Onu: Malala, talebani non mi ridurranno mai al silenzio
Discorso ragazza pachistana a sede Assemblea generale Onu
Malala Yousafzai e Ban Ki-moon
Malala
NEW YORK - "Non sarò ridotta al silenzio dai talebani". Lo afferma Malala Yousafzai, ragazza pachistana diventata simbolo della lotta contro l'estremismo dei talebani, intervenendo all'Onu, dove ha incontrato il segretario generale Ban Ki-moon. "Quando mi hanno sparato la paura è morta così come l'essere senza speranza": dallo sparo sono "nati forza e coraggio. Il loro proiettile non mi ridurrà al silenzio", afferma Malala, sottolineando che gli estremisti hanno paura del cambiamento. "I terroristi abusano del nome dell'Islam a loro beneficio". "L'Islam è una religione di pace e la pace è necessaria per l'istruzione".
"Sono qui per parlare del diritto all'istruzione per tutti. Voglio istruzione anche per i figli e le figlie dei talebani", ha detto la sedicenne pachistana. "Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo". "I talebani hanno paura del potere dell'istruzione - ha aggiunto Malala - hanno paura del potere delle donne. Per questo uccidono, perchè hanno paura".
"Oggi non è il mio giorno, è il giorno di tutti coloro che combattono per i propri diritti", ha detto la giovane attivista pakistana dal Palazzo di Vetro dell'Onu. "Sono qui e oggi parlo per tutti coloro che non possono far sentire la propria voce", ha proseguito la giovane.
(ANSA)
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