Era ormai anziano quando gli amici scoprirono che viveva, di fatto, alla canna del gas. Senza un soldo, se ne stava a Caprera in mezzo ai suoi animali.
Aveva rifiutato anche la pensione garantita dal Regno, che accettò solo in tarda età per la famiglia, più che altro.
Garibaldi fu un uomo unico, eccezionale. Idealista vero e verace, nel corso della sua vita ebbe più volte l'occasione di fare immense fortune. Una su tutte accettando le centinaia di offerte che gli arrivavano da compagnie commerciali di ogni tipo: usare il suo nome, la sua faccia, sui prodotti. Accettò una sola volta, su dei sigari, perché ne era appassionato. E rifiutò i milioni che gli sarebbero derivati da tutto il resto.
Fu un uomo coraggioso, sensibile. In un tempo in cui degli animali non fregava niente a nessuno, fondò l'Ente Protezione Animali.
Fece l'Italia. L'Italia che oggi è forse l'unico Paese al mondo dove centinaia di migliaia di persone insultano la memoria del loro eroe nazionale, perché qualche anno fa un paio di truffaldini hanno iniziato a far credere che fosse un criminale e un mercenario per vendere gadget, libri e magliette. Così mercenario da esser morto in povertà su un'isola in Sardegna.
Nasceva oggi Garibaldi. E l'augurio è che prima o poi torni nella memoria nazionale come l'eroe qual è stato.
Leonardo Cecchi
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