In meno di 24 ore Albano Carrisi è riuscito nell’impresa all’apparenza impossibile di fare e farci fare due figuracce planetarie.
Prima si è presentato al festival di San Pietroburgo a baciare la pantofola di Putin salendo sul palco e cantando come se nulla fosse “Felicità” in nome - tenetevi fortissimo - della “pace”.
Poi, non pago, quando la corrispondente da Mosca del Tg1 gli ha chiesto cosa ci fosse andato a fare in Russia, lui ha dato questa risposta surreale:
“Tu accendi il televisore in Italia e sembra che qua bombe, cannoni da tutte le parti. A te risulta?”
Sì, lo ha detto davvero.
Qualcuno spieghi ad Albano, tra una “Felicità” e l’altra, che la guerra Putin non se la fa in casa ma in casa dell’Ucraina.
Al punto che persino l’inviata del Tg1 è stata costretta a ricordargli che “la guerra non è qui”.
In un momento storico in cui la guerra sta esplodendo nel mondo in tutte le sue proporzioni catastrofiche, nel pieno della tragedia, Albano ci ha ricordato che in Italia il dramma è sempre più inconfondibile dalla farsa.
Lorenzo Tosa

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