Incinta al 7^ mese, aborto dopo aver assunto un calmante
Aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità. Si dovrà accertare se sia dipeso dall'assunzione del farmaco prescritto, alla donna da una guardia medica.
-Redazione- Una donna di 34 anni lo scorsa 24 aprile, telefona alla Guardia medica perché accusava un forte malore, per questo le è stato prescritto un forte calmante. La donna, al settimo mese di gravidanza, dopo aver assunto il calmante ha avuto un aborto.
Sulla vicenda la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla base di una denuncia presentata dalla donna, che stava affrontando la terza gravidanza. Al momento il fascicolo risulta essere contro ignoti.
Disposta l’autopsia sul feto, acquisita la cartella clinica e affidata una consulenza per far luce sulla vicenda. Gli accertamenti sono stati affidato al professor Mirko Massimilla dell’istituto di Medicina legale dell’università di Tor Vergata e a Francesco Sesti, specialista in ginecologia ed ostetricia. Gli esperti dovranno stabilire quanto è avvenuto e se siano "individuabili anche condotte colpose sanitarie". In caso affermativo dovranno "indicare le posizioni professionali implicate e le condotte rilevanti". Il pm ha disposto poi che vengano fatte analisi sulla placenta e sugli altri reperti biologici.
Secondo la denuncia, la signora aveva manifestato ipertensione arteriosa e gonfiore agli arti, possibili indicatori di una gestosi. Secondo i denuncianti, la Guardia medica avrebbe dovuto sollecitare il ricovero in ospedale e non somministrare un calmante. Dopo l’assunzione del medicinale, infatti, la donna ha avuto una perdita ematica e di liquidi. A quel punto il medico, richiamato, ha invitato la 34enne a recarsi in ospedale. Al suo arrivo è stata sottoposta aparto cesareo d'urgenza, il quale non è servito per evitare l'aborto.
http://www.articolotre.com/2014/05/incinta-al-7-mese-aborto-dopo-aver-assunto-un-calmante/
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