Si cercano soluzioni alternative per contrastare la carenza di farmaci sperimentali e vaccini. Intanto, dalla Carolina del Sud sono partiti due robot con il compito di contrastare il virus.
Gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità stanno pensando ad un'altra soluzione, cioè usare il plasma del sangue di chi è guarito dalla malattia, che contiene gli anticorpi sviluppati alla malattia, e "condividere" questa immunità al virus con chi è malato per aiutarlo a combattere l'infezione.
Secondo quanto spiegato su Nature dall'epidemiologo Oliver Brady della University of Oxford, se l'epidemia dilagasse anche nelle comunità urbane il problema dei contagi crescerebbe in modo esponenziale, e allora le persone bisognose di interventi preventivi e terapeutici sarebbero destinate ad aumentare ulteriormente.
"Alcuni studi suggeriscono che usare il sangue dei sopravvissuti può essere una strategia di successo – spiega al quotidiano inglese The Independent David Wood, coordinatore del gruppo dell'OMS che sta valutando questo approccio - Nel 1995 nella Repubblica democratica del Congo, 7 persone infettate su 8 hanno ricevuto questa terapia e sono sopravvissute all'epidemia, che ha avuto un tasso di mortalità dell'80%. Anche se le ricerche finora hanno dato risultati contrastanti, vale la pena di provare questa strada visto il bilancio delle vittime".
Secondo le cifre fornite dall'OMS, circa il 40% delle persone contagiate in quest'epidemia è riuscito a sopravvivere. I ricercatori stanno analizzando il sangue dei sopravvissuti, per testarlo per altre malattie e poi separarlo dal plasma.
Un altro contributo alla lotta alla malattia arriverà anche dai due robot "made in Usa" partiti per la Liberia per combattere l'Ebola nei luoghi contaminati dal virus: con dei raggi ultravioletti particolari, gli UV-C, i robot, alti circa 160 centimetri,disinfettano molto rapidamente ambienti contaminati come i reparti ospedalieri. A dare la notizia è il sito della WIS, canale locale della Carolina del Sud, da dove arrivano i robot, chiamati TRU-D e sviluppati con la collaborazione della UEC eletronics. Ad accompagnare i robot nella difficile missione africana è Jeffery Deal, direttore della Water Missions International di North Charleston e sviluppatore dei TRU-D.
La loro arma segreta sono appunto i raggi ultravioletti di tipo C gli stessi usati nelle lampade "germicide", un tipo particolare di lampada che produce una luce ultravioletta capace di agire sul DNA ed efficace contro una grandissima quantità di virus, batteri e altri microorganismi.
Per affrontare l'emergenza Ebola in Africa, ha spiegato Deal, i due robot sono stati settati per diffondere una determinata intensità di luce capace di "polverizzare" ogni traccia di virus Ebola.
Per affrontare l'emergenza Ebola in Africa, ha spiegato Deal, i due robot sono stati settati per diffondere una determinata intensità di luce capace di "polverizzare" ogni traccia di virus Ebola.
http://www.articolotre.com/2014/08/ebola-la-proposta-delloms-dare-ai-malati-il-sangue-di-chi-e-guarito/
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