lunedì 1 luglio 2024

Il Caffè Scozzese

 


Nei pressi dell'Università di Leopoli, nell'allora Polonia e nell'attuale Ucraina, nel locale "il Caffè Scozzese" si riunivano alcuni matematici per discutere dei più recenti sviluppi della disciplina. Tra i tanti, il più famoso era il grande Stefan Banach. 


Durante i loro primissimi incontri, i problemi venivano scritti a matita direttamente sul marmo dei tavolini ed erano gli stessi matematici che li riponevano nel magazzino per evitare che fossero andati perduti o barbaramente cancellati. In seguito, fu proprio la moglie di Banach, Łucja Braus, che acquistò un taccuino dove i membri del sodalizio potevano scrivere e che, alla fine della giornata lasciavano in custodia al proprietario del Caffè. 


Quel libricino, dove furono raccolti 193 problemi, prese il nome di Libro Scozzese e la sua prima pubblicazione vide la luce solamente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Risolverli diventò quasi un gioco: chiunque avesse dimostrato uno dei problemi avrebbe ricevuto vari premi, che generalmente variavano a seconda della difficoltà del problema stesso, ma si trattavano spesso di premi puramente simbolici come del vino, della birra o del whisky. 


Il caso più lodevole però è quello del quesito numero 153, dove si presentava un ostico problema di approssimazione negli Spazi di Banach, proposto da Stanisław Mazur.

Anche Alexander Grothendieck, considerato da alcuni il miglior matematico del XX secolo, cercò, senza successo, di trovare una soluzione. Trent'anni dopo la sua formulazione, il matematico Per Enflo trovò finalmente la soluzione. 


Il premio? Un'oca viva, che Mazur consegnò ad Enflo nel 1972.

Storie Scientifiche 

Facebook 

Nessun commento:

Posta un commento