lunedì 19 maggio 2014

Recensione: Mazinger Edition Z! The Impact

MAZINGER EDITION Z! THE IMPACT
Titolo originale: Shin Majinga Shōgeki! Z-Hen
Regia: Yasuhiro Imagawa
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Go Nagai)
Sceneggiatura: Yasuhiro Imagawa
Character Design: Shinji Takeuchi
Mechanical Design: Tsuyoshi Nonaka
Musiche: Akira Miyagawa
Studio: BEE Media
Formato: serie televisiva di 26 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anno di trasmissione: 2009
Disponibilità: edizione italiana in dvd & blu-ray a cura di Yamato Video

Passato: nei sotterranei del monte Fuji viene scoperto un nuovo tipo di minerale, il Japanium, che opportunamente lavorato può generare sia un'energia fotonica dalle immense potenzialità che una indistruttibile lega d'acciaio, la Lega Z. Presente: Dottor Hell, uno degli scienziati che ha scoperto il Japanium, cerca di impossessarsi di grandi quantità di energia fotonica per scopi non meglio dichiarati, lanciando nel frattempo contro i suoi colleghi che potrebbero fermarlo una gigantesca armata di robot assassini, legata all'antica civilità micenea. Il folle dottore non ha però fatto i conti né con il collega Juzo Kabuto, che prima di morire affida il gigantesco robot da battaglia Mazinger Z, realizzato in Lega Z, a suo nipote Koji, né con la famiglia aristocratica dei Kurogane, presieduta dalla bella e misteriosa Tsubasa Nishikiori. Quale motivo porta Hell a scatenare una guerra in Giappone per avere quell'energia? Qual è il segreto di Tsubasa? Che ne è stato della civiltà micenea? In che modo è legato Mazinger Z a Zeus, sovrano degli dei?
Il 2009 sarà ricordato come un anno straordinario per gli appassionati di anime e manga: non solo Suzue Miuchi dice di essere pronta per la parte finale dell'interminabile manga Il grande sogno di Maya, non solo a Odaiba viene costruita una gigantesca statua di Gundam per commemorare i 30 anni del franchise, ma sopratutto quell'anno vede tornare nuovamente Yasuhiro Imagawa dietro a sceneggiatura e regia di una serie televisiva, addirittura con un budget accettabile.

Si dovesse, in effetti, guardare la lista dei suoi lavori più famosi, ci si accorgerebbe di come buona parte delle sue opere, anche le più rinomate, siano state costellate da licenziamenti in tronco in corso di serie (Getter Robot: The Last Day), budget mediocri/inesistenti (G Gundam/Violinista di Hamelin) o addirittura finali aperti perché non si sono prodotti i seguiti previsti (il rinomatissimo Giant Robot). Un sacco di problemi che comunque non hanno impedito loro di farsi ricordare per quelle sceneggiature intricatissime che hanno costituito il marchio di fabbrica del regista. Dopo l'annuncio di un nuovo retelling del franchise Mazinger, questa volta però ispirato al mediocre manga Z Mazinger (remake a tema mitologico a opera di un Go Nagai senza più nulla da dire), a inizio dell'anno un sacco di rumor di sono susseguiti sullo staff dell'opera, ora smentendo, ora confermando, la presenza di Imagawa alla regia. Quando, dopo l'ennesimo annuncio semi-ufficiale che dava al suo posto Jun Kawagoe, la cosa è stata ancora una volta rinnegata, in molti hanno iniziato a vedere malissimo una produzione nata apparentemente senza né capo né coda, che fin dalle premesse produttive non sembra avere idee certe su nulla. Eppure Imagawa alla fine è arrivato e, come nelle più rosee previsioni crea, con un budget accettabile, un prodotto eccezionale: Mazinger Edition Z è, senza preamboli, l'anime del 2009 e una delle migliori produzioni in assoluto legate al nome di Go Nagai.


