Tuttavia, se è vero che un quadratino al giorno di cioccolato (6 g, la dose quotidiana consigliata dai nutrizionisti) può far ritrovare il buonumore, esagerare nel suo consumo potrebbe invece scatenare una dipendenza pericolosa, oltre che sensi di colpa o indigestioni fastidiose. Vale la pena allora di sapere quale qualità prediligere e come regolarsi con le quantità.
Per elencare tutte le proprietà benefiche del cioccolato, servirebbe una lista lunghissima. Vediamo allora di individuare quelle più evidenti e accertate ormai anche dalla medicina.
Il cacao è un perfetto elisir contro affaticamento e stati depressivi perché favorisce la produzione di endorfine, gli ormoni del buon umore. Dal momento che procura una sensazione di piacere, fortifica il sistema immunitario e quindi le difese per contrastare ogni tipo di infezione. Inoltre, contiene meno caffeina del caffè. E poi, è ricco di minerali come ferro, magnesio, fosforo, potassio, calcio. Ha pochissimo sodio.
Benefici:
- Corpo: il cioccolato è un alimento altamente energetico; 100 g contengono 34,7 g di carboidrati, 46,3 di grassi, e forniscono 456 calorie.
- Cervello: nel cacao c'è un’alta quantità di fosforo (in 100 g ne trovate 537 mg).
- Cuore: il cacao è amico del cuore per merito dei flavonoidi, sostanze dal potere antiossidante, salutari per il sistema cardiovascolare. Scegliete il cioccolato fondente, perché le proteine del latte sarebbero d’intralcio all’assorbimento dei flavonoidi. Pressione: uno studio condotto da Dirk Taubert dell’Università di Colonia, in Germania, pubblicato sulla rivista "Journal of American Medical Association", ha dimostrato come mangiare poco più di sei grammi al giorno del "cibo degli dei" (meno di due quadratini) permetta di contrastare efficacemente l’ipertensione. Con il vantaggio di non influire sulla bilancia e sul livello di zuccheri nel sangue, perché una simile quantità equivale a sole 30 calorie.
Ci sono però alcune categorie di persone che non devono esagerare col cioccolato. Anzi, sarebbe meglio se ne restassero del tutto lontani. Oltre ai bimbi fino ai tre anni di età, coloro che soffrono di problemi al fegato: essendo ricco di grassi (30 g in 100 g di prodotto), costringe il fegato a un superlavoro. Deve fare attenzione al cacao anche chi soffre di mal di testa, perché alcuni scienziati sostengono che una delle sue sostanze, la betafeniletilamina, sia tra le cause dell’emicrania. Infine, occhio alla caffeina: il cioccolato ne contiene meno, rispetto alla tazzina di caffè. Ma se siete allergici a questa sostanza, meglio evitare.
Tra le numerose varietà di cioccolato esistenti, il contenuto di polifenoli cambia a seconda di una serie di fattori: Paese di provenienza del cacao, tipo di pianta da cui è estratto, caratteristiche del suolo, irraggiamento solare e processi produttivi.
Le dosi più alte di antiossidanti si trovano in quello fondente. Quello puro, fatto secondo le tradizioni più antiche, senza grassi vegetali aggiunti, si riconosce dall’etichetta. Oggi è più facile riconoscerlo perché una direttiva europea stabilisce che solo i prodotti che contengono esclusivamente burro di cacao (e nessun altro grasso vegetale) possono recare la scritta "cioccolato puro" sull’etichetta. Gli altri prodotti devono essere definiti solo "cioccolato" e comunque, non possono avere più del 5% di grassi vegetali. Sull’etichetta si deve poter leggere chiaramente, accanto alla lista degli ingredienti, la scritta "contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao". I prodotti con oltre il 5% di grassi vegetali non possono chiamarsi "cioccolato", sono surrogati o prodotti a base di cacao.
I diversi tipi di cioccolato si distinguono in base alla concentrazione di cacao e grassi:
- quello fondente deve essere prodotto con almeno il 43% di cacao e non meno del 26% di burro di cacao.
- quello al latte deve contenere almeno di 25% di cacao, non meno del 14% di latte e il 25% di materie grasse, come burro di cacao e grassi del latte.
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