Il Kuwait si prepara alla fine del petrolio investendo nel fotovoltaico e solare
Scritto da: Marina Perotta
Il Kuwait potrebbe dover affrontare il suo primo deficit nel 2017 a causa della fine del petrolio.
Marco Pagani ha già scritto di quanto l’estrazione di greggio non faccia registrare aumenti da almeno 8 anni. Negli Emirati Arabi Uniti, Qatar e Arabia Saudita sono stati molti schietti e hanno chiaramente spiegato che si stanno organizzando per quando le forniture di petrolio cominceranno a scemare. Ma per il terzo più grande produttore di petrolio dell’Opec, secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI) non si prospetta un futuro facile, infatti potrebbe dover affrontare il suo primo deficit nel 2017.
Sostanzialmente il Kuwait punta a risparmiare energia, in quanto è stato calcolato che per estrarre un barile di petrolio occorrono 5 barili di vapore. Dunque gli impianti delle rinnovabili serviranno a produrre energia elettrica sia per le estrazioni sia per la dissalazione dell’acqua.
Lo scorso gennaio l’Istituto per la Ricerca Scientifica Kuwait (KISR) ha pubblicato il suo primo progetto per l’energia rinnovabile da adottare nel 2030, come riferisce CSP Today, dove sono delineati gli obiettivi per i prossimi due decenni: entro il 2015, la speranza di coprire almeno l’1% del loro fabbisogno energetico nazionale con fonti rinnovabili, il 10% entro il 2020 e 15% entro il 2030.
Il progetto più avanzato per la produzione di energia solare è stato oggetto di uno studio di fattibilità condotto dalla giapponese Toyota Tsusho Corporation fin dal 2007. Consiste in un collettore solare da 60MW che sarà parte di un sistema da 280 MW di un impianto ISCC- Solar Integrated Combined Cycle e sarà installato nel deserto di Al Abdaliya nel Kuwait occidentale. Lo studio è stato infine completato alla fine del 2012, dopo di che le proposte sono state affidate al Partnership Technical Bureau (PTB) e al Ministry of Electricity and Water (MEW). Costo stimato del progetto secondo il PTB 720 milioni di dollari da investire proprio dalla fine del 2013.
Spiega Salem Al Hajraf responsabile del programma di energia rinnovabile di KISR:
Il progetto è stato diviso in tre parti: 10 MW di energia eolica, 10 MW fotovoltaici e 50 MW termici, dotati di stoccaggio di energia per 10 ore al giorno il che permetterà all’impianto di lavorare anche dopo il tramonto. Questo è il mix che ci auguriamo possa risultare compatibile con le condizioni climatiche estreme nel deserto del Kuwait.
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