venerdì 17 maggio 2013


SEMBRAVA UNA BACCHETTA MAGICA!
ERA UNA CANNUCCIA PER SORBIRE LE BIBITE!

Gentile signor "impresario edìle", sono Hànto.
Mi è stata raccontata la Sua vicissitudine.
Per tutta la vita ha costruito splendidi edifici e accoglienti quartieri residenziali. Poi…d’improvviso…qualcosa non ha funzionato:
il fallimento dell’impresa e il tracollo economico.
Nessuna via d’uscita.
Impotenza e disperazione.
Che cosa fare?
Spunta fuori quella conoscente:
”Sa, conosco un tale…E’ un abile mago…”.
Lei ha seguito il consiglio: si è rivolto al mago e ha versato
DENARO per….NIENTE!
L’esito dell’intervento “magico”?
DISASTRO! INSUCCESSO TOTALE!
Il nostro comune amico Le ha urlato:
”Ma come? Proprio Lei, così intelligente, si è rivolto a un mago???”.
Permette una parola? Anzi, due e forse più di due…
Prima, però, chiudo il lucernario del nostro pianeta, giacché voglio commentare la vicenda utilizzando soltanto il metro di valutazione tèrreo.
Altrimenti fornirei spiegazioni e argomentazioni forse “astruse”, relative al suo “curriculum spirituale” e ad altro…STOP!
Ho chiuso il lucernario.
Sùbito La invito a non lasciarsi assalire dalla vergogna.
MAGO? MAGIA?
So che Lei non conosce alcunché, riguardo a tutto ciò…
Dov’è il mago? Nella Sua vicenda, non vedo alcun mago………..

Si informi…Legga…Si procuri notizie degne di fede…
Posso supporre che Lei  non ha nutrito fiducia nella Magia, ma in qualcuno che…..si dice…….raccontano……possa operare prodigi.
Probabilmente non è stato pervaso da un senso di fiducia verso tale persona, ma ha voluto “creare un movimento” per spezzare l’immobilità che caratterizzava il periodo, quando non c’era un’alternativa alla rovina: Lei era seduto sopra una lastra di ghiaccio e intorno soltanto sfacelo.
Nonostante tutto, quando si è rivolto al “mago”, ha tirato fuori la ben nota volontà che sempre Le permise di padroneggiare i problemi e ha deciso di “giocare anche quella strana, sconosciuta, carta chiamata magia”.

Probabilmente tutto ciò Le ha suscitato la sensazione:
“almeno sto facendo qualcosa”
.
Come una partita a scacchi: dal movimento scaturisce un risultato. Purtroppo il suo maghetto ha fallito.
Le propongo un ragionamento, dopo aver specificato che non sottintende l’approvazione dell’intervento “magico”: che cosa sarebbe potuto capitare, se non si fosse rivolto al “prestigiatore”?
Era immerso in quella immobilità, mentre i mattoni sbriciolavano.
Un giorno disse scherzosamente: “Un colpo di pistola e la faccio finita….”.
Spesso un suicidio si sviluppa in una frazione di secondo. La presenza disastrosa del maghetto forse l’ha distratta da altro……..
O, forse, se avesse deciso di non ricorrere a lui, i pensieri depressivi l’avrebbero distrutta psicologicamente…….
O forse……Chiudiamola qui. E’ andata! Il passato è passato e, comunque stiano le cose, LA MAGIA, in tutto ciò, non c’entra nulla.
Lei ha incontrato un ometto con una…bacchetta magica? Guardi che non era una bacchetta magica, ma una cannuccia per sorbire le bibite!
Qui, la sua intelligenza, giudicata deludente dal nostro comune amico, va rinfrancata.
Purtroppo Lei non aveva la comprensione della natura del rapporto col maghetto.
Faccio un esempio, ma è soltanto un esempio:
la rimproverazione sarebbe comprendibile se qualcuno, per farle rimontare la china, Le avesse proposto un appezzamento edificabile in modo abusivo, situato presso un vulcano, e avesse specificato:
”Costruiscici sopra un gruppo di ville, anche se non è consentito, e vendile. Unico problema: sulle abitazioni potrebbero riversarsi colate di lava, uscite dal cratere e tu potresti finire in galera perché molta gente morirebbe arrostita!”.
Signor impresario, suppongo che il Suo rifiuto sarebbe stato inevitabile.
”Avrebbe giocato in casa propria”, come si suol dire, e la Sua competenza avrebbe ravvisato subito il pericolo dell’accettazione della proposta. Messaggio ricevuto?
Per tornare alla Sua vicissitudine, direi che Lei ha creduto in una possibilità…..
Non creda che tutti gli altri siano più “intelligenti” di Lei.
 Siamo quasi tutti nella stessa barca…
La Barca chiamata Terra.
Essa sta perdendo acqua da tutte le parti giacché i fori, nel tempo, non sono stati suturati, ma tappati con palline di  chewing-gum.
Lei non è un disgraziato sprovveduto in mezzo a... (soltanto!)... sapienti illuminati e….. nient’altro.
A proposito di imbrogli e di barche, alcuni mesi or sono, un amico imprenditore miliardario smise di remare perché il padre cadde malato e dovette assisterlo.
Non remava più? Senz’altro ha già intuito le conseguenze…
Per concludere, porgo la mia comprensione alla Sua vicissitudine. Lei è stato un ottimo rematore della Barca e non deve avvilirsi: riprenda a remare. Un giorno i simboli delle sue Carte meteorologiche saranno comprensibili e forniranno una spiegazione. C’è stato un movimento scorbutico, uno starnuto di un’ombra sfavorevole….Riprenda a remare…Rimanga arroccato sull’abilità dimostrata nel passato e si rimetta alla prova, dopo la Prova……

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