Il peggio del peggio della “democrazia” italiana? La disgregazione e l’oblio di coscienza
PUBBLICATO DA DAVIDE MURA
Il vero declino è iniziato quando Berlusconi si è dimesso da Presidente del Consiglio nell’ormai lontano 2011. Con questo però non voglio dire che prima si viveva in un paradiso. In Italia l’unico paradiso è quello della Divina Commedia. Perché se andassimo a vedere il resto, gli italiani, da decenni, vivono in un inferno peggio che dantesco. Politica inefficiente e prostrata ai poteri forti nazionali e internazionali; giustizia barocca da terzo mondo; economia disastrata e colonizzata da cinesi, tedeschi, americani, francesi e arabi.
In altre parole, democrazia posticcia, economia malata, società disgregata. La verità è che viviamo in una sorta di “dittatura” post-liberista, burocratica, fiscale, giudiziaria ed europeista, con forte connotazioni buoniste e relativiste. Così è facile che gli altri – gli stranieri – si balocchino con il nostro paese come meglio credono.
L’Italia è davvero peggiorata dal 2012 in poi. Il nostro paese ha subito un vero e proprio tracollo economico e democratico. Certo, possono pure fare i loro giochi di prestigio, e fare svolazzare dal cilindro la stra-abusata colomba della retorica democratica, ma la verità è un’altra: la democrazia italiana è morta. E quell’intruglio costituzionale-istituzionale che oggi ne assume le parvenze, negli ultimi tre anni ha partorito il peggio del peggio.
E’ desolante vedere come viene demolito il nostro paese, affogato in un mare di retorica europeista e buonista; ed è desolante perché siamo impotenti davanti al suo tracollo. Siamo talmente assuefatti al pastone che ci propinano gli organi di informazione, che non ci rendiamo conto che lentamente e volontariamente ci stiamo scaraventando da soli nel burrone della repressione, della illibertà e del nichilismo esistenziale.
Ci hanno stordito e invecchiato. Così ci concentriamo sul nulla, perché non vogliamo né possiamo vedere il resto. E mentre ci si distrae con la struggente e drammatica storia di Meriam o la vicenda della Concordia (ma sono solo i più fulgidi paradigmi di una sequela di dita che offuscano la luna dei saggi), perdiamo di vista il resto: lo mettiamo in secondo piano. Il senato che diventa organo per nomina, un fisco che diventa sempre più esoso e poliziesco, un’economia che giorno dopo giorno perde i suoi pezzi più pregiati. I cittadini italiani che diventano sempre più poveri; la disoccupazione che sale; la famiglia che viene relativizzata e distrutta nei suoi cardini fondamentali.
Una vera e propria disgregazione sociale ed economica senza precedenti.Niente di quello che il Governo attuale sta facendo è davvero utile a rimettere l’Italia in carreggiata. Perché le priorità per chi ci governa, per questa sinistra che ci governa, sono altre. L’agenda non è di chi abbiamo eletto, ma è di chi non è stato eletto ed è stato nominato, sfruttando quelle ampie maglie costituzionali che impediscono ai cittadini italiani di eleggere direttamente il loro Governo.
Qualcuno potrebbe dire che non possiamo affatto lamentarci. Lo abbiamo voluto noi. E in un certo senso è la pura verità. Lo abbiamo voluto noi e continuiamo a volerlo, perché dormiamo non certo il sonno dei giusti, ma quello degli stolti. Ed è ben noto che quando lo stolto dorme, il disonesto ne approfitta!
http://www.criticalibera.it/peggio-del-peggio-della-democrazia-italiana-disgregazione-loblio-coscienza-19823/
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