(Foto: Reuters / )
La corsa del caro carburanti continua come una maratona senza fine, e tutti aspettano solo la morte di Filippide.
e la vostra auto non va a benzina potete anche continuare a leggere, per
chi ha GPL e metano forse è in arrivo una buona notizia. Il numero di
distributori di gas è in aumento e potrebbe verificarsi una lotta al
ribasso dei prezzi, sempre che non si faccia "cartello". Il Corriere
della Sera ha pubblicato uno schema sull'aumento delle immatricolazioni
per auto a gas e spiega:
"...Eppure, anche senza sostegno, nei primi quattro mesi del 2012
il gas è cresciuto: +91% il gpl; +52 il metano. Ad aprile, valgono
insieme il 15% delle vendite. La ragione? Oggi più che mai, il
risparmio. Non che i prezzi siano fermi. Ma da inizio 2009, mentre
benzina e gasolio aumentano del 68%, il gpl sale «solo» del 42% e il
metano di un quasi irrilevante 5%. Nel frattempo anche il numero dei
distributori cresce: 2.919 per il gpl, 867 per il metano. Ed è
aumentata l'offerta delle Case: oggi si può scegliere fra quasi 60
modelli a gas.
la vettura più venduta, e la nuova serie, arrivata da pochi mesi, punta a confermare il primato con la EasyPower (gpl), appena lanciata, e la NaturalPower (metano), attesa per fine settembre. Del resto, il Lingotto ha sempre creduto nel gas. «Il metano, in particolare, è la scelta più adatta per ridurre l'inquinamento in città », ribadisce Maurizio Consalvo, direttore pianificazione prodotto Fiat.-«Utilizzando il biometano, le emissioni dal pozzo alla ruota di un'auto a metano sono paragonabili a quelle di un'elettrica ricaricata con energia rinnovabile». Sul metano scommette anche Volkswagen: la Up! a gas arriva in autunno. C'è chi punta sull'affidabilità e la sicurezza degli impianti montati in fabbrica: niente più interventi sulle valvole ogni 20 mila km e manutenzione come quella di un'auto tradizionale. È il caso di Opel e della sua etichetta Gpl-tech: «Più del 40% delle Corsa sono Gpl-tech e con Meriva e Astra in versione gpl turbo ci aspettiamo un'ulteriore crescita», dice Roberto Matteucci, ad di Opel Italia."
Anche Repubblica precisa sul caro carburante che "nelle ultime settimane il prezzo del petrolio raffinato è calato del 15%, mentre quello di benzina e gasolio è rimasto costante. Rispettivamente 7,7 e 2,4 centesimi sopra quello "ottimale", secondo uno studio di Nomisma Energia. Tra 150 e 190 milioni di euro al mese, tanto è l'incasso aggiuntivo che si stanno assicurando le compagnie e la spesa extra a cui costringono gli italiani. Che ci fossero i margini per un taglio lo aveva ammesso anche l'Unione Petrolifera. E domenica la prima a passare ai fatti è stata Eni, la compagnia di bandiera controllata dal Tesoro: 2,5 centesimi al litro in meno per la benzina, 1 per il diesel, 2 per il Gpl. Subito imitata da Shell (-1 centesimo sulla Verde, -0,5 sul Diesel), TotalErg (-0,8 centesimi, solo sulla Verde), IP (-1,5), Q8 (-1,2) e Tamoil (-0,5). «Tagli assolutamente insufficienti», ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Secondo le associazioni dei consumatori è l'intero margine di 8 centesimi che dovrebbe scomparire."
ibtimes.com
la vettura più venduta, e la nuova serie, arrivata da pochi mesi, punta a confermare il primato con la EasyPower (gpl), appena lanciata, e la NaturalPower (metano), attesa per fine settembre. Del resto, il Lingotto ha sempre creduto nel gas. «Il metano, in particolare, è la scelta più adatta per ridurre l'inquinamento in città », ribadisce Maurizio Consalvo, direttore pianificazione prodotto Fiat.-«Utilizzando il biometano, le emissioni dal pozzo alla ruota di un'auto a metano sono paragonabili a quelle di un'elettrica ricaricata con energia rinnovabile». Sul metano scommette anche Volkswagen: la Up! a gas arriva in autunno. C'è chi punta sull'affidabilità e la sicurezza degli impianti montati in fabbrica: niente più interventi sulle valvole ogni 20 mila km e manutenzione come quella di un'auto tradizionale. È il caso di Opel e della sua etichetta Gpl-tech: «Più del 40% delle Corsa sono Gpl-tech e con Meriva e Astra in versione gpl turbo ci aspettiamo un'ulteriore crescita», dice Roberto Matteucci, ad di Opel Italia."
Anche Repubblica precisa sul caro carburante che "nelle ultime settimane il prezzo del petrolio raffinato è calato del 15%, mentre quello di benzina e gasolio è rimasto costante. Rispettivamente 7,7 e 2,4 centesimi sopra quello "ottimale", secondo uno studio di Nomisma Energia. Tra 150 e 190 milioni di euro al mese, tanto è l'incasso aggiuntivo che si stanno assicurando le compagnie e la spesa extra a cui costringono gli italiani. Che ci fossero i margini per un taglio lo aveva ammesso anche l'Unione Petrolifera. E domenica la prima a passare ai fatti è stata Eni, la compagnia di bandiera controllata dal Tesoro: 2,5 centesimi al litro in meno per la benzina, 1 per il diesel, 2 per il Gpl. Subito imitata da Shell (-1 centesimo sulla Verde, -0,5 sul Diesel), TotalErg (-0,8 centesimi, solo sulla Verde), IP (-1,5), Q8 (-1,2) e Tamoil (-0,5). «Tagli assolutamente insufficienti», ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Secondo le associazioni dei consumatori è l'intero margine di 8 centesimi che dovrebbe scomparire."
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