Chissà cosa avrebbero pensato i fondatori della Banca Monte dei Paschi di Siena se avessero saputo che, un giorno di diversi secoli più tardi, fra le mura di Rocca Salimbeni si sarebbe gioito per un risultato negativo da 100 milioni di euro. Eppure è esattamente ciò che è accaduto quando la dirigenza della Banca senese guidata da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola ha presentato agli azionisti il bilancio del primo trimestre 2013.
Follia collettiva? No, tutt’altro visto che unanimamente le previsioni degli analisti avevano ipotizzato che l’asticella del rosso in bilancio per il Monte dei Paschi si sarebbe assestata attorno ai 154 milioni di euro e, come si dice proprio in Toscana, fra averli e non averli 54 milioni diventano 108.
La Borsa ha reagito più che positivamente alle comunicazioni che arrivavano da Siena e il titolo MPS, che definire bistrattato negli ultimi tempi sarebbe riduttivo viste le tempeste dentro cui ha dovuto navigare, ha ricominciato a salire acquistando diversi punti percentuali, ma senza finire nel vicolo cieco della sospensione dalle contrattazioni per eccesso di rialzo.
Così, mentre scriviamo, la performance del titolo ad un mese è del 22,65%, quella a sei mesi ad 8,83% ed anche quella ad un anno torna in positivo con un +2,93%. Risultati ancora più importanti se si considera che l’andamento complessivo dell’indice FTSE Mib di ieri non era affatto positivo.
L’Amministratore Delegato Fabrizio Viola non ha nascosto la sua soddisfazione nel commentare i dati che, ha detto, rappresentano un segnale importante di come la Banca stia operando positivamente non solo sul conto economico, ma anche sul rafforzamento patrimoniale.
Nel frattempo si avvicina la scadenza del 17 giugno, giorno in cui MPS dovrà presentare la versione finale e definitiva del suo piano strutturale.
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