Dopo 4 anni e mezzo di carcere, lo scrittore, intellettuale e oppositore politico turco Ahmet Altan è finalmente libero.
Pochi
giorni fa, la Corte europea dei diritti umani aveva definito la sua
detenzione “ingiusta e una violazione dei suoi diritti”.
Ora la
Corte di Cassazione turca ha ribaltato la sua condanna a dieci anni di
carcere (inizialmente era addirittura l’ergastolo), per presunti
“messaggi subliminali” in favore del colpo di Stato del 2016, e lo ha
rimesso in libertà dopo un incubo durato oltre 1600 giorni.
Torna
libero un grande pensatore, un raffinato intellettuale imprigionato per
le sue idee e il suo coraggio, un simbolo vivente della resistenza a
uno dei regimi più oscurantisti, sanguinari e pericolosi al mondo,
semplicemente indegno di far parte dell’Europa.
Ben tornato alla vita.
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