lunedì 14 maggio 2012

Croce e celtica, a Roma il raduno anti-aborto

Eleonora Martini







Oggi in piazza la "Marcia per la vita" clerico-fascista (Militia Christi, Forza nuova, ecc.) con il patrocinio di Roma capitale concesso dal sindaco Alemanno.     


Rischiava di essere il solito raduno di quattro gatti «contro l'aborto e per la vita» raccolti ogni anno da Militia Christi a Roma, o la marginale manifestazione fondamentalista inscenata per la prima volta l'anno scorso a Desenzano. Ma la trovata degli organizzatori - Associazione Famiglia domani e Movimento europeo difesa vita (Mevd) - di rendere la seconda «Marcia nazionale per la vita» un evento della Roma papalina, sponsorizzata da nomi altisonanti come il Segretario di Stato Vaticano, Tarciso Bertone, il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, l'ex presidente della Cei Camillo Ruini, l'arcivescovo di Firenze Betori e il presidente della Pontificia Accademia per la vita Rino Fisichella - affiancati nella chilometrica lista delle adesioni a sigle come l'Opus dei, Militia Christi, Forza nuova e Ordine futuro - ha reso l'evento degno di nota. Ottenendo così perfino il patrocinio di Roma Capitale e la partecipazione del sindaco Gianni Alemanno.
La «prima grande manifestazione pro-life» espressamente contro «l'iniqua legge 194 che ha legalizzato l'uccisione, sino ad oggi, in Italia, di 5 milioni di innocenti», recita il sito ufficiale www.marciaperlavita.it.
Addirittura un corteo sfilerà domenica mattina dal Colosseo a Castel Sant'Angelo, passando per piazza Venezia e largo Argentina mentre in contemporanea Zagabria assisterà alla parata gemella organizzata dal gruppo pro-life croato «Vigilare». Secondo gli organizzatori sono attese decine di pullman da tutta Italia. Per avere un'idea dell'aria che si respirerà basta leggere l'intervista a Lavinia Mennuni, delegata di Alemanno per le Pari opportunità e per i Rapporti con il mondo cattolico, esposta in bella vista giovedì sul sito della manifestazione (ma relegata in una pagina secondaria, dal giorno dopo). «L'interruzione di gravidanza è ormai banalizzata e non più percepita nella sua portata tragica», teorizza Mennuni che per sferrare un attacco esplicito alla legge 194 non disdegna l'armamentario nazionalpopulista: «Una nazione che non fa figli - dice - è una nazione in declino e il dovere della società civile, nel promuovere i processi di sviluppo e il perseguimento del bene comune, è difenderne i valori fondamentali, primo fra tutti il diritto alla vita..».
È a questo tipo di manifestazione che hanno aderito politici come Maurizio Gasparri, capogruppo dei senatori Pdl, il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, le ex margheritine Dorina Bianchi e Emanuela Baio Dossi, la consigliera regionale del Lazio Olimpia Tarzia, già promotrice di un disegno di legge per la riforma dei consultori famigliari della medesima ispirazione integralista, Renato Farina, Magdi Cristiano Allam, e perfino - ma soprattutto - la senatrice Pd, Maria Pia Garavaglia.
Il fronte pro-life però appare tutt'altro che unito e la manifestazione è nata all'insegna della competizione tra gli organizzatori e il Movimento di difesa della vita italiano, quello presieduto da Carlo Casini, che come ogni anno aveva già organizzato il Life day 2012 al chiuso delle mura vaticane il 20 maggio prossimo, giorno di ricorrenza della legalizzazione dell'aborto in Italia. Una spaccatura che comunque L'Avvenire, organo della Cei, cerca di ridimensionare. Rispondendo a una lettera degli organizzatori della marcia, il direttore Marco Tarquinio tesse le lodi di Carlo Casini e della sua raccolta di firme in Europa per applicare «per la prima volta "dal basso" il Trattato di Lisbona per il riconoscimento dell'embrione come "uno di noi"». È questa, ci tiene a sottolineare Tarquinio, «la più grande "Marcia per la vita" in corso oggi in Italia e nel Vecchio Continente».
«Alemanno ritiri il patrocinio», protestano in molti, tra le fila dell'opposizione in Campidoglio e non solo. «Mentre Roma è tappezzata di manifesti, affissi abusivamente e senza pagare la tariffa comunale, che annunciano la Marcia per la vita - denuncia Mario Staderini, segretario di Radicali italiani - il Comune concede il patrocinio a quella che si preannuncia una bella parata di integralisti e di feticisti. Dal Movimento per la vita all'Opus Dei, da Forza Nuova a Militia Christi, il manganello e l'aspersorio di nuovo in marcia insieme, questa volta contro le leggi italiane e i diritti delle donne».
 
 

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