di Emilio Orlando
Nasce tutto dalla pausa pranzo di due archeologici in un bar all’Appio Claudio, davanti all’acquedotto Felice. Quando i due esperti hanno chiesto spiegazione al titolare circa la provenienza di quelli che sembravano reperti archeologici di scarso valore, che stavano scaricando da un camion, ne è nato un alterco.
L’arrivo della polizia del commissariato Appio ha svelato il valore inestimabile dei beni risalenti al I secolo A.C e al III secolo D.C. e all’epoca medioevale. I detective della dirigente Pamela De Giorgi hanno esteso la perquisizione anche in altre pertinenze degli indagati ed hanno ritrovato anfore di età romana imperiale, capitelli, due putti in marmo e una base in pietra vulcanica. I poliziotti sono risaliti alla legittima proprietaria che è risultata essere la moglie di un funzionario di un ente sovranazionale. Durante le indagini è stata ricostruita la rete dei venditori che su un sito internet avevano messo in vendita i reperti. Tre le persone denunciate per la violazione della normativa sul possesso dei beni archeologici e culturale.
https://www.leggo.it/italia/roma/roma_reperti_sequestrati_archeologici_ultime_notizie-6004207.html
Nessun commento:
Posta un commento