venerdì 7 giugno 2013

Scoperta una fabbrica di comete

In una 'trappola di polveri' intorno a una giovane stella


Rappresentazione artistica della ‘trappola di polveri’ scoperta attorno alla stella  Oph-IRS 48 (fonte: ESO/L. Calçada)Rappresentazione artistica della ‘trappola di polveri’ scoperta attorno alla stella Oph-IRS 48 (fonte: ESO/L. Calçada)
E' stata scoperta una fabbrica di comete a 390 anni luce dalla Terra. Si trova intorno a una giovane stella, all'interno di una 'trappola di polveri' nella quale le particelle possono collidere e formare aggregati sempre più grandi, fino a dare origine a comete. Lo stesso meccanismo può generare anche asteroidi e pianeti. 

Pubblicata sulla rivista Science, la scoperta si deve al gruppo coordinato da Nienke van der Marel, dell'università di Leiden, nei Paesi Bassi. Ottenere questo risultato è stato possibile grazie al telescopio Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), al quale l'Italia partecipa attraverso l'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) e con la Thales Alenia Space, che ha realizzato parti delle antenne.

Grazie al telescopio, situato a 5.000 metri di quota sulle Ande cilene, i ricercatori hanno scoperto che nelle regioni più esterne della stella Oph IRS 48, nella costellazione dell'Ofiuco, esiste una struttura a forma di mezzaluna che funziona come una 'trappola di polveri'.
E' un bozzolo protettivo nel quale si sono rifugiati i granelli di polveri più grandi, residuo della nube da cui è nata la stella.
''E' stata una sorpresa per noi vedere una struttura del genere perché ci aspettavamo di vedere un anello'', rileva van der Marel. ''Ma il segnale forte e la nitidezza delle osservazioni di Alma - aggiunge - non hanno lasciato dubbi e ci siamo resi conto che avevamo trovato una 'trappola di polveri' come quella ipotizzata dai teorici''. 

Anche se sappiamo che l'universo è pieno di pianeti (nella Via Lattea ne sono stati scoperti finora circa un migliaio), non si riesce ancora a comprendere bene come si formino. Si sa che nascono dalle collisioni fra i granelli di polvere che circondano le stelle neonate. Ma quando si simula al computer il processo c'è qualcosa che non va: quando i frammenti di roccia generati dalle collisioni raggiungono determinate dimensioni, scontrandosi a forti velocità fra loro vanno in mille pezzi e si torna al punto di partenza. Oppure i 'sassi cosmici' si dirigono verso l'interno, 'affogando' nella stella madre. Se tutto ciò non accade vuol dire che attorno alla stella si forma una sorta di 'porto sicuro' nel quale i grani di polvere possono crescere fino a diventare abbastanza grandi e solidi da sopravvivere da soli. Ed è' proprio questo 'porto sicuro' che è stato osservato da Alma. ''E' probabile – osserva van der Marel - che ci troviamo di fronte a una sorta di 'fabbrica' di comete perchè a quella distanza dalla stella è improbabile che si formino pianeti''. Ma trappole di polvere più vicine alle loro stelle madri, dove gli stessi meccanismi sono al lavoro, sottolinea, possono invece essere culle di pianeti.

(ANSA)

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