sabato 1 giugno 2013

Dario Fo al funerale laico di Franca Rame


di Gioia Giudici
Si dice che dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna: Dario Fo, oggi, ricordando la moglie Franca Rame, ha lasciato intendere che per la loro coppia, forse, era vero il contrario. Era lei - e non lui, il premio Nobel - l'autrice più rappresentata, quella che ha fatto "il record di messe in scena con 'Coppia aperta, quasi spalancata', che ha avuto - ha rivelato sulla soglia del teatro Strehler, di fronte alle migliaia di persone venute a salutare Franca - più di 700 edizioni nel mondo". Di questa piece "l'autrice unica è Franca e io - ha ripetuto, parlando sempre al presente della moglie mancata due giorni fa - l'ho sempre tenuto nascosto...per gelosia!".


 "Pochi lo sanno ma la gran parte degli spettacoli che trattavano di questioni prettamente femminili - ha aggiunto ancora durante la cerimonia di commiato - è stata Franca ad averli scritti, elaborati e poi li ha recitati al completo spesso anche da sola. E io mi sono trovato a collaborare solo per la messa in scena". Tra i lavori di Franca "c'é un monologo, che ha recitato solo qualche volta quest'anno, e di cui bisogna che io vi parli perché è fortemente pertinente alla situazione a dir poco drammatica che io sto in questi giorni vivendo". Il racconto, basato su alcuni testi apocrifi dell'Antico Testamento, è una rielaborazione al femminile della Genesi, con Eva protagonista, "che viene al mondo non tratta dalla costola d'Adamo ma modellata dal Creatore in un'argilla fine e delicata".
A lei e ad Adamo, Dio chiede di scegliere tra i frutti dell'immortalità e le mele che portano al dubbio e alla conoscenza. Nelle risposte che la coppia dà al Creatore c'é, forse, lo spirito con cui Franca si è avvicinata alla fine e la risposta che si è dato Dario di fronte alla perdita della compagna di una vita: "Pur di avere conoscenza, coscienza, dubbi e provare amore - dice sicura Eva - ben venga anche la morte!", e il titubante Adamo le fa eco "Ho qualche dubbio ma sono molto curioso di scoprire questo mistero dell'amore, anche se poi c'é la fine". Al termine del piccolo recital, Fo ha ricordato la regola teatrale che vuole che "quando hai concluso non devi dire altre parole. Saluta e pensa che quella gente se l'hai accontentata nei sentimenti e nell'affetto ti sarà riconoscente". E ha concluso il suo monologo urlando al cielo un lungo e forte 'Ciao'. Dopo quasi sessant'anni insieme, Dario non è più la metà di Franca, che lo chiamava ancora 'il mio tutto', ma non sarà mai solo. Sorretto dal figlio Jacopo, avvolto dall'affetto delle tre nipoti, è riuscito a trovare la forza per tirarli su di morale persino al Monumentale, in attesa che la salma venisse tumulata nel Famedio, a fianco di quella dell'amico Enzo Jannacci. "Belli questi fiori mandati da Di Pietro - ha scherzato - ma chi si è preso quelli del presidente Napolitano?".
(ANSA)

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