giovedì 16 maggio 2013


L'«Inferno» di Dan Brown stroncato da Avvenire

Nonostante i numeri da capogiro nelle vendite cartacee e online a pochi giorni dall'uscita in contemporanea in Usa, Gran Bretagna e Italia, il nuovo bestseller dello scrittore americano è stato duramente criticato dal giornale dei Vescovi

Miriam Carraretto 

Dan Brown
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Dan Brown
ROMA - Quando si dice la fortuna di un best seller... Uscito appena qualche giorno fa in contemporanea in Usa, Gran Bretagna e Italia, l«'Inferno» di Dan Brown è già uno straordinario successo editoriale.
In testa nelle vendite cartacee e online, come testimoniano i dati per gli Usa di Amazon e Barnes and Nobles e in Gran Bretagna di Amazon e Waterstones, il libro ha avuto una tiratura record di 4 milioni di copie solo negli Stati Uniti, cui si aggiunge il milione di copie in Gran Bretagna e le 600 mila in Italia per Mondadori.
Un degno seguito del «Codice Da Vinci», nonostante il cambio di soggetto scelto dallo scrittore. Questa volta Brown si occupa di Dante, anche se, a detta di qualcuno, lo fa con troppa leggerezza.
Una stroncatura netta del romanzo è arrivata da «Avvenire». In un articolo intitolato«Per Dan Brown la colpa è sempre della Chiesa», a firma dello scrittore e giornalista Alessandro Zaccuri, il quotidiano della Cei sostiene che l'autore «aggredisce l'opera di Dante con una disinvoltura che rasenta l'incoscienza».
«Torna, di prepotenza, il pregiudizio anti-cattolico», continua il giornale dei vescovi,«presente in «Angeli e demoni» (2000) e che deflagrò in tutta la sua evidenza con «Il Codice Da Vinci» (2003)».

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