Dopo un tremendo 1995 in cui la WWF tentò in tutti i modi di proporre "Big Daddy Cool" Diesel come la prossima grande stella senza riuscirvi, costretta a rimettersi nelle mani dell'ex-campione, il più convincente ed esperto Bret "Hitman" Hart, McMahon si trovò nella difficile situazione di barcamenarsi contro una WCW in mano ad un Ted Turner sempre più interessato a farlo detronizzare dal ruolo di "re del wrestling americano", soprattutto dopo le pesantissime acquisizioni di due stelle storiche della promotion, Hulk Hogan e Macho Man Randy Savage .
Non solo, il pubblico degli spettacoli di wrestling stava sempre più cambiando: non più famiglie e bambini che inneggiavano agli idoli delle masse ma un'orda di ragazzi assettati di emozioni forti, incoraggiati da una società sempre più spericolata e da un prodotto, quello proposto dalla ECW, che prometteva sangue e azione al fulmicotone nonostante l'assenza di nomi altisonanti.
La WWF si trovava, quindi, ad evolvere e già qualche personaggio presentava caratteristiche un pò inusuali per la classica World Wrestling Federation. Tra tutti, spiccava sicuramente il figlio di uno dei booker e icone storiche della rivale NWA e WCW, "The American Dream" Dusty Rhodes.
Dustin, che già aveva avuto un percorso niente male nella World Championship Wrestling con una gimmick molto similare a quella del padre, completa di stivali da cowboy, capello ossigenato e persino "bionic elbow", era entrato in rotta di collisione col genitore, anche e soprattutto per essersi invaghito di una delle starlette di Atlanta, Terri, conosciuta in WCW come "Alexandra York".
Dustin e Terri lasciarono quindi la WCW e McMahon ne approfittò per metterli sotto contratto, proponendo loro una gimmick all'avanguardia, all'epoca scandalosa e pronta a far scattare sugli attenti media ed associazioni di famiglie: Goldust, il wrestler androgino proveniente dai set di Hollywood con la sua compagna/regista Marlena, interpretata dalla allora moglie.
Goldust era veramente inusuale: mandava baci, toccava gli avversari e sfoggiava un intimo nero femminile sotto la sua tuta dorata. All'epoca fu persino tacciato di voler prendere in giro la comunità transessuale, ma Rhodes si è sempre difeso dall'accusa, dichiarando che il suo era solo un personaggio creato ad arte.
Goldust e gli altri, però, non bastavano per catalizzare l'interesse dei fans verso la WWF, e sfruttando il fatto che tutti i pezzi grossi (i citati Hogan, Savage ma anche Flair, Sting, Luger) erano nella rivale WCW, c'era un solo nome in grado di stravolgere gli equilibri, un nome che avrebbe richiamato frotte di spettatori solamente all'accenno della sua fantastica ed elettrizzante musica di ingresso: Ultimate Warrior .
E qui entro io. O meglio, entra il Vostro Allora Ancora Giovane Maestro Zamo sedicenne.
All'epoca la WWF, oramai da due anni, non veniva irradiata in Tv e non esistendo ancora internet nè possibilità come peer to peer o streaming, l'unica soluzione era incappare in un colpo di c... cioè, fortuna, e trovarsi faccia a faccia con le mitiche ed introvabili vhs della Silver Vision, la casa di distruzione inglese gemella della Coliseum Video per il mercato europeo.
Avevo avuto la fortuna, abitando vicino a Firenze, di poter seguire qualcosa tramite le riviste (acquistate al modico prezzo di un rene), prese in edicole lungo la città che proponevano riviste anche per i turisti (probabilmente molti di loro dovevano essere dei veri e propri maniaci del wrestling per aver bisogno di acquistare una rivista specializzata mentre sono al cospetto del Duomo fiorentino).
Di video, però, Firenze era decisamente molto parca: dopo gli exploit della Polygram Video del 1994, fu praticamente impossibile trovare qualche audiovisivo di qualsiasi promotion di wrestling. Fortunatamente, i miei splendidi genitori ogni venerdì, loro giorno libero da scuola, che fosse inverno o estate, si recavano nella località balneare di Viareggio, in Versilia, dove si trova una lunga e spettacolare passeggiata lungo i bagni, completa di decine di bellissimi negozi. Uno di loro era il famigerato "MondoVideo", gemello dell'altrettanto famoso "MondoDisco" che si trovava qualche centinaia di metri più indietro, accanto ad un negozione che si trovava al civico di Viale Margherita n. 48 e chiamato, con enorme e sofisticato slancio di creatività, "48".
Al 48 avevo avuto la possibilità in passato di acquistare le action figures WCW della Galoob, mentre a MondoDisco avevo trovato "WWF Full Metal: The Album", quindi mi aspettavo di trovare qualcosa di interessante anche lì.
E infatti, proprio a MondoVideo, trovai "In Your House 7: Good Friends... Better Enemies", un pay per view della WWF che mostrava tra i suoi match proprio ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato: Ultimate Warrior contro Goldust per il titolo Intercontinentale.
