domenica 24 agosto 2014

L’assoluzione di Berlusconi ripristina un po’ di giustizia nella giustizia?




Silvio_Berlusconi_in_JapanSilvio Ber­lu­sco­ni è stato as­sol­to da un’ac­cu­sa dav­ve­ro in­fa­man­te. Forse la più pe­san­te. Un’ac­cu­sa che lo ha por­ta­to in primo grado a una con­dan­na dav­ve­ro “esem­pla­re”: 7 anni di re­clu­sio­ne e l’in­ter­di­zio­ne a vita dai pub­bli­ci uf­fi­ci. Poi è ar­ri­va­ta la Corte d’Ap­pel­lo che ha de­mo­li­to la sen­ten­za: per quan­to ri­guar­da la pro­sti­tu­zio­ne mi­no­ri­le ha sta­bi­li­to che il fatto non sus­si­ste, men­tre per quan­to ri­guar­da la con­cus­sio­ne, il fatto non co­sti­tui­sce reato. In altre pa­ro­le, ha tra­vol­to il teo­re­ma giu­di­zia­rio che messo alla ber­li­na pub­bli­ca­men­te l’ex pre­si­den­te del Con­si­glio, crean­do quel clima di pro­fon­da de­le­git­ti­ma­zio­ne po­li­ti­ca che, a ri­dos­so della grave crisi eco­no­mi­ca, lo ha por­ta­to per­si­no a di­met­ter­si nel lon­ta­no 2011, spia­nan­do la stra­da a una se­que­la di go­ver­ni “tec­ni­ci” o di “sal­vez­za na­zio­na­le”, non le­git­ti­ma­ti di­ret­ta­men­te dal voto po­po­la­re1
Debbo sgom­bra­re il campo dai fa­ci­li en­tu­sia­smi dei ber­lu­sco­nia­ni della prima e del­l’ul­ti­ma ora: Ber­lu­sco­ni non è an­co­ra fuori pe­ri­co­lo. Trat­ta­si pur sem­pre di una sen­ten­za di se­con­do grado. E quasi mai ac­ca­de che un ri­bal­ta­men­to giu­di­zia­rio così inat­te­so non abbia poi de­ter­mi­na­to un’im­pu­gna­zio­ne della sen­ten­za in Cas­sa­zio­ne. Dun­que, siamo solo al ter­mi­ne del se­con­do atto. Manca il terzo, e sarà que­st’ul­ti­mo a sta­bi­li­re in via de­fi­ni­ti­va il de­sti­no del­l’ex pre­mier, pro­prio come ac­cad­de per il pro­ces­so per eva­sio­ne fi­sca­le.
In ogni caso, qual­che ri­fles­sio­ne in­ter­me­dia si può fare. Si­cu­ra­men­te que­sta sen­ten­za rein­te­gra un po’ di giu­sti­zia nella giu­sti­zia. Offre uno spi­ra­glio di mag­gio­re obiet­ti­vi­tà nei prov­ve­di­men­ti giu­di­zia­ri che coin­vol­go­no da ven­t’an­ni a que­sta parte Sil­vio Ber­lu­sco­ni, poi­ché a mio som­mes­so pa­re­re era evi­den­te l’in­con­si­sten­za dei pro­fi­li di reità nelle sue con­dot­te le­ga­te al caso Ruby. La Corte d’Ap­pel­lo, al di là dei tec­ni­ci­smi sul­l’ap­pli­ca­bi­li­tà o meno della legge Se­ve­ri­no al reato di con­cus­sio­ne con­te­sta­to a Ber­lu­sco­ni, non ha fatto altro che ac­cer­ta­re pro­prio que­sto: il fatto non co­sti­tui­sce reato. Te­le­fo­na­re alla Que­stu­ra e chie­de­re che Ruby fosse af­fi­da­ta a Ni­co­le Mi­net­ti non era con­cus­sio­ne né per co­stri­zio­ne e tanto meno per in­du­zio­ne.
Re­la­ti­va­men­te al­l’ac­cu­sa (in­fa­man­te) di sfrut­ta­men­to della pro­sti­tu­zio­ne mi­no­ri­le, la Corte d’Ap­pel­lo pare ac­co­glie­re la tesi della ir­ri­le­van­za pe­na­le del fatto. An­co­ra si igno­ra­no le mo­ti­va­zio­ni, ma per quan­to è dato co­no­sce­re at­tra­ver­so la cro­na­ca giu­di­zia­ria, due pos­so­no es­se­re le di­ret­ti­ve:l’as­sen­za di un qual­si­vo­glia ri­svol­to ses­sua­le; l’i­gno­ran­za del­l’ex Pre­mier sulla vera età della gio­va­ne. Per­ciò si può ben dire che anche su que­sto fron­te è stata ri­pri­sti­na­ta una giu­sti­zia più equa e meno stril­la­ta.
Ora non resta che at­ten­de­re le mo­ti­va­zio­ni per sco­pri­re le ra­gio­ni che hanno in­dot­to i giu­di­ci del­l’ap­pel­lo a ri­scri­ve­re la sen­ten­za di primo grado, dando un fi­na­le (prov­vi­so­rio) di­ver­so a una sto­ria po­li­ti­co-giu­di­zia­ria che si tra­sci­na ormai da di­ver­si anni. Poi si vedrà se la Pro­cu­ra Ge­ne­ra­le im­pu­gne­rà o meno in Cas­sa­zio­ne. Pur­trop­po – ri­pe­to – le pro­ba­bi­li­tà che ciò ac­ca­da sono al­tis­si­me, quasi scon­ta­te. In gioco, del resto, c’è la cre­di­bi­li­tà di un im­pian­to ac­cu­sa­to­rio che, vo­len­te o no­len­te, ha con­di­zio­na­to pe­san­te­men­te la po­li­ti­ca ita­lia­na nel­l’ul­ti­mi quat­tro anni.
  1. Com­pre­so il Go­ver­no Letta, no­no­stan­te nel men­tre, ci siano state le ele­zio­ni po­li­ti­che, che tra l’al­tro hanno visto an­co­ra una volta il Ca­va­lie­re trion­fa­re. 

http://www.criticalibera.it/assoluzione-berlusconi-ripristina-giustizia-nella-giustizia-19795/

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