame di tutti gli aspetti della sua personalità, in un rapporto di reciproca collaborazione tra medico e paziente.    
 E’ mia convinzione che l’universalità e la forza dei valori etici tramandati dalla tradizione ippocratica, nella quale riconosco le motivazioni che ancora mi sorreggono nell’esercizio della mia professione, siano più che mai attuali nella nostra epoca, in cui il ruoloIppocraticodi “difensore della vita”, che l’Etica e l’Immaginario Collettivo attribuiscono al Medico, appare per molti versi indebolito.

Il Metodo Ippocratico che, con alto senso etico, propone la connessione dell’esatta Osservazione Scientifica con l’Esperienza, aprendosi a qualunque dato empirico appare, a mio avviso, più che mai attuale, in considerazione che la persona di un paziente non è, e non deve essere considerata, un mero dato statistico, ma un individuo con tutte quelle variabili personali che lo rendono unico, e che il Medico, per il rispetto che gli deve come persona, non può non cercare di individuare e considerare, all’atto di proporgli una qualsiasi terapia.
La malattia, in fondo, ha una funzione di avvertimento che proviene dall’interno di un organismo, da quell’insieme di mente-corpo, che richiede di essere ascoltato e analizzato, da parte del paziente stesso e del medico, con attenzione e sincero interesse.
Ma il ruolo del medico, oggi, appare troppo spesso quello di esecutore di una medicina meramente prescrittiva, che riduce la vita a biologia, la terapia a chimica farmacologica e la persona a un anonimo insieme di organi da riparare e far funzionare indipendentemente dalla causa della malattia.
In questo libro sono poste in evidenza le molteplici funzioni delle migliaia di vitamine contenute nelle piante fresche, vitamine in grado di indurre fenomeni di attivazione delle difese immunitarie contro germi, virus e cellule tumorali, o addirittura di provocare fenomeni di apoptosi, cioè di suicidio cellulare o morte programmata delle cellule tumorali stesse, senza arrecare danno alle cellule sane.

In natura esistono circa 800.000 specie di piante, di cui circa 500.000 già classificate: di esse si stima che oltre il 90% contenga sostanze vitaminiche o complessi pro-vitaminici essenziali per la normale funzionalità bio-chimica umana.
Su circa 500.000 specie classificate si è trovato che:
in Europa ci sono circa 20.000 specie di piante;
in Nord-America altre 20.000 specie autoctone diverse da quelle europee;
in Cina circa 60.000 specie già classificate, diverse dalle nostre;
nel sud-est asiatico, India compresa, circa altre 120.000 classificate;
in Sud America circa 150.000 specie classificate;
in Africa ve ne sono altre 150-000, forse di più....

Oggi la Biochimica è ancora oggetto di studio approfondito, poiché l'evoluzione dei mammiferi, durato oltre 60 milioni di anni, è avvenuto fondamentalmente sull'utilizzo esterno di sostanze vitaminiche e pro-vitaminiche essenziali di derivazione vegetale, in una complessa sinergia d'azione, che ancora oggi è poco conosciuta nella sua dinamica endo-cellulare e soprattutto genomica (DNA).
Si ritiene pertanto che la grande maggioranza delle malattie cronico-degenerative attualmente note possano derivare, sostanzialmente, da semplici carenze vitaminiche: carenze che possono essere più o meno evidenziate da condizioni ambientali e da predisposizione genetica dell'individuo.
In sostanza si ritiene che le malattie genetiche o quella cronico-degenerative possano essere curate con mega-dosi di vitamine "adatte" che vanno ad agire nei complessi sistemi biochimici delle nostre cellule...
Se la Medicina Scientifica e la Ricerca fossero più liberamente orientate verso questa direzione e confermassero la correttezza del presupposto eziologico delle malattie visto in chiave di deficit enzimatici da carenze vitaminiche, ci sarebbe dato sapere con più precisione quali vitamine utilizzare in modo mirato e in quale misura, specie in caso di gravissime malattie genetiche... oggi ancora inguaribili come: Cancro, Infarto, Ictus, Diabete, Alzheimer, Sclerosi Multipla, Parkinson, Sclerosi Laterale Amiotrofica, e tante altre …

Concludo limitandomi a sperare che l’apprezzamento riservato al mio libro, non soltanto da parte dei lettori, significhi che si sta facendo consapevolmente strada l’esigenza di compiere un passo indietro, verso il ritorno ad un’ Etica di maggior rispetto dell’uomo e della Natura, confidando che ciò possa favorire un’inversione di tendenza dell’attuale generale degrado di tutti quei valori che pongono l’uomo e la sua dignità al centro di ogni conquista scientifica e sociale.
Porgo quindi a voi, e soprattutto all’Associazione Librai di Padova, organizzatrice del “Premio del Libro 2008”, e a tutti coloro che hanno riservato attenzione e consenso al mio lavoro, i miei più sentiti ringraziamenti per avermi favorito, accordandomi l’odierno e gratificante riconoscimento. Grazie.
dott. Giuseppe Nacci (medico)

I suoi studi continuano su: www.dirittolibertadicura.org (oltre a quelli riportati nel nostro portale)

http://www.mednat.org/curriculum_nacci2.htm

(**) 2006 Aug;96 Suppl 1:S28-30.

Antioxidant vitamins and minerals in prevention of cancers: lessons from the SU.VI.MAX study.

  • 1U557 Inserm (UMR Inserm/Inra/CNAM), Institut Scientifique et Technique de la Nutrition et de l'Alimentation/CNAM, 5 rue Vertbois, F-75003 Paris, France. hercberg@cnam.fr

Abstract

A voluminous body of epidemiological research concerning the potential role of antioxidant nutrients in the prevention of cancers has accumulated over the past few decades. However, results of large recent intervention trials do not support a preventive effect against cancer for supplementation with antioxidant nutrients. Seemingly contradictory results between observational studies and randomised trials can be explained by the fact that doses used in clinical trials were much higher than the highest levels attained by the usual dietary intake which, in observational studies, were found to be associated with the lowest risk of cancer. Recently, the Supplementation en Vitamines et Mine raux Antioxydants (SU.VI.MAX) study, a randomised, double-blind, placebo-controlled primary prevention trial, tested the efficacy of supplementation with a combination of antioxidant vitamins and minerals, at nutritional doses, in reducing the cancer incidence in a general population not selected for risk factors. After 7.5 years, low-dose antioxidant supplementation lowered the total cancer incidence in men only. This may be explained by a lower baseline status of certain antioxidants in men compared to women. Finally, the effect of antioxidant supplementation on the incidence of cancer could depend on baseline antioxidant status (which differs from gender and/or nutritional status) and the health status of subjects (healthy v. cancer high-risk subjects). Antioxidant supplementation may have a beneficial effect upon cancer incidence only in healthy subjects who are not exposed to cancer risk and who have a particularly low baseline status. High doses of antioxidant supplementation may be deleterious in subjects in whom the initial phase of cancer development has already started, and they could be ineffective in well-nourished subjects with adequate antioxidant status.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16923246

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