La soluzione potrebbero essere i
supercondensatori, in grado di offrire
prestazioni migliori, più durata e meno manutenzione.
Un risparmio quindi di tempo e denaro a favore anche di un’auto più
prestante e leggera. Questi supercondensatori dovrebbero in qualche modo
diminuire il gap che esiste tra l’auto elettrica e quella alimentata
con i classici carburanti, permettendo forse un aumento della domanda
sul mercato.
I supercondensatori, evoluzione dei classici capacitori, hanno una
capacità molto elevata che permette di immagazzinare decine di Wh per
chilo di peso. Il grande vantaggio però è che l
a carica e la scarica avvengono in maniera diretta,
senza reazioni elettrochimiche. I cicli di carica/scarica sono quasi
infiniti, contro la breve durata delle normali batterie. Quindi nessun
limite fisico come precedentemente detto, ma anzi tutto di guadagnato.
Se si considera anche la manutenzione che le batterie devono avere dopo
la loro sostituzione, il supercondensatore ottiene ulteriori punti a suo
favore: non contiene sostanze chimiche potenzialmente nocive.
Attualmente la densità energetica di questi condensatori non raggiunge quella delle batterie al litio. La
densità di potenza o l’intensità di carica/scarica, è però
10-100 volte maggiore. Si pensa perciò ad un
sistema misto,
che sfrutterebbe proprio questa caratteristica dei condensatori per
gestire gli incrementi o decrementi repentini di energia che avvengono,
rispettivamente, in fase di accelerazione e frenata. In realtà, chi è
appassionato di Formula 1, ha avuto modo di vedere all’opera un
supercondensatore: il
KERS, ovvero il sistema per il recupero dell’energia cinetica, si basa proprio su tale componente.
La
FastCap System,
una start-up americana ma presieduta dal Dr. Franco Signorelli, si sta
occupando di incrementare le prestazioni nei supercondensatori,
aumentando al massimo la loro capacità e cercando di migliorare
soprattutto la loro densità energetica.
Tutto è in fase embrionale, ma la ricerca si sta muovendo in questa
direzione, nella speranza che sia la via giusta per far decollare
definitivamente il settore delle auto elettriche e perchè no, far calare
di un pò l’inquinamento globale.
ibtimes.com
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