giovedì 21 agosto 2014

Fotografate due incubatrici di stelle

Nella parte meridionale della Via Lattea


Le due zone di formazione stellare nell'immagine dell'Eso (fonte: ESO/G. Beccari)Le due zone di formazione stellare nell'immagine dell'Eso (fonte: ESO/G. Beccari)
La regione che circonda la fabbrica cosmica NGC 3603, e che contiene un notevole numero di regioni di formazione stellare con enormi nubi di gas risplendente. (fonte: ESO/Digitized Sky Survey 2)
La costellazione della Carena con tutte le stelle visibili a occhio nudo in una notte buia e serena. Questa zona di cielo contiene alcune delle più brillanti regioni di formazione stellare della Via Lattea. (fonte: Eso)
Uno è il più grande ammasso stellare conosciuto, brillante e famoso, e l'altro è una raccolta di nubi di gas incandescente: sono i due protagonisti dello spettacolare paesaggio di formazione stellare fotografato dal Wfi (Wide Field Imager) dell'Osservatorio dell'Eso (European Southern Observatory) di La Silla in Cile.

L'immagine mostra due spettacolari zone di formazione stellare nella parte meridionale della Via Lattea. A sinistra si può osservare l'ammasso stellare Ngc 3603, a circa 20mila anni luce dalla Terra, nel braccio a spirale della Carena-Sagittario della Via Lattea, a destra invece si può vedere una raccolta di nubi di gas incandescente, nota come Ngc 3576, anch'essa nel braccio della Carena-Sagittario della Via Lattea, ma ad una distanza di circa 9mila anni luce.

Ngc 3603 è un ammasso stellare brillante e famoso per contenere la più alta concentrazione di stelle massicce scoperte finora nella nostra galassia. Al centro ci sono le stelle Wolf-Rayet che partono con una massa circa 20 volte la massa del Sole, ma disperdono grandi quantità di materiale a causa degli intensi venti stellari, che spingono nello spazio la materia sulla superficie della stella ad una velocità di diversi milioni di chilometri all'ora: una sorta di enorme 'dieta cosmica'. 

NGC 3576 invece è particolare per la presenza di due oggetti ricurvi che assomigliano alle corna attorcigliate di un ariete. Questi strani filamenti sono il risultato dei venti stellari dalle giovani stelle calde all'interno della nebulosa, che hanno soffiato via verso l'esterno la polvere e il gas per una zona di un centinaio di anni luce. Due aree scure note come globuli di Bok si stagliano sul vasto complesso di nebulose. Queste nubi scure vicino alla parte superiore della nebulosa sono zone potenziali di formazione stellare in futuro.

(ANSA)

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