Era uno dei calciatori più importanti del Paraguay, due volte capocannoniere della Copa Libertadores... oggi per sopravvivere vende pane per strada.
Tutto per colpa di un proiettile conficcato nel cranio.
È il 2010, Salvador Cabañas è il bomber dell'America, squadra messicana.
Segna gol a raffica, a tal punto, da attirare l'attenzione di Sir Alex Ferguson che formula un'offerta per portarlo al Manchester United.
L'America rifiuta e lo convince a restare, offrendogli il doppio dell'ingaggio e ben due appartamenti.
In quel periodo, però, il club messicano è in crisi in campionato e Cabañas è a secco di gol da qualche partita.
Così una sera va in un locale insieme alla moglie e prima di ordinare si reca in bagno. Lì incontra "El JJ" narcotrafficante e tifoso storico dell'America:
"stai rubando soldi al club", gli dice "El JJ".
Poi estrae la pistola e gli spara in testa.
I soccorsi lo portano immediatamente in terapia intensiva. Cabañas è in coma, i dottori comunicano alla moglie che il proiettile è conficcato troppo in profondità per essere estratto e non c'è altra soluzione che lasciarlo lì.
Sembra finita, invece Cabañas, miracolosamente, si risveglia dal coma. Ma scopre che il club America gli ha rescisso il contratto dopo l'accaduto.
Così la moglie e il suo manager gli fanno firmare dei fogli: "sono investimenti per gestire il patrimonio", gli dicono. Solo qualche giorno dopo Salvador realizza che, firmando quei documenti, aveva intestato tutti i suoi averi ai due.
La moglie chiede il divorzio, ottiene l'affidamento del figlio e si insedia nella sua villa.
Il manager sparisce nel nulla.
Cabañas si ritrova senza un soldo, senza una casa e senza nessuno.
Nonostante quel proiettile conficcato nel cranio si rimbocca le maniche, inizia immediatamente la riabilitazione ed annuncia un suo imminente rientro in campo.
Riprende a giocare, ma si rende conto che dall'occhio sinistro non vede più bene ed anche la gamba ha perso forza e sensibilità.
Così capisce che la sua carriera è finita.
Ritorna a casa, ad Asunción, dai suoi genitori che possiedono un forno. Incomincia ad aiutarli consegnando il pane in giro per la città, la paga è misera, ma Salvador è di nuovo felice.
È felice perché, nonostante tutto, la vita gli ha dato una seconda possibilità. È felice perché quando gira per la sua città natale, tutti lo riconoscono, lo salutano e gli mostrano affetto.
Grazie alla sua fede riesce a perdonare persino colui che gli ha sparato e coloro che l'hanno abbandonato nel momento di maggiore difficoltà.
Forse è proprio questo che fa di un uomo, un eroe.
Salvador, infinite grazie per il tuo esempio... ❤️

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