Poi
quasi volendoLa difenderLa dal freddo, Lei aveva uno scialle sui capelli, Lui Le
sfiorò il volto, ma le dita corsero come in una sonata di List sulle labbra
diritte e tagliate, eppure con quella modestia della Madonna di Antonella da
Messina, il respiro di un evento inatteso, magico e di rara intensità.
E,
osando, si direbbe con la violenza della sessualità, la baciò premendo le sue
labbra per sentire l'intensità del freddo, della nebbia, il sapore di un
vissuto.
Vi
sono momenti nella vita nei quali l'attimo è un estrapolare dalla eternità, un
ritrovare la magia di essere venuti al mondo, un essere usciti dal ventre della
madre senza più ricordo, eppure un esistere.
Allora
Valentina sorrise comprendendo la dolcezza e meraviglia di far rivivere ad uomo
la sua natalità.
Sembrò
che la piazza del duomo si accendesse nelle luci di un concerto: ma non il mi
bemolle della forza di Beethoven o il pallido e riflessivo sol, ma il la della
malinconia, della decadenza di Wagner o della riflessione di un mondo che si
chiude nella lotta tra apollineo e dionisiaco del filosofo con in baffoni:
quando l'occidente ha chiuso il suo ciclo storico, e quando saranno altre note a
dare impulso alla vita.
Paolo Luceri
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