sabato 29 giugno 2013

Beni Culturali, venerdi' nero per scavi e musei

Stop a singhiozzo. File a Pompei. Assemblee dei lavoratori


 Lavoratori in assemblea, file a Pompei

Venerdi' nero per scavi e musei. il Pantheon, Castel Sant'Angelo, la Gnam, la Galleria Barberini sono alcuni dei siti chiusi a causa di un'assemblea-presidio dei lavoratori dei Beni Culturali a Roma  in via del Collegio Romano. Il Colosseo è stato esentato dalla mobilitazione.
Sono circa 500 i turisti rimasti bloccati in mattinata all'esterno degli scavi di Pompei (Napoli), i cui ingressi sono stati chiusi a causa di un'assemblea sindacale indetta da Cgil, Cisl e Uil e che interessa anche i siti archeologici di Ercolano, Oplontis, Stabia e Boscoreale.
I turisti, equamente suddivisi attorno ai tre varchi di ingresso, hanno atteso il termine dell'assemblea. A quanto si apprende, i visitatori in attesa erano per la maggior parte turisti non appartenenti a gruppi organizzati. I crocieristi e le guide con diverse persone, ipotizzano i più esperti, hanno preferito tenere questa mattina lontani i grandi gruppi dagli scavi di Pompei per evitare le scene viste anche di recente, con migliaia di turisti in attesa in fila all'esterno dei cancelli chiusi. 
Si è conclusa l'assemblea delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che questa mattina ha portato alla chiusura dei cancelli agli scavi di Pompei (Napoli) con il conseguente mancato ingresso di circa 500 turisti. I varchi dei tre ingressi all'area archeologica sono stati aperti poco dopo le 11, facendo entrare le persone rimaste in attesa anche più di due ore. Rispetto al solito, si apprende, i disagi sono stati inferiori anche perché i tour operator, informati dell'assemblea che riguardava l'intero territorio nazionale, hanno tenuto preventivamente lontano dal sito di Pompei i grandi gruppi di turisti, specie quelli delle crociere
Chiusi per due ore, stamani, la Galleria degli Uffizi, quella dell'Accademia e gli altri musei del polo museale fiorentino. Motivo, la partecipazione dei dipendenti all'assemblea sindacale nel capoluogo toscano dei lavoratori del ministero dei Beni culturali, alla quale hanno preso parte alcune centinaia di persone, dalle 8,30 alle 10,30, seguita da volantinaggi davanti a Palazzo Pitti, agli Uffizi e alla Biblioteca nazionale. Dopo l'assemblea, i musei hanno riaperto regolarmente ai turisti. "E' una grande mobilitazione dedicata al tema della riorganizzazione dei servizi nei beni culturali" ha spiegato Marco Bucci, segretario della funzione pubblica Cisl Toscana. "Oggi abbiamo riaffermato il valore strategico di un investimento e di un rilancio su questa attività che, per essere efficace, deve passare da una riorganizzazione qualificata, da tagli a sprechi veri che ancora ci sono e da un recupero di risorse che rendano l'offerta ai cittadini e ai turisti all'altezza della domanda e del meraviglioso patrimonio culturale che Firenze e l'Italia possiedono". Analoghe iniziative, con assemblee e manifestazioni, si sono svolte altri capoluoghi di provincia toscani, tra cui Arezzo, Pisa e Lucca
UNESCO, SCIOPERO E CODE DANNO PER IL PAESE  - Sciopero e code a Pompei "sono un danno per il Paese". Lo fa notare Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco, che invoca per i beni culturali l'intervento del presidente del consiglio Enrico Letta. E sottolinea: "ha detto che si sarebbe dimesso se ci fossero stati tagli alla cultura... beh, qui di fatto qualche taglio alla cultura c'é, seppure camuffato". Sul tema, spiega Puglisi, "la penso come il Ministro Bray: senza una precisa scelta strategica nessuno può 'stampare cartamoneta', men che meno il Ministro dei Beni Culturali. E' un problema serio e mi appello al senso di responsabilità di tutti, ma non certo al senso di responsabilità dei turisti che sono quelli che poi vanno là, chiedono un servizio e trovano invece le porte chiuse. Abbiamo messo Pompei tra i patrimoni dell'Umanità e l'umanità ne deve poter fruire". Puglisi, sottolinea di rivolgersi "in primis al Ministro dell'Economia e subito dopo al Presidente del Consiglio. In terzo luogo ai Sindacati: piuttosto che penalizzare i turisti dovrebbero forse trovare forme diverse di protesta e di collaborazione perché i sindacati, oltre a essere i garanti dei lavoratori, credo che siano una parte sociale". Il problema della fruizione dei beni culturali da parte dei turisti, ribadisce, "é un problema del Paese. Se tutti decidessimo di collaborare saremmo meno complici della destabilizzazione dell'immagine dell'Italia". E conclude: "Non invoco le dimissioni di Letta, invoco che Letta si accorga di questo problema e intervenga quanto prima personalmente"
CODACONS, FAR ENTRARE GRATIS TURISTI RIMASTI IN FILA  - "Le autorità locali intervengano per consentire l'ingresso gratuito ai turisti che questa mattina sono rimasti bloccati all'esterno degli scavi di Pompei, i cui varchi sono stati chiusi a causa di un'assemblea sindacale dei lavoratori". Lo chiede il Codacons. "I turisti non devono pagare le conseguenze delle proteste sindacali - afferma il presidente Carlo Rienzi -. Episodi di questo tipo arrecano un danno sia all'utenza, ingiustamente privata della possibilità di fruire di beni storici, archeologici e culturali, sia al paese, perché l'immagine dell'Italia all'estero subisce una pesante lesione. Per questo motivo chiediamo un intervento urgente delle autorità, affinché consentano l'accesso gratuito ai tanti turisti in attesa, e ripristino una situazione di normalità a Pompei", conclude Rienzi
 (ANSA)

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