“Sarà una campagna elettorale breve per fortuna, ma violenta. C’è ancora il vecchio gioco dei miraggi da Paese dei balocchi: pensione alle casalinghe, minima a mille euro, milioni di alberi - all'anno.
Le parole in apparenza non costano nulla, ma non è vero. Perché le parole, come ben sapeva Carlo Levi, in realtà sono pietre, se t'arrivano in testa ti possono stordire. Con le parole si costruisce o si abbatte la fiducia, con le parole ("meno tasse per tutti") si può arrivare a irretire quasi un intero popolo, e a vincere.
È già successo, potrebbe ancora succedere”.
Quanto ha ragione Corrado Augias. È lucido in ciò che dice, che è vero.
Per questo NON si può non replicare quando il fanfarone di turno fa sparate assurde promettendo miliardi a destra e a manca: perché le parole sono pietre e se non si combatte questa retorica da Paese dei Balocchi, c’è davvero il rischio che qualcuno ci creda e gli consegni l'Italia.
Vanno smontate, una ad una.
Il voto si conquista con serietà, non con pagliacciate.
Leonardo Cecchi
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