l procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, è una persona intelligente. Certe volte dice cose condivisibili. Altre volte ci ricorda tanto il Woody Allen del “mi vengono in mente opinioni che non condivido”.
Alla Zanzara, su Radio 24, ha detto: “Darei un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia. Ha introdotto delle leggi che ci hanno consentito di sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi. Siamo arrivati a quaranta miliardi di euro”.
Se non ricordiamo male, qualche settimana fa, la Corte di Cassazione – non un giudice ‘ragazzino’, tanto per essere precisi, ma i giudici della Suprema Corte del nostro Paese – nelle motivazioni della sentenza su Marcello Dell’Utri (per la cronaca, la sentenza che ha annullato con rinvio la condanna di Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa: con rinvio significa che il processo dovrà essere rifatto in Corte d’Appello), hanno ‘tecnicamente’ fatto ‘nuovo proprio Silvio Berlusconi, descrivendolo come un imprenditore che pagava il ‘pizzo’ a ‘cosa nostra’.
Lo ricordiamo così, perché, magari, con tutte le cose che è costretto a fare ogni giorno, al Procuratore Grasso potrebbero essere sfuggite le motivazioni della sentenza Dell’Utri scritte dai suoi colleghi della Cassazione. Magari gli dà una ‘scorsa’, così si fa un quadro più chiaro prima di assegnare ‘premi’.
Grasso, sempre su Radio 24, ha criticato il pubblico ministero del Tribunale di Palermo, Antonio Ingroia, dicendo: “Fa politica utilizzando la sua funzione. E’ sbagliato. Come ha sbagliato ad andare a parlare dal palco di un congresso di partito. Deve scegliere. E per me è tagliatissimo per fare politica”.
Anche Grasso, qualche tempo fa, ha annunciato di volere entrare in politica. Magari quando sarà in pensione. O ricordiamo male?
http://www.linksicilia.it/2012/05/caffe-amaro-i-premiati-del-procuratore-grasso/
Mafia/ Magistratura democratica: Sconcertanti parole di Grasso
Politica antimafia centrodestra tanti proclami e poca sostanza
Roma, 13 mag. (TMNews) - "Sono sconcertanti le parole del Procuratore Grasso sulla politica del governo Berlusconi in tema di lotta alla mafia", secondo Piergiorgio Morosini, segretario generale di Magistratura Democratica.
"Sui sequestri ci sono leggi collaudate già da qualche decennio e gli esiti positivi degli ultimi anni, in materia di aggressione ai patrimoni mafiosi, sono dipesi dallo spirito di abnegazione e dalla capacità professionale delle forze dell'ordine e della magistratura. Dobbiamo ricordarci, in proposito, che la denigrazione sistematica del lavoro dei magistrati non può essere certo annoverata tra le azioni favorevoli alla lotta alla mafia. Il Codice Antimafia, poi, varato nel biennio 2010-2011, a detta di esperti, a livello accademico e giudiziario, brilla per inadeguatezze e lacune", afferma Morosini in una nota.
"Inoltre, il governo Berlusconi non ha fatto nulla in tema di evasione fiscale e lotta alla corruzione che sono i terreni su cui attualmente si stanno rafforzando ed espandendo i clan. Per non parlare delle leggi che hanno agevolato il rientro in Italia di capitali mafiosi nascosti all'estero e della mancata introduzione di norme in grado di colpire le alleanze nell'ombra tra politici e boss. Si aggiunga che non c'è stata nessuna novità in tema di lotta al riciclaggio e ci sono stati reiterati tentativi per indebolire il decisivo strumento investigativo delle intercettazioni. In altri termini, la politica antimafia del centrodestra ricorda piuttosto il titolo di un noto brano del cantautore emiliano Ligabue 'Tra palco e realtà': tanti proclami e poca sostanza".
http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2012/05_maggio
Nessun commento:
Posta un commento