Acquistata la VHS grazie al sacrificio di mio padre che, dato il prezzo, probabilmente avrà ipotecato casa all'epoca, ce ne tornammo la sera in quel di Prato. L'eccitazione di rivedere finalmente in azione il mio wrestler preferito di sempre mi rendeva nervoso e contento al tempo stesso.
Dopo una cena consumata frettolosamente per cercare quanto prima di potermi godere la tanto agognata vhs, mi diressi nella mia cameretta, accesi il mio potente Tv ad 8 pollici, inserii la vhs nel videoregistratore che con il suo caratteristico rumore metallico dava il via alle danze!
Nell'evento erano presenti molti match interessanti, come Vader contro Razor Ramon (avevo visto il primo solo nelle riviste ed ero curioso di vederlo in azione) o il "No Holds Barred Match" tra Shawn Michaels e Diesel per il titolo WWF, ma l'attenzione era catalizzata su QUEL match.
Ultimate Warrior era esattamente come me lo ricordavo, forse addirittura meglio in fatto di forma fisica, come un buon vino che invecchiando di qualche anno acquista maggior pregio: fisico ancor più esplosivo, un face paint pazzesco ed una giacca colorata e dipinta nel più incredibile dei modi, una vera e propria opera d'arte! Goldust, dal canto suo, si diresse verso il ring alquanto titubante (e te credo!) con la sua bellissima Marlena (la mia "crush" - come direbbero i ragazzi oggi - di quell'epoca) ed un tizio barbuto con cappello Panama che fungeva da guardia del corpo.
Goldust era semplicemente terrorizzato dal mettere piede sul quadrato, mentre la folla divertita lo prendeva in giro. Questa situazione di stallo, con Warrior che si aggirava sul quadrato come un leone inferocito in gabbia mentre Goldust, fuori dal ring, impaurito minacciava i presenti di baciarli tutti in bocca se non fossero stati zitti, durò per un tempo che parve un'infinità.
Poi, finalmente, Warrior si mosse... per prendere la sedia da regista di Marlena ed il suo sigaro, portare tutto sul ring, sedersi e fumare in mezzo al quadrato (dov'era finito il Guerriero anti-fumo della sua pubblicità del 1990?).
Altri minuti infiniti scorsero, mentre io, basito davanti alla tv, aspettavo che finalmente i due iniziassero a menarsi le mani. Poi, per qualche ragione, Warrior permise al wrestler dorato di risalire sul ring e riprendere possesso della sedia della moglie. Ci siamo!
Una volta sul ring, con uno stratagemma, Warrior spense il sigaro sulla mano di Goldust, infliggendo le sue proverbiali dure clothesline e buttandolo.... nuovamente fuori dal ring.
A sto punto, dopo che Goldust si rifiutò categoricamente di riprendere la contesa e contato fuori ring fino al fatidico conto di 10, il Guerriero fu dichiarato vincitore per count out.
Tutto finito. O meglio, non ancora. La guardia del corpo, invece di fare quello che ognuno si sarebbe aspettato, ovvero proteggere il suo assisitito MENTRE si trovava in balia del Guerriero, decideva ORA di lasciarlo andare nel backstage e di affrontare DA SOLO l'ex campione WWF sul quadrato, con conseguente annichilimento sul ring e con una scena finale alquanto surreale: Ultimate Warrior prese il cappello Panama e se lo mise in testa, in una immagine di quelle che rimangono nella storia come tra le più assurde mai viste.
Tutto lì. Durata totale una manciata di minuti, di cui 30 secondi di azione, che però sembrarono durare una infinità. Evitai di dire la mia profonda delusione per quell'incontro ai miei, che per quella vhs furono sicuramente costretti a vendere la macchina tanto era elevato il costo.
Anni dopo, Jim Ross ha dichiarato che quella rivalità serviva per risaltare il Guerriero ma anche per mettere sempre più in mostra Rhodes, che era il wrestler su cui puntavano maggiormente per richiamare il pubblico dei teenager. I due ebbero un totale di 4 match, due dei quali "dark" (ovvero non trasmessi dalle telecamere) ed una qualificazione a Raw per il torneo King of the Ring finita con doppio countout.
Poi, l'esperimento finì lì. Goldust fu messo in un angle omofobico con Ahmed Johnson che lo massacrò al torneo di quell'anno e gli strappò la cintura Intercontinentale, reo solo di avergli fatto una respirazione "bocca a bocca" un tantinello troppo approfondita.
Warrior si scontrò con Jerry "The King" Lawler per poi catapultarsi nel main event... ed in seguito sparire per sempre dai radar della WWF.
La corpulenta guardia del corpo sparì per sempre dalle storyline della WWF, probabilmente per i suoi scarsi servigi.
Ed io? Che ci crediate o meno, passavo le giornate a vedere e rivedere quello strano "incontro"... del resto era sempre Ultimate Warrior, che diamine!
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