La splendida ribellione siciliana
Ogni giorno frequentano negozi che dichiarano di non sottostare ai ricatti della mafia, vanno a teatro, ovviamente al Teatro Garibaldi autogestito di Palermo, portano gli oggetti che non si usano a cooperative che gestiscono isole ecologiche in vari comuni e che in controvalore emettono “buoni” con cui ottenere pasta e altri prodotti alimentari, fanno parte di Gruppi di acquisto solidali…. Dall’ al 10 novembre si incontrano in una bella fiera negli spazi dei Cantieri culturali alla Zisa di Palermo. Cosa significa “a Zisa”? La splendida
di Paolo Cacciari
Hanno la convinzione che “la politica vera [sia] quella fatta di piccole cose quotidiane”. Per esempio, frequentare i negozi che dichiarano di non sottostare ai ricatti della mafia (ottocento esercizi commerciali a Palermo espongono il simbolo “Pizzo Free”). Per esempio, andare a teatro, ovviamente al Teatro Garibaldi autogestito. Per esempio, conferire gli oggetti che non si usano più agli Ecopunti della filiera Riuso Rifiuti (liberambinte.eu), formata da sedici cooperative che gestiscono isole ecologiche in vari comuni e che in controvalore emettono “buoni” con cui ottenere pasta e altri prodotti alimentari, ovviamente, di produzione locale. Per esempio, rifornirsi di generi alimentari locali attraverso i Gruppi di acquisto solidali (una sessantina nella regione) che hanno generato consorzi di produttori-fornitori, come quello delle “Galline felici” di Lentini. Per esempio, utilizzando l’energia fornita dai piccoli salti d’acqua con impianti mini-idroelettrici a scala aziendale, progettati dall’Istituto di idraulica dell’Università di Palermo e prototipizzati da una industria di Caltanisetta… Molte altre ancora sono le buone pratiche che si sperimentano in Sicilia e che verranno esposte, discusse, proposte alla seconda edizione di Fa’ la cosa giusta! Sicilia dall’8 al 10 novembre a Palermo (falacosagiustasicilia.org).
La loro intenzione è tessere “una rete di gruppi, associazioni e produttori che promuovono i concetti di equo e solidale”, non da soli, ma coinvolgendo le istituzioni locali e gli enti pubblici a supporto dei loro progetti. A partire dalla nuova amministrazione del Comune di Palermo che è partner dell’iniziativa e che ha messo a disposizione gli splendidi spazi dei Cantieri culturali alla Zisa dove si svolgerà la fiera. Centinaia di espositori da tutta la regione, decine di laboratori per le scuole d’ogni ordine e grado (buone pratiche, orti urbani, energie rinnovabili, mobilità dolce…) e un ricco calendario di incontri culturali, di mostre, di workshop.
I filoni lungo cui si snoderà la fiera sono: buono da mangiare, beni comuni, abitare lo spazio, servizi etici, viaggiare, pace e partecipazione, editoria, moda e cosmesi, equo e solidale. Insomma, l’itera gamma delle azioni di un possibile “buon vivere” all’insegna della sostenibilità, della responsabilità, della relazionalità.
Capofila di tanta creatività è un Comitato di associazioni di varia formazione culturale e diversamente impegnate nel sociale, ma che hanno saputo lavorare assieme con pazienza e profitto: il Centro di documentazione Giuseppe Impastato, Libera terra, Addiopizzo, l’Associazione per la pace e lo sviluppo del Mediterraneo, il consorzio Siquillyàh, l’Arci, Lavoro e non solo, Banca etica, il sindacato Fisac Cgil e poi cooperative e Organizzazioni non governative. Un primo risultato tangibile del loro lavoro è una ponderosa guida al consumo critico e agli stili di vita sostenibili della Sicilia, Fa’ la cosa giusta!, edito dalla casa editrice Terre di Mezzo, quella che in molte città d’Italia pubblica i giornali di strada redatti dagli homeless. Nino Lo Bello, l’instancabile, entusiasta motore del gruppo, mi spiega che “a Zisa” significa “la splendida”. Nome di buon auspicio per l’economia di prossimità, conviviale, comunitaria.
Paolo Cacciari (paolo.cacciari_49@libero.it) ha lavorato all’Unità ed è stato più di un semplice collaboratore del settimanale Carta. Consigliere comunale e assessore a Venezia per vari periodi, attualmente collabora con la Rete per la Decrescita con cui è stato tra gli organizzatori della terzaconferenza internazionale sulla decrescita (Venezia, 2012). Tra le sue pubblicazioni Pensare la decrescita. Sostenibilità ed equità, Carta e Intra Moenia, 2006. Il comune non pensa solo all’immondizia, in: Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla società dei consumi, i libri dell’Altreconomia, 2006. Decrescita o barbarie, Carta, 2008, ora disponibile gratuitamente sudecrescita.it, e con altri La società dei beni comuni, Ediesse, 201. Questo articolo è stato pubblicato anche su Left.
http://comune-info.net/2013/11/sicilia-fanno-la-cosa-giusta/
Nessun commento:
Posta un commento