lunedì 10 marzo 2014

Memoria del fuoco in un centro sociale

E’ trascorso poco meno di un mese dagli incendi che hanno tentato di mandare in fumo i sogni e la memoria storica dell’autogestione alla Garbatella. La campagna per ricostruire La Strada allarga il suo percorso nomade in ogni spazio ribelle della capitale. È diventata una straordinaria occasione d’incontro per mettere in sintonia un modo di riconoscere e vivere la città, qualcosa di molto più ambizioso di un tour della solidarietà 
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di Elena Ritondale
A qualcuno può dare fastidio un centro sociale a Garbatella, Roma. Non è una novità eppure ha avuto l’effetto di una bomba il messaggio circolato la mattina del 24 dicembre: “la Strada ha preso fuoco stanotte“. “Ha preso fuoco” e non “hanno dato fuoco” perché la cautela dei primi momenti ha portato gli occupanti e chi li sostiene a non smentire la tesi dell’incidente: un corto circuito, si è detto. La puzza di plastica bruciata ha accompagnato i primi momenti concitati, in cui si è cercato di capire come e perché un impianto nuovo e a norma abbia potuto provocare un disastro del genere. Il solaio che ha ceduto, l’impianto di areazione distrutto, tutta l’ala sinistra devastata. Casse e attrezzature del Baracca Sound, che aveva scelto il Csoa come casa, perse.
Colpisce la quantità di cose che, nel giro di poche ore, non hanno più un tetto: la ciclofficina, la scuola popolare Piero Bruno, l’Osteria l’Ardente, le sere di teatro, i Concerti. E il collettivo del centro sociale, che però reagisce da subito, con una risposta dopo l’altra, arginando la tristezza collettiva. “Ricostruiremo tutto, le attività verranno ospitate dalle strutture amiche che vorranno darci una mano, esiste un conto corrente a cui si possono inviare aiuti economici, la dance hall di Natale si terrà ad Acrobax, che ci appoggia”.
E sono tutti ad Acrobax, ex Cinodromo, quando scoppia il secondo incendio. Di minore entità rispetto al primo ma divampato in un’altra zona del Centro, non lascia molti dubbi: è doloso. Qualcuno, senza rivendicare l’azione, ha voluto mettere fuori uso il centro sociale. Per questo è tornato a completare il lavoro e a dare un segnale. Il collettivo esclude la natura politica del gesto: non esistono rivendicazioni e il clima nel quartiere non suggerisce ipotesi simili.
Al contrario, quattro giorni dopo le strade di Garbatella sono un fiume in piena. Tremila persone manifestano la propria solidarietà alla Strada, al Baracca Sound, alla Scuola Popolare Piero Bruno, alla Ciclofficina, al collettivo. Rabbia, determinazione, moltissimo colore e musica si alternano e danno un segnale preciso: se bruci il contenitore non ti liberi del contenuto. Al corteo erano presenti anche il presidente del Municipio Andrea Catarci, il consigliere comunale Gianluca Peciola e l’assessore regionale Massimiliano Smeriglio, che hanno condannato l’attentato e confermato il proprio sostegno al Collettivo.
E così ora il nucleo della Strada, esploso, si è moltiplicato su tutto il territorio romano. La Strada è di chi la ospita e – che incubo per chi voleva liberarsene – potrebbe aver guadagnato l’ubiquità, con iniziative contemporanee in luoghi diversi della città. La campagna “Ricostruiamo La Strada ha qualcosa di miracoloso e, davvero, non vorremmo essere nei panni dell’anonimo/degli anonimi distruttori, di fronte alla dimostrazione del proprio fallimento. Iniziative in sostegno si liberano in città come polline, si moltiplicano come funghi o fiori (perché andranno avanti almeno per tutta la primavera). Le Casette, la Rete Sociale dell’XI Municipio, Acrobax, molti centri sociali romani, il Teatro Valle Occupato, Nessun Dorma, Casetta Rossa Spa, Re Do, le murghe, l’Associazione Culturale Controchiave sono solo una parte di quanti si sono dati da fare concretamente, ognuno offrendo quello che poteva, per far ripartire le attività del Centro e dare un segnale politico chiaro, forse l’unico imprescindibile di fronte a un attacco come questo: chi tocca uno tocca tutti.
1607035_10152187319068767_289240636_nNelle scorse settimane, per citare soltanto una delle numerose iniziative, si è tenuta un’asta di beneficienza al Teatro Palladium di Garbatella. Condotta da due “battitori” d’eccezione, Valerio Mastandrea e Massimiliano Bruno, artisti e artigiani hanno messo a disposizione le proprie opere d’arte per la raccolta fondi. Il teatro, specchio di un quartiere che evidentemente non ha alcuna voglia di fare a meno della Strada, non è riuscito a ospitare tutti.
Il nomadismo militante della campagna Ricostruiamo La Strada prosegue inesorabile e, solo in questa settimana, lancia altri cinque appuntamenti. Il 16 gennaio al Rising Love si potrà assistere allo spettacolo teatrale di Pedigrì, attori e artisti che al centro mettevano in scena i propri spettacoli ogni terzo giovedì del mese e che, adesso, hanno deciso di devolvere tutti i loro incassi alla ricostruzione del Centro. Il 17 La Strada e il Collettivo Un Caso Basco a Roma hanno organizzato l’Ongi Etorri, il bentornato a Lander e Aingeru al Largo delle Sette Chiese. Lander, arrestato all’alba del 13 giugno 2012 con un’operazione militare, è stato tradotto in carcere e poi costretto per dieci mesi ai domiciliari prima di essere estradato in Spagna su un volo speciale il 27 aprile 2013. I compagni e le compagne che lo hanno sostenuto riabbracceranno lui e Aingeru, insieme ad una larga delegazione in arrivo da Euskal Herria.
Sabato 18 la Strada sarà una e trina: alla Villetta di Garbatella con la partita della Roma, alla Milonga di Centocelle per il tango popolare e al Traffic Live con Gira Las Rotas – il “gennaio errante con la Roma Trash all starz”.
Chiunque voglia ospitare iniziative della Strada o organizzarne di proprie, per contribuire alla sua ricostruzione, può scrivere a: ricostruiamolastrada@libero.it

È disponibile un conto corrente per sostenere economicamente la ricostruzione:
INTESTATARIO:
APS MOMPRACEM 
IBAN : IT87 T076 0103 2000 00004916 461 
CAUSALE : ricostruiamo La Strada.


http://comune-info.net/2014/01/memoria-del-fuoco-un-centro-sociale/

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