Con un sistema automatico, Big G può controllare le caselle di posta degli oltre 400 milioni di utenti Gmail in cerca di materiale pedopornografico. Da Mountain View assicurano che i controlli riguardano solo la pedopornografia e non altri crimini.
Il sistema, adottato già dal 2008, è però balzato agli onori delle cronache dopo l'arresto, la settimana scorsa, di un 41enne texano reo di aver inviato via mail foto di pornografia infantile.
Big G usa una tecnologia chiamata PhotoDNA e progettata da Microsoft che permette di individuare l'immagine di un abuso anche quando questa è stata ritoccata. Un software che ora viene utilizzato anche da Facebook e Twitter.
Questo sistema di monitoraggio ha però dei limiti, ad esempio può identificare solo immagini già registrate nel database.
La scansione degli allegati ha tuttavia sollevato preoccupazioni sul web in merito alla privacy. Preoccupazioni cui Google ha risposto spiegando che i controlli riguardano solo quel tipo di reato e non altri crimini.
''Ogni immagine di abuso sessuale su minori genera un'impronta digitale unica che aiuta i nostri sistemi a identificarla'', ha detto un portavoce della società alla Afp, sottolineando che questa tecnologia è usata ''solo per individuare immagini pedopornografiche e non altri contenuti associabili ad attività criminali''.
''Purtroppo tutte le internet company hanno a che fare con la pedopornografia'', ha aggiunto il portavoce. ''Per questo Google rimuove le immagini illegali dai suoi servizi, incluse le ricerche e le mail, e riporta gli abusi al Ncmec'', il Centro statunitense per bambini scomparsi e sfruttati che gestisce un servizio attraverso cui le aziende che operano nel web trasmetto informazioni alla polizia su presunti abusi ai danni di minori.
Google non è l'unica internet company a portare avanti questo tipo di attività. E gli strumenti di monitoraggio non riguardano solo le foto, ma anche i video. Su questo fronte, ad esempio, la stessa Google utilizza il suo software Video ID.
http://www.articolotre.com/2014/08/google-scansiona-le-mail-per-controllare-la-presenza-di-materiale-pedopornografico-e-la-privacy/
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