lunedì 24 giugno 2013

La prima comandante di una nave militare

Mai successo nella storia. 'Un sogno'. Ministro Mauro la chiama L'INTERVISTA


Catia PellegrinoCatia Pellegrino
di Vincenzo Sinapi
Una donna comandante di una nave militare: 'il' Libra (si', perche' in Marina l'articolo che accompagna il nome della nave, qualunque sia, e' maschile. Da sempre. E guai a non rispettare questa antica tradizione). Si chiama Catia Pellegrino, ha 37 anni, e' originaria della provincia di Lecce (nata a Copertino, ma i suoi vivono a Neviano) ed e' la prima donna nella storia delle forze armate italiane a ricoprire questo incarico.
''Sono contentissima, ma non me lo aspettavo. Non cosi' presto'', confessa all'ANSA, mentre a bordo del suo pattugliatore ormeggiato ad Augusta si prepara per il primo vero impegno operativo: un'esercitazione internazionale in Grecia.
E poi ancora in navigazione per ''vigilanza pesca'' nel canale di Sicilia, con gli immancabili soccorsi di migranti (''salvaguardare la vita umana in mare e' la priorita': e' la prima cosa che ci insegnano''). ''La notizia del comando l'ho saputa il 7 giugno e il 10 ero gia' a bordo del pattugliatore. Ci sono arrivata in elicottero'', racconta.
Un rapido passaggio di consegne e, mercoledi' scorso, la cerimonia di assunzione di comando. Schierati al completo i suoi 60 uomini di equipaggio. Tutti uomini. Per loro Catia e' ''il comandante''. ''Si, il comandante e basta, il sesso non conta'', dice.
Ieri ha ricevuto anche la telefonata del ministro della Difesa, Mario Mauro, che si e' felicitato per la scelta innovativa (per usare un eufemismo) dell'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, il capo di Stato maggiore. Con Catia il ministro si e' complimentato per la ''determinazione, la tenacia e la passione con cui, da sempre, ha perseguito il suo obiettivo: quello di conciliare in una professione, l'amore per l'Italia, l'ammirazione per la Marina militare, il desiderio di vivere sul mare''. In effetti, quello di diventare ufficiale di Marina – anzi: ''proprio comandante di una nave'' - e' sempre stato il suo pallino, ''un sogno''. ''Non avevo idea di come fare, ai miei tempi di donne soldato ancora non si parlava e, cosi', mi sono iscritta a ingegneria''.
Ma nel 2000 le caserme sono state finalmente aperte alle donne e Catia e' corsa ad arruolarsi. Ha vinto il concorso ed e' entrata in Accademia, a Livorno. Da allora, durante la sua carriera, ha sempre avuto a che fare con una realta' dominata dal genere maschile, ''ma non c'e' mai stato alcun tipo di problema''. Ha addestrato i sottufficiali e fino al 2008 e' stata a bordo del Garibaldi come capo nucleo missili antiaerei. E' stata impegnata in operazioni antipirateria dal 2010 al 2012 ed ha gia' all'attivo tre missioni in ambito Ue e Nato.
E, infine, il comando del pattugliatore Libra. ''A bordo delle navi mi sono sempre trovata bene ed anche dove ero una delle sole due donne su un equipaggio di 188 uomini, come e' successo, e' stato facile far vivere con normalita' la mia presenza''. I suoi genitori (il papa' e' stato sottufficiale dell'Esercito) sono ''molto orgogliosi'' di lei. Non l'hanno mai condizionata nelle scelte: ''sono abituati. Ho sempre fatto un po' di testa mia''. Attualmente e' single. Aveva un fidanzato, che ora non c'e' piu'. ''Ma non e' colpa del lavoro che faccio. Non c'entra'', assicura. ''Ogni professione ha i suoi problemi e io voglio una mia vita privata. Figli? Certo, basta sapersi organizzare. Lo fanno tantissime donne, ci riusciro' anch'io''.

(ANSA)

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