mercoledì 26 giugno 2013

Il giovanotto impavido


Quanto ti racconto accadde nell’estate dell’anno 1950. In un ridente paesino delle marche c’e’ un giovanotto intrepido che non ha paura di niente e di nessuno, un sabato mentre brindavano pregustando al bar del paese l’mminente festivita’: un gruppo di giovani locali pianificano uno scherzo al loro impavido amico.

Lo contattano con la complicita’ del fratello chiedendogli la dimostrazione della sua impavida personalita, quindi, se sarebbe disposto recarsi  di notte da solo nel cimitero del paese.
Non se lo fece ripetere due volte, quindi, pianifico’ la prova per la notte del martedi successivo acconsentendo altresi’ che la combriccola di amici potesse assisitere aldifuori del cimitero.
Poiche’ questo giovane di mestiere fa il vigile notturno, quindi impunemente gira armato anche fuori del lavoro, il fratello conoscendo ‘’tralatro’’ la sua testa calda per quella notte gli tolse i proiettili dalla sua pistola sostituendoli con quelli a salve.
Gli amici allora lo accompagnarano al cimitero promettendogli  che avrebbero assistito al di fuori del sacro luogo, a questo punto uno degli amici con in mano i proiettili tolti dall’arma si vesti’ da fantasma con il classico abito bianco.
Mentre egli incomincio’ a girare tranquillo tra loculi e cappelle improvvisamente l’amico fantasma gli appari’ all’improvviso spuntando da un loculo ed egli istantaneamente impugnando  la pistola d’ordinanza, inaspettatamente, gli sparo’, a questo punto il fantasma con un gelido sorriso sano e salvo aprendo la mano destra gli mostro’ i veri proiettili come prova dell’inviolabilita’ di un fantasma vero e proprio, a questo punto egli rimase talmente scosso dall’evento  che stramazzo’ al suolo colpito da infarto.

Gli amici il fratello e il presunto fantasma rimasti sconvolti dall’imprevedibile e inaspettato evento, si furono profondamente pentiti, al punto tale che tutt’ora ‘’qualcuno ancora in vita’’ ricordano piangendo l’amico con profonda tristezza.

Antonio Bacolini



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