Nessuna alleanza con i partiti e candidati scelti rigorosamente
sulla Rete. Grillo fa sul serio e, a prescindere da quale sarà la legge
elettorale vigente, si candida per vincere.
Per ora pochi punti del programma ma ben chiari. Nessuna richiesta di
rimborso elettorale ma soprattutto la volontà di garantire ai cittadini
la partecipazione attiva alla cosa pubblica tramite il mezzo di
democrazia per eccellenza: il referendum. Stavolta propositivo e senza
quorum.
Sostenitore dell'obbligatorietà della discussione delle leggi
popolari in Parlamento con voto palese, il leader del Movimento 5 stelle
affonda il piede sull'acceleratore: "
Le elezioni si possono vincere
o perdere, in realtà in Italia si pareggiano da sempre, sono elezioni
truccate. Vincono tutti, si spartiscono rimborsi elettorali, testate
giornalistiche, canali televisivi, banche, concessionari. Tutto".
Quanto alle intenzioni di voto
i sondaggi danno il
M5S super favorito, ormai a soli 2,4 punti percentuali dal Partito
democratico o Pdmenoelle, come ironicamente lo definisce Grillo. Mentre
per le Primarie, qualora si dovesse candidare, sarebbe
Berlusconi il leader più votato con un corposo 46% seguito da Angelino Alfano, che fa registrare invece un più modesto 36%.
Il Centrosinistra vede tra i leader più accreditati Bersani, che si
attesta attorno al 32%, seguito da Nichi Vendola con uno scarto di 10
punti percentuali.
it.ibtimes.com
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