Ius soli, Kyenge contestata: 'La risposta deve darla il Paese'
Accolta anche da applausi 'per me e' segnale positivo'
Kyenge a Pesaro, protesta Lega Nord
''La risposta non la dovete aspettare da me. La dovete aspettare dal Paese, dai suoi 60 milioni di abitanti''. Cosi' il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge, ha risposto alle domande dei giornalisti sulle contestazioni di Forza Nuova e della Lega Nord contro lo ius soli. A Pesaro, dove e' arrivata per consegnare la cittadinanza onoraria ai figli di stranieri nati in Italia, Kyenge e' stata anche accolta da molti applausi: ''Per me e' un segnale positivo'', ha commentato. ''E' il segnale - ha continuato il ministro - che e' il Paese che deve rispondere. Quell'applauso per me dice molto. E' l'applauso dell'Italia migliore, che risponde a tutto quello cui io ho deciso di non rispondere''.
"L'idea di ottenere la cittadinanza per essere nati in Italia è stata doppiamente storpiata dalle polemiche politiche". Lo ha detto il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge parlando ai 500 ragazzi delle scuole di Pesaro che hanno partecipato alla cerimonia di consegna degli attestati di cittadinanza italiana onoraria a un'ottantina di studenti stranieri nati nel nostro Paese. "In effetti - ha aggiunto il ministro Kyenge - si deve tenere conto dei requisiti della permanenza nel territorio e dell'aver frequentato le scuole. Sarà il Parlamento a decidere sulla nuova legge, ma nel frattempo voglio richiamare la vostra attenzione sull'esistenza di questo problema. Non risolverlo - ha concluso - determina solo il peggiorare delle cose".
"In questo momento ci sono 20 proposte di legge depositate in Parlamento. E questo testimonia che c'é una richiesta di cambiamento. Il mio compito è sostenere questo percorso". Lo dice il ministro dell' Integrazione, Cecile Kyenge, parlando a Pesaro, a margine della cerimonia per la cittadinanza onoraria ai figli degli stranieri nati in Italia, a proposito del dibattito sullo ius soli.
POLIGAMIA? NON SI RINNEGANO ORIGINI - Alla Lega Nord, che l'ha accusata di difendere la poligamia, il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge, dice: "E' una domanda alla quale non posso rispondere, perché io sono nata in una famiglia poligamica, e non si rinnegano mai le proprie origini. Ma questo non vuol dire condividere quell'idea". Così il ministro, rispondendo a una domanda dei giornalisti, a margine della cerimonia di Pesaro per il conferimento della cittadinanza onoraria ai figli di immigrati nati in Italia.
DODICENNE ALBANESE,'RINGRAZIERO' KYENGE' - "La parola cittadinanza è molto grande, è una parola che spetta principalmente agli adulti". Così Jurgen, 12 anni, nato a Pesaro da una famiglia di immigrati albanesi, dirà al ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge, nel suo discorso al teatro Rossini di Pesaro, dove riceverà l'attestato onorario di cittadino italiano. "Sono felice di essere italiano - spiega Jurgen - e ringrazierò il ministro di essere qui perché per noi questo è un evento molto bello". Ai giornalisti che gli chiedono se non gli capiti di essere preso in giro da qualche compagno perché 'non e' italianò Jurgen risponde tranquillo "quello che dicono gli altri non mi interessa. Io sono nato qui e mi sento italiano". Accanto a lui il padre Ardian racconta di essere "ancora in attesa della cittadinanza, nonostante viva qui da 20 anni".
FN, IMMAGINE MANO INSANGUINATA A PESARO - Nella notte di fronte al Teatro Rossini di Pesaro è comparsa l'immagine una mano insanguinata con la scritta "l'immigrazione uccide" a firma di Forza Nuova contro la consegna della cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati che si tiene alla presenza del ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge. In una nota, Fn attacca il presidente della Provincia Matteo Ricci, il sindaco Luca Ceriscioli e il ministro "della (dis)integrazione", respingendo la "cittadinanza facile".
FIGLIA MINISTRO KYENGE, MIA MADRE E' DONNA FORTE - "Spero che mia madre possa dare un sostegno alla cultura dell'integrazione, perché questo è un bene per 'Italia''. Così Marisha Kyenge, la figlia ventunenne del ministro dell'Integrazione, che ha preso parte a Pesaro, insieme a numerosi altri familiari del ministro, alla cerimonia di consegna degli attestati di cittadinanza onoraria ai figli di stranieri nati in Italia. Marisha, che studia Cultura della Moda a Rimini, ha risposto sicura e sorridente alle tante domande dei giornalisti, anche a quelle sulle contestazioni subite da più parti dalla madre. "Lei è una donna forte, è indifferente a questi attacchi, non si lascia toccare dalle contestazioni", ha osservato. Sull'integrazione fra italiani e stranieri, Marisha è ottimista, "bisogna guardare al futuro - ha detto - e anche ricordarsi che gli immigrati in Italia spesso fanno lavori che gli italiani non vogliono fare".
(ANSA)
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