La prima puntata è già leggenda: prendendo tutti alla sprovvista, con quel solito gusto nello spiazzare lo spettatore, Imagawa filma un episodio riassuntivo che sintetizza l'intera storia poco prima dello scontro finale, con un clipshow di immagini e fotogrammi che sottolineano lo spirito della storia. E così, mentre dagli spettatori occasionali partono maledizioni e i fan del regista, memori di The Last Day, se la ridono pensando all'idea come una manovra per non farsi licenziare dallo studio ("se mi licenzi continui te la serie, ma non saprai mai come collegare tutte le scene che ho mostrato"), i fan di Nagai si commuovono vedendo in una stessa serie animata personaggi provenienti dagli universi dei MazingerMao DanteViolence JackGloizer X... alle prese con divinità della mitologia greca, morte, distruzioni di massa, atmosfere apocalittiche. Quella che ufficialmente nasce come riscrittura di Z Mazinger si rivela un rifacimento, invece, dell'originale Mazinger Z cartaceo di Nagai, quello dei primi anni 70 che ha ispirato le infantili serie tv Toei Animation, che Imagawa rilegge con la sua solita modalità: inserendo al suo interno personaggi provenienti da un po' tutte le opere dell'autore, anche le più disparate. Il trionfo, come ovvio, del ritmo indiavolato tanto caro al regista, con milioni di eventi che si susseguono a ogni episodio, ma anche delle citazioni e delle reinterpretazioni. Mazinger Edition Z è la versione animata definitiva del manga storico Mazinger Z, che pur "fondendolo" col suo remake Z Mazinger per offrire una storia nuova di zecca (per sfruttarne da quest'ultimo il background "mitologico" di Zeus e altre divinità dell'Olimpo), lo celebra in ogni occasione, riprendendone per larghi strati dialoghi, situazioni, avvenimenti, vignette e anche le caratterizzazioni storiche dei personaggi, ampliandone forse il ruolo ma rispettandone il grottesco spirito originale. Ciliegina sulla torta, ancora una volta, un chara design rispettoso e reverenziale verso il tratto sporco, semplicistico e caricaturale del Go Nagai prima maniera, fedelmente rispettato per offrire un fantastico look retrò che aumenta se possibile ancor più il carisma della produzione.

E dove termina l'influenza di un genio, inizia quella di un altro: la storia, completo parto di Imagawa nonostante le influenze del manga è, come prospettato, meravigliosamente appassionante. I twist a ogni episodio sono la norma, così come personaggi che fanno il doppio, triplo o quadruplo gioco, rovesciamenti di posizione, complotti divini, flashback, flashback ALL'INTERNO di altri flashback e un infinito numero di grandi misteri che vengono periodicamente snocciolati e rimpiazzati da altri. Mazinger Edition Z è un tour de force di domande, risposte, numerosissimi personaggi grotteschi, gratificazioni ai fan di Nagai (bisogna ribadirlo: solo chi ha letto la maggior parte dei fumetti del mangaka potrà cogliere tutte le infinite citazioni, che abbracciano davvero ogni campo e opera) e colpi di scena, così volutamente esagerati, frenetici e teatrali da diventare quasi parossistici, ma che in linea con l'atmosfera misteriosa sono pura meraviglia. È la classica sceneggiatura "a bomba di orologeria" di Imagawa, intricata a livelli talmente inumani che serve un taccuino per annotarsi tutto, ma che si chiude perfettamente nella conclusione facendo combaciare tutti i tasselli. Una conclusione con un tale concentrato di rivelazioni da essere strabiliante, celebrando nel migliore dei modi l'arte di Imagawa.


Un capolavoro di ingegno che, paradossalmente, può infastidire giusto i fan più oltranzisti delle "classiche" serie Super Robot di un tempo, per l'assenza di un intreccio lineare e di grandi combattimenti: non solo gli scontri si rivelano molto sintetici (forse anche colpa del budget, accettabile ma non di più), ma la stessa concezione "cazzara" delle serie robotiche "old style" viene a mancare. Le mazzate tra robot sono decisamente l'elemento secondario dello spettacolo, che gioca le frecce del suo arco nel contortissimo intreccio e nei fantastici personaggi. Curioso e spiazzante, anche perché le due opening, cantate dagli "storici" JAM Project (caldo nome nell'ambito delle sigle di serie Super Robot), sono invece ancorate alla tradizione: potenti, gasanti, accompagnate da un gran numero di immagini che risaltano un lato distruttivo/action della serie che, alla fine dei conti, non c'è. Delusioni a parte, in questo senso, sarebbe comunque indecoroso imputare all'opera di non essere riuscita, perché lo è, molto. Il nuovo gioiello di Imagawa deve solo essere inquadrato come giustamente gli compete, ossia come una storia robotica dalle sfaccettature inquietanti e mitologiche, incredibilmente complessa e con un accettabile contorno di azione robotica. Inquadrata come si deve si rivela una grande serie animata, sceneggiata benissimo e rappresenta sicuramente uno dei migliori prodotti animati, se non IL migliore, dedicati ai personaggi e alle creature di Go Nagai. Peccato unicamente per un finale aperto, che, come Giant Robot prima di lui, attende inutilmente un finale che non arriverà mai visto il modesto successo della serie in madrepatria.

Voto: 8,5 su 10

http://anime-asteroid.blogspot.it/2010/06/recensione-shin-mazinger-impact-z.html

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