mercoledì 16 maggio 2012

Via le batterie dalle auto elettriche, arrivano i condensatori

Di Giovanni Belelli

Auto elettrica
(Foto: IBTimes.com / )
L'auto elettrica del futuro sarà senza batterie
 
Dopo i numerosi dubbi che abbiamo espresso riguardo il costo ed il mantenimento delle batterie nelle auto elettriche, oggi tagliamo la testa al toro: le batterie non servono più.
Tutti questi problemi nascono da un limite fisico che le batterie hanno nel loro funzionamento. Il principio su cui esse si basano è la conversione di energia elettrica in energia chimica in fase di carica, viceversa in fase di scarica. La corrente che una batteria può quindi erogare (o assorbire) è data dalla velocità con cui tale fenomeno avviene. Dato che questa conversione è causata dal movimento degli ioni attraverso l’elettrolita, questo limite non può essere superato. Per quanto vengano proposte nuove soluzioni (vedi batteria con polo al manganese), questo problema non è superabile con migliorie costruttive. Si deve pensare quindi ad un altro mezzo per l’accumulo dell’elettricità.
 
La soluzione potrebbero essere i supercondensatori, in grado di offrire prestazioni migliori, più durata e meno manutenzione. Un risparmio quindi di tempo e denaro a favore anche di un’auto più prestante e leggera. Questi supercondensatori dovrebbero in qualche modo diminuire il gap che esiste tra l’auto elettrica e quella alimentata con i classici carburanti, permettendo forse un aumento della domanda sul mercato.
I supercondensatori, evoluzione dei classici capacitori, hanno una capacità molto elevata che permette di immagazzinare decine di Wh per chilo di peso. Il grande vantaggio però è che la carica e la scarica avvengono in maniera diretta, senza reazioni elettrochimiche. I cicli di carica/scarica sono quasi infiniti, contro la breve durata delle normali batterie. Quindi nessun limite fisico come precedentemente detto, ma anzi tutto di guadagnato.

Se si considera anche la manutenzione che le batterie devono avere dopo la loro sostituzione, il supercondensatore ottiene ulteriori punti a suo favore: non contiene sostanze chimiche potenzialmente nocive.

Attualmente la densità energetica di questi condensatori non raggiunge quella delle batterie al litio. La densità di potenza o l’intensità di carica/scarica, è però 10-100 volte maggiore. Si pensa perciò ad un sistema misto, che sfrutterebbe proprio questa caratteristica dei condensatori per gestire gli incrementi o decrementi repentini di energia che avvengono, rispettivamente, in fase di accelerazione e frenata. In realtà, chi è appassionato di Formula 1, ha avuto modo di vedere all’opera un supercondensatore: il KERS, ovvero il sistema per il recupero dell’energia cinetica, si basa proprio su tale componente.
La FastCap System, una start-up americana ma presieduta dal Dr. Franco Signorelli, si sta occupando di incrementare le prestazioni nei supercondensatori, aumentando al massimo la loro capacità e cercando di migliorare soprattutto la loro densità energetica.
Tutto è in fase embrionale, ma la ricerca si sta muovendo in questa direzione, nella speranza che sia la via giusta per far decollare definitivamente il settore delle auto elettriche e perchè no, far calare di un pò l’inquinamento globale.

ibtimes.com
 

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