venerdì 26 agosto 2022

Il testamento segreto di Gelli: oro, ville e l'archivio della P2

 

Spunta il manoscritto del Maestro Venerabile: un tesoro miliardario con l'anatema per chi non segue il suo volere

 
 
AREZZO. Un manoscritto di otto pagine contiene il tesoro segreto di Licio Gelli. Lo scrisse un giorno d'aprile del 1998, nella sua calligrafia ordinata da uomo del secolo scorso. Allora il massone più famoso d'Italia aveva 80 anni e, stando a quanto riportò in quelle carte, sconfinati terreni in Paraguay, fattorie in Uruguay, fazende in Brasile. Il Venerabile dei Due Mondi. E Gran Maestro dell'oro, che lasciava ai posteri beni per quasi 90 miliardi di lire e una mappa per ritrovare i 163 chili di lingotti interrati nei vasi della sua amata Villa Wanda.

Arriva direttamente dal Novecento, questo testamento di Gelli. Se n'era parlato già anni fa, ma vennero fuori solo le briciole dell'immenso patrimonio, elencato qui per punti e misurato in lire. I miliardi di allora sono i milioni di oggi. Ma gli ettari sono ettari. L'oro è oro. I brillanti sono brillanti. Il testo fu sequestrato a Gelli nel 1998 dalla polizia francese. Dopo la condanna per il crac del Banco Ambrosiano, l'inventore della Loggia massonica P2 era fuggito in Costa Azzurra, non stava bene di salute quindi riempì otto pagine di un blocco a righe per suddividere i suoi averi, accuratamente nascosti all'Erario, tra gli eredi: i tre figli, i parenti, la governante, la segretaria storica. Mise l'originale in una busta e la consegnò nelle mani della sua compagna del tempo, Gabriela Vasile, con l'ordine di spedirla al Fisco se i figli non avessero rispettato le sue volontà. "Così dividerete ben poco".  
Un estratto del testamento ritrovato
 
E dunque, gli immobili. Oltre a Villa Wanda (valore da lui indicato: 3 miliardi di lire) e due appartamenti a Frosinone e Arezzo, sosteneva di possedere enormi terreni in Sudamerica: 172.000 ettari in Paraguay (2 milioni di dollari); le fattorie El Turuman-Sarandì (10.500 ettari e 700 capi di bestiame, 5 milioni di dollari) e S.Lidia-Soca (6.000 ettari, 500mila dollari) in Uruguay. Solo questi, coprono una superficie di poco inferiore all'intera provincia di Arezzo.

L'elenco prosegue: 181 brillanti, mobili di pregio, depositi di denaro, quattro palazzi in Uruguay, due fazende con una piantagione di aranci in Brasile (2,5 milioni di euro), 30 ettari edificabili in Argentina. E la splendida Villa Espalmador in Avenue Luise Bordes a Villefranche Sur Mer (16 miliardi di lire). Le dimensioni delle proprietà, e il valore che Gelli gli attribuiva probabilmente riferendosi i prezzi originali, erano riportati custodite in una valigetta marrone nella sua cassaforte. "Fate presto a vendere, in accordo tra voi", scrive nel testamento, rivolgendosi ai figli. "Fate in silenzio, per evitare che il fisco si svegli".

La mappa delle "terre" segue la rotta delle sue misteriose perigrinazioni. In Paraguay si diceva si fosse nascosto all'inizio degli Anni Ottanta. In Uruguay lo cercava l'Interpol. In Argentina aveva coltivato l'amicizia con il presidente Roberto Eduardo Viola durante la dittatura. Il manoscritto del 1998 è disseminato di commenti al veleno verso i suoi parenti. "Con figli diversi non avrei venduto le proprietà e sicuramente avrebbero dato un altissimo reddito". Stessa amarezza quando racconta di aver perso 2.463 monete d'oro. "Prima della morte di vostra madre (nel 1993, ndr), mi avvertirono che mi avrebbero fatto una perquisizione. Feci pacchi in fretta e furia di tutto ciò che mi avrebbe potuto procurare seccature. Consegnai i pacchi a Maurizio, Maria Rosa e Alessandro (i figli, ndr) senza indicare i materiali che contenevano. Io appartengo alla vecchia generazione, la fiducia la consideriamo come l'aria".

Gelli, prima di morire nel 2015, ha depositato un nuovo testamento presso un notaio di Arezzo. È basandosi sul manoscritto del 1998, però, che la procura aretina è tornata a chiedere, come misura di prevenzione patrimoniale, il sequestro delle quote della società, riconducibile al nipote e alla compagna, che di fatto detiene Villa Wanda.

Per il momento il Tribunale ha negato il sequestro, ma la procura ha fatto appello. Le proprietà all'estero non si sa che fine abbiano fatto. La caccia al tesoro non è finita.
https://www.repubblica.it/cronaca/2017/11/22/news/il_testamento_segreto_di_gelli_oro_ville_e_l_archivio_della_p2-300942318/
 
Contrada71 